In casa, luogo di sofferenza e riparo. Mangiava un biscotto dopo l'altro, un cioccolatino, a seguire una fetta di torta: sentiva i sensi di colpa che aumentavano a ogni morso, ma non trovò comunque la forza di fermarsi. I sentimenti non possono essere pienamente controllati.
Invece lei non sentiva nulla. Il suo corpo era una fortezza, dentro essa tutto, in modo da averne il pieno controllo.
Esausta, lasciava che fosse l'apatia a prendere il sopravvento, quando avrebbe dovuto imporsi sul suo essere.
E poi spostati, stai lontana da lì. Togli quelle penne e quelle matite, mettile nel portapenne,raccogli anche il pennarello caduto dalla scrivania. Riponi tutti i coltelli nel cassetto, infila l'ago nel rocchetto nero e metti a posto la scatola, possibilmente sullo scaffale più alto; ora vai in bagno, sposta le pinzette delle sopracciglia e sistema tutte le forbici.
No, non devi prenderle in mano e affondarle in un occhio, avvolgile nella stoffa e falle scomparire.
Un tremito di paura di farsi del male la attraversò. Non aveva intenzione di ferirsi, ma fu più forte di lei: prese le forbici, le aprì e con una delle due lame incise il polso. Non era abbastanza appuntita, nemmeno iniziò a sanguinare. Cosa stai facendo? Posale dove le hai trovate, trova loro un nuovo nascondiglio, ma non continuare; tu non vuoi farlo, sono solo dei pensieri ossessivi. Provò di nuovo, stavolta spingendo più a fondo e finalmente la pelle si lacerò; affiorò appena quel rosso brillante che si aspettava di vedere. Il suo umore non era cambiato.
Lasciò cadere le forbici, che atterrarono con un rumore forte e tintinnante sul pavimento di marmo nero, e uscì in fretta dal bagno.
Vai a dormire, si ripeté, forse stanotte non sarai tormentata dagli incubi. S'infilò rapidamente sotto le coperte e le tirò fin sopra la testa.
Era sdraiata prona, con la mano sinistra sotto il cuscino e la mano destra chiusa a pugno. Spense la luce; ecco, non poteva più muoversi o guardarsi intorno, altrimenti sarebbero venuti a prenderla. Chi, poi? Non lo sapeva, ma sentiva che se avesse spostato la gamba o alzato la testa, le avrebbero fatto del male. Pianse in silenzio e respirò il più profondamente e lentamente possibile,pregando che arrivasse mattina.
Nell'aula, luogo di prigionia e libertà.
"Devo trarre ispirazione da ciò che mi circonda. Difficile, è inverno. Non è la stagione che mi descrive al meglio".
Cupo, buio, freddo: di certo una luce dev'essere imprigionata in qualche luogo, in attesa dell'estate. Chissà chi è a tenerla reclusa lì. Lei invece, lei è all'apparenza allegra e frivola, ma nasconde qualcosa di più profondo. Illumina tutto, ma tiene nascoste le sue paure e le sue sofferenze in un posto altrettanto lontano e irraggiungibile. Ricorda me, sa di libertà, ma libera non è; è incoerente.
Cerco ispirazione per scrivere, fuggire,nascondere le mie paure e le sofferenze come l'estate. Com'è possibile se è tutto grigio? I colori devono essersene andati nel luogo misterioso.
Un raggio di sole stanco passava tra i rami, fragile. Sembrava che anche lui tremasse per il freddo e probabilmente non avrebbe resistito per più di un minuto.
La stessa canzone continuava a suonarle nelle orecchie, stessa strofa, stesso ritornello,diverse emozioni. C'era un albero - verde. Il verde si era salvato. I rami più alti erano scossi leggermente dal vento e di tanto in tanto lasciavano che una foglia li abbandonasse.
Le gocce iniziarono a scendere giù fitte e il vetro della finestra si appannò. Entrò un odore che la riportò alle sere piovose d'estate, quando viveva in un campeggio non molto lontano da casa sua, probabilmente il posto più suggestivo in cui passare l'infanzia e l'adolescenza.
Era stata allevata dall'umido pineto, dalle foglie secche e dagli aghi, dal caldo afoso e dalla brezza estiva, dalle nuvole bianche e dal timido sole, dal riflesso della luna nella fontana ovale di pietra bianca. Quelle sere in cui il tempo non passava, la terra diventava fango e le foglie galleggiavano su quelle grandi pozzanghere; passava tra una e l'altra senza curarsi dell'acqua che le inzuppava vestiti e capelli.
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Unravel
RandomÈ la storia di un'assurda esistenza mascherata dalla normalità, priva di qualsiasi elemento che possa restringere la sua sconfinatezza. È un racconto di fantasia e d'amore -non di una storia romantica, ma delle diverse forme d'amore che possono car...