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Io

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Io..no i-io..a me importa di te" cosa cazzo ho appena detto.

Per fortuna non ne fece molta importanza a ciò che avevo detto non mettendomi in imbarazzo e andai a prendere altri asciugamani,presi anche una felpa abbastanza larga un paio di boxer e dei pantaloni da tuta.
Quando tornai all'entrata lo trovai a piedi nudi sopra gli asciugamani e aveva tolto il giubbotto anch'esso sopra gli asciugamani rivelando la sua maglietta ormai bagnata che aderiva sui suoi addominali appena accennati.

"Il bagno è a sinistra dopo il corridoio" gli porsi i vestiti e li prese camminando verso il bagno. Stava ancora gocciolando e lasciò una scia d'acqua che quasi mi fece scivolare,presi altri asciugamani frustrato,ormai li avevo finito da quanti ne avevo messi per terra,e asciugai il pavimento.

Dopo raccolsi tutto e buttai tutto nel cesto da lavare,andai in cucina iniziando a preparare un thè.

"Avrei da ridire su questa felpa rosa ma per il resto mi va tutto bene" la sua voce mi risvegliò dai miei pensieri spostando lo sguardo su di lui.
Quanto poteva essere carino con quella felpa? Mi lasciai scappare un risoliso squadrandolo di nuovo.
"Si abbina ai tuoi capelli" ridacchiai di più andando a spegnere l'acqua sul fuoco
"Ehi non ridere di me!" Si sedette sul tavolo facendo un broncio

"Scusa" cercai di trattenere una risata notando la sua espressione   e gli porsi il thè bollente sedendomi di fronte a lui.

"Come mai eri fuori sotto la pioggia?" Iniziai a bere il thè facendo attenzione a non bruciarmi

"Stavo aspettando un amico ma non è venuto-aH CAZZO!" Imprecò scottandosi la lingua a causa del thè.
Non potei fare a meno di ridere fragorosamente mentre lui mi guardava storto.

"Non è divertente"

"Invece si" risi ancora di più e poco dopo si unì anche lui con la sua risata.

Dopo aver finito il thè ci alzammo e misi le tazze nel lavandino tirando fuori alcune pentole dato che era quasi ora di cena.
"Mi presteresi anche un giubbotto? È ancora bagnato il mio" ridacchia restando affacciato alla porta della cucina

"Se vuoi puoi restare a cena,non c'è problema" non capii da dove mi erano uscite queste parole.

"Sicuro? Non do disturbo? Magari arrivano i tuoi e-"

"Vivo da solo." Risposi freddo,odiavo parlare dei miei,di come mi cacciarono fuori di casa dicendo che non ero più loro figlio,che non li meritavo,che non conoscevano nessun Park Jimin.
I pensieri raffiorarono della mia mente,sentii gli occhi pizzicare,non volevo piangere davanti a quel ragazzo,rendermi così vulnerabile davanti a una persona ma cedetti lasciando rigare le mie guance da quelle lacrime colme di dolore.

"Jimin.." sentii una nota di dolcezza quando pronunciò il mio nome e venne vicino a me stringendomi in un abbraccio. Strinsi le mie braccia a lui scoppiando in lacrime.

"Jimin non piangere,ci sono io."

➢𝙼𝚎𝚕𝚘𝚍𝚢 [𝙿𝚊𝚞𝚜𝚎]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora