~ Capitolo 14 - La fuga ~
Ormai si era già fatto quasi buio, in lontananza nei grandi monti freddi della foresta si poteva avvistare il sole calare dietro di esse, lasciando una lunga e meravigliosa scia di colore rosa e che percorreva il cielo. Avrei preferito passare la mia serata in loro compagnia, passeggiando lungo le montagne e a guardare il tramonto insieme ai miei amici, ma in quel momento bisognava combattere per salvare le nostre vite, ormai ingannate dalla loro trappola che tenevano nascosta dalla prima apparizione.
Velocemente prendo dalla pietra magica la mia accetta ormai incantata dall'incantesimo oscuro, preso da quel libro. Sinceramente, un po' girando le pagine di quello spaventoso libro, notai alcuni incantesimi che possono essere pronunciati soltanto dopo un rito speciale, ovvero nell'incantare gli oggetti, ma non oggetti qualsiasi. Per un momento ebbi un flashback riguardante la mia immagine nel mentre girava e girava pagine oscure. Improvvisamente però, distolsi il mio sguardo alle sei ombre volteggianti nell'aria con un'espressione piuttosto spaventata, tenendo stretta con entrambe le mani il manico nero della mia accetta e puntando la sua lama davanti ad esse.
Hannah: Direi di prenderci questi bambocci e far vedere a loro di cosa siamo capaci. - disse guardandoci con un'espressione piuttosto strana e allo stesso tempo terrificante.
Mark: Calma, mia cara. Non esitare a uccidere le loro deboli vite, perché non ci godiamo la loro sofferenza? - scoppiò in una leggera risata, toccando con l'indice della sua mano il mento di Hannah e guardandola maliziosamente.
Hannah: Certo, amore. - disse guardando Mark alla sua destra molto vicino a pochi centimetri dalla sua bocca, come se si stessero baciando.
Sara: Siete fidanzati? - chiese rimanendo sbalordita dalla scena, spalancando gli occhi dal disgusto.
Daniele: Bleah! Odio le situazioni amorose. - disse puntando lentamente la pistola contro la coppia di ombre.
Hannah: Forza, ragazzino. Premi il grilletto. - mormorò lentamente guardando Daniele e piegando la testa verso sinistra, accennando un sorriso con al posto dei denti, delle zanne.
Daniele: Pensi che io abbia paura? - ridacchiò leggermente sotto i baffi, a pochi millimetri nel premere il grilletto contro l'ombra.
Prima che potesse premere il grilletto però, l'ombra di Mark si scontrò agilmente contro Daniele, trasformandosi in una terribile bestia assettata di sangue, con l'intento di sbranarlo e togliere dalle sue mani la pistola. Molto spaventati dalla scena, non riuscimmo a muoverci in quel momento con la paura che le ombre potessero trasformarsi in qualche altra bestia feroce muovendo all'incirca i piedi di pochi passi, ma l'unica ad aver avuto coraggio in quel momento fu Sara, che in quell'istante era in piedi silenziosa e con uno sguardo di sfida nel mentre teneva dietro la sua schiena il coltello, accennando poi un sorriso a dir poco innaturale. Sinceramente a primo impatto mi fece paura piuttosto lei che le ombre, ma guardai la scena curioso e preoccupato.
Martina: Sara, cosa vuoi fare? - disse tremolante restando molto appiccicata a me e a mio fratello.
Hannah: Oh, Sara. Sei stata un amore quando hai impugnato quel coltello nel petto di quel ragazzo. - disse ridacchiando leggermente avvicinandosi a Sara, toccandole il volto e tracciando sulle sue guance con le unghie dei lineamenti simili ad un sorriso terrificante.
Sara: Voglio vedere se ti sembro ancora un amore. - esclamò puntando con furia la lama del coltello sulla sua spalla, trapassandola di pochi centimetri.