partenza

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Ad è così che ora mi trovo al cek-up di un aeroporto per andare in un altra città.
Da una parte e un bene,non mi sono mai fatta tanti amici qui per i loro pensieri perversi su di me. Per Susy, mia sorella è più difficile essendo una ragazza aperta e solare, andremo a casa di zia Loren e di zio Jack che hanno due figli piccoli e una casa immensa.
Da lontano vedo un grande aereo che mi dovrà sopportare per più di due ore. Mi affretto con la mia valigia bianca alla scaletta dell'aereo, spero di avere il posto vicino al finestrino per fare le ultime foto alla città che forse non rivedrò mai più.
< allacciarsi le cinture tra un po' partiremo per Los Angeles> dice una voce robotica molto irritante
Non ho il posto vicino al finestrino ma una signora anziana mi cede gentilmente il suo posto
Aveva i pochi capelli bianchi, occhi chiarissimi e molto magra.
Mi metto le cuffiette e mi allontano il più possibile da questa città.

***
<potete slacciare le cinture, siamo arrivati nell' aeroporto di Los Angeles>
Dice quella voce odiosa, ovviamente mi ero addormentata ma, con Perfect  di Edd Sheeran è impossibile farne a meno.
Scendo dall' aereo ancora assonnata e vengo abbagliata da un sole ma, non un sole normale, c'era un tramonto bellissimo e ovviamente ho fatto una foto con la polaroid.
Andiamo verso la fermata del taxi e fortunatamente c'è n'è uno così ci facciamo portare a casa di zia.
Ci fermiamo davanti a una villa gigantesca e mi viene impossibile dire <WOW!>
Bussiamo al campanello e ci apre Isabel mia cugina più grande mentre il piccolino di 10 mesi sta giocando con zio Jack sul divano.

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