Chapter 5.

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La festa di compleanno di Jessica, uno degli eventi più in voga della scuola. Perchè? Beh semplicemente perchè puntualmente, ogni anno, invita quasiasi essere umano incroci in corridoio, in palestra, in classe, in cortile e persino per le scale.
Non bada a spese ed ogni sua festa ha una location differente. Quest'anno si terrà a casa sua, una mega villa con piscina ed è inutile dire che sono tutti totalmente impazienti di andare.

- Ogni anno la stessa storia, mi sento sempre come se dovessi andare al suo diciottesimo. - esclama Ludovica mentre finisce di passare un rossetto rosso fuoco sulle sue sottili labbra.
- Oddio no, ricordi l'anno scorso? Più che un diciottesimo sembrava un matrimonio. - ribatto ridacchiando.
- Mancava solo lo sposo! - dice sistemandosi i capelli - Se solo Luca fosse arrivato prima. -
Non rispondo a quella sua affermazione. Sto letteralmente spingendo Luca nelle sue braccia e ciò, non so il perchè, mi turba parecchio.
- Hey, mi stai ascoltando? - domanda Ludo infastidita.
- Ehm si però è tardi, dovremmo andare. - rispondo alzandomi dal letto e afferrando il cappotto.
- Ferma, fatti guardare!-
Indosso un vestitino nero in pizzo con una sottoveste che ovviamente copre il necessario e dei tacchi anch'essi neri che non mi fanno sembrare la nana che in realtà sono. I capelli castani sono leggermente ondulati e le mie labbra sono colorate di un bordeaux che letteralmente adoro.
- Impeccabile come sempre. - bisbiglia la mia migliore amica.
Le sorrido ed usciamo di casa, raggiungendo la sua smart bianca. Il viaggio dura relativamente poco, infatti dopo alcuni minuti siamo già a destinazione.

- Finalmente siete arrivate, mancavate solo voi due.- ci rimprovera Jessica aprendo la porta di casa.
La scrutto attentamente: indossa un top rosso che le rialza in modo prosperoso il seno ed un pantalone a palazzo nero, mentre i capelli sono legati in uno chignonne disordinato ma comunque elegante. È mozzafiato.
- Sei una Dea! Ancora tanti auguri. - mi complimento stringendola in un forte abbraccio.
- Già, sei spettacolare. - dice Ludo unendosi al nostro abbraccio.
- Grazie ragazze ma ora entrate, sto congelando qui fuori. - ridacchia lei.
Ci scusiamo ed entriamo. La casa è stra colma di gente, la maggior parte neanche la conosco.
- Venite, noi siamo tutti in salotto. - ci avvisa Jessica guidandoci. - Sapete, ho limitato questa zona solo per noi, volevo un po' di tranquillità. -
Intravedo Fede e Luca che scherzano con gli altri, stanno entrambi molto bene. Fede mi nota e mi sorride, dopodichè si alza per raggiungermi. Mi toglie il cappotto che neanche ricordavo di avere ancora addosso e mi esamina con uno sguardo veloce, per poi concentrarsi nuovamente sul mio viso.
- Sei bellissima come al solito, ma già lo sai. - afferma con l'intento di strapparmi un bacio furtivo, ma faccio in tempo ad evitarlo.
- Anche tu non stai male. -
- Senti Lea, sono stato un coglione in questi giorni. Ti amo e non voglio discutere con te, siamo così perfetti insieme. -
- Fede ne riparliamo un altro giorno, ora voglio godermi la festa. -
Cerco di sorpassare la sua figura ma mi si posiziona nuovamente davanti, questa volta con aria più seria.
- Perchè fai così? Abbiamo discusso per una stronzata. - sputa incazzato.
- Solo perchè tu la definisci una stronzata non vuol dire che lo sia davvero. - sbotto alzando la voce - Comunque, ho detto che ne parliamo un'altra volta, fammi passare per favore. -
Mi volta le spalle e sparisce in mezzo alla folla. Resto per qualche minuto in uno stato di trance, fino a quando la voce di Ludovica mi riporta alla realtà.
- Lea vieni qui da noi! - esclama già non molto lucida.
Raggiungo gli altri seduti sul divano con l'intento di non lasciarmi più rovinare la serata da qualcuno.
- Posso sedermi qui? - chiedo a Luca che beve in un sorso un bicchiere di vodka lemon.
- Certo scricciolo! - quasi urla.
- Sei già ubriaco? -  chiedo ironica.
- Ci vuole molto di più di un bicchiere di vodka per farmi ubriacare. - si vanta, facendomi poi l'occhiolino.
A quel suo gesto sento accadere qualcosa nel mio stomaco, qualcosa che non riesco a decifrare e così faccio finta di niente.
- Ne voglio un bicchiere anche io. - lo avviso mentre noto che sta nuovamente riempiendo il suo.
Fa come gli dico e prima che finisca di versare glielo strappo dalle mani e lo porto alla bocca, ingoiando la bevanda in un secondo.
- Lea con calma, Fede mi ha detto che non hai mai bevuto. - afferma quasi preoccupato.
- Non quando può vedermi. - questa volta sono io a fare l'occhiolino a lui - Dai ne voglio ancora. -
Vado avanti così per minimo altre cinque volte, poi sento il mio stomaco andare in fiamme. È una sensazione strana ma non poi così male, non riesco più a pensare lucidamente e questo forse mi piace. Forse da ora posso davvero iniziare a divertirmi e a godermi la festa.
Alessandro propone di andare a ballare e la richiesta viene accolta da tutti, così ci catapultiamo in quella mischia di gente che si muove come tanti pazzi. Senza pensarci circondo il collo di Luca con le mie braccia e inizio a ballare, o almeno ci provo dato che a stento riesco a reggermi in piedi. Dopo pochi secondi sento le sue mani sui miei fianchi e non riesco a fare a meno di muoverli in modo provocatorio; non so cosa stia succedendo ma mi sento fottutamente bene.
- Hai visto quanto è bella Jess?! - urlo così che possa sentirmi.
- Si sta molto bene, ma qui è pieno di belle ragazze. - mi risponde urlando a sua volta.
I miei occhi si incrociano con i suoi e restano così per svariati minuti, poi decido di sciogliere il ghiaccio.
- Perchè mi guardi? - chiedo nuovamente senza neanche pensarci.
- E tu perchè mi guardi? - domanda a sua volta facendomi immaginare il suo tono da sbruffone quasi completamente coperto dalla musica assordante.
Sorride soddisfatto, quel maledetto sorriso che sembra sempre voler dire "io non perdo mai". Così per renderlo più vulnerabile mi volto dandogli le spalle e continuo a muovere il bacino sentendo il suo corpo estremamente vicino al mio. Il mio viso è rivolto indietro verso di lui e mi pare di leggere sulle sue labbra una sorta di imprecazione, è chiaramente in difficoltà e tutto mi gioca a favore, fino a quando decide di allontanarsi da me e rivolgendomi un ultimo sguardo veloce si fa spazio nella folla, andandosene. Resto per un attimo sgomenta e subito dopo aver realizzato cos'era appena successo mi passo una mano tra i capelli nervosa. Sono ubriaca fracida.
Mi separo da tutta quella gente e cerco ovunque per trovare Luca, ma invano.
- Tesoro se cerchi Fede è appena andato via. - mi avvisa Jessica, non l'avevo neppure vista.
- Perchè è andato via? - domando istintivamente.
- Mi ha detto di non sentirsi tanto bene. Ma, Lea, è successo qualcosa? Avete discusso? -
- No tesoro tranquilla, risolviamo tutto. A dopo. -
La supero lasciandola lì confusa e continuando la mia ricerca.
Esco persino in giardino ma niente, non riesco a trovarlo. Penso a dove non ho ancora controllato e una lampadina si accende nel mio cervello: le stanze al piano di sopra. Entro nuovamente in casa e salgo frettolosamente le scale come se qualche serial killer mi stesse inseguendo. Vedo coppie che pomiciano e si palpano come se non ci fosse un domani ed ho terribilmente paura di aprire quelle porte. Così, mi limito solo ad origliare sperando di sentire schiamazzi o persino gemiti e mi accorgo che le uniche stanze in cui non sento rumori sono quella di Jessica e una delle numerose stanze per gli ospiti. Intuisco che Jess abbia appositamente serrato la sua camera in modo da non farvi entrare nessuno di questi svergognati, così opto per la camera restante. Busso con forza e dopo pochi secondo vedo la porta aprirsi.
- Dio, finalmente. - esulto emettendo un sospiro di consolazione.
Luca ha una bottiglia di vodka in mano, i capelli disordinati e le guance rosse probabilmente a causa dell'alcool.
- Lea torna dagli altri. - afferma serio cercando di chiudere la porta.
La blocco con il tacco e lo spingo dentro, chiudendomela alle spalle.
- Sempre molto fine. -
Nelle sue parole sento ironia ma anche un pizzico di disgusto, forse si stava riferendo a ciò che è successo poco fa e non posso far altro che sentirmi in imbarazzo per la prima volta in vita mia.
- Ehm io volevo chiederti scusa per prima, sai tutti quei bicchieri di vodka mi hanno... -
- Si, diamo la colpa all'alcool. - ribatte infastidito non lasciandomi terminare la frase.
La sua risposta mi spiazza del tutto, pensa che non sia vero.
- Cosa vorresti dire scusa? - chiedo arrabbiata incrociando le braccia al petto.
- Che per una volta potresti assumerti le tue responsabilità e non dare sempre la colpa al altro, o ad altri. -
- Ma quale responsabilità, stavamo solo ballando come tutti gli altri. -
- Errore, stavi ballando in quel modo con il fratello del tuo ragazzo. -
- Non ho fatto nulla di esagerato, non ti ho messo la lingua in bocca. -
- Ma vorresti. - sputa finalmente guardandomi negli occhi.
La mia mano sinistra mira alla sua guancia ma sfortunatamente viene bloccata dalla sua che stringe fortemente il mio polso.
- Io vorrei? Io? - urlo con voce tremante - Sei tu che ci provi con me dal primo giorno che ci siamo incontrati. Con che coraggio mi dici queste cose? -
- Non capisci un cazzo. - sussurra per poi sedersi sul letto.
Lo raggiungo sedendomi accanto a lui, voglio provare a capire.
- Luca qualcosa riguardo noi ti turba ed io voglio solo capire. -
Gli accarezzo la guancia costringendolo ad alzare la testa e di conseguenza lo sguardo, ma lui continua comunque ad evitare il mio.
- Luca guardami. -
- Non ce la faccio. - si lamenta.
- Perchè? -
- Perchè ho paura di non riuscire a fermarmi, te l'ho già detto. -
Finalmente si concentra su di me ed i ricordi di quella sera si ripresentano nella mia mente.
- Ma eri ubriaco... - mi blocco improvvisamente per poi riprendere a parlare dopo alcuni secondi - ... mi hai mentito, vero? -
- Non avevo bevuto neanche un po' d'acqua quella sera. Era la fottuta verità, è la verità. -
- Non capisco... E Jessica? -
- Ci ho provato, penso sia una ragazza perfetta ma non riesco a far scattare quella cosa che mi permetta di andare oltre. Per me è solo una bella faccia ed un bel corpo e sarà sempre così. -
- Ed io invece? - domando intimorita.
- Non riuscirei a spiegartelo, dovrei fare una cosa ben precisa. -
- Falla. -
Le parole sembrano uscirmi dalla bocca senza permesso, ma d'altronde mi succede sempre così con lui. È una situazione così strana, vorrei strapparmi il cuore e non provare più niente, vorrei semplicemente spegnere l'interruttore come in quella serie tv sui vampiri. Ma non posso, sono obbligata a sentire quella pace che provo con Federico, e quel casino che provo con Luca.
- Potremmo pentircene. - sussurra avvicinando il suo viso al mio.
- Non mi impor... -
Prima ancora di riuscire, come sempre, a terminare la frase sento le sue labbra premere sulle mie.
Non so davvero cosa fare, ma alla fine lascio vincere l'istinto. Apro la bocca e la sua lingua incontra la mia, le sue mani viaggiano lungo la mia schiena tenendomi stretta, mentre le mie finiscono tra i suoi capelli morbidi.
In un attimo la mia schiena tocca il materasso, le nostre bocche non si separano e noto che le sue mani stanno disperatamente cercando qualcosa, qualcosa che sembra trovare molto presto. Abbassa la zip laterale del vestito ed inizia a sfilarmelo di dosso, con una delicatezza che sembra quasi chiedermi il permesso ed in quel momento mi sembra la cosa più dolce del mondo.
- Non posso. - lo sento sibilare tra la mia bocca.
In un momento mi infila nuovamente il vestito e si stacca da me. Si alza improvvisamente dal letto portandosi le mani alla testa e stringendo i capelli con forza. Vaga avanti e indietro per la stanza, così decido di raggiungerlo e di stringerlo in un abbraccio. Lo sento singhiozzare e solo in quel momento capisco che sta piangendo, mentre io mi sento una completa merda.
- Tranquillo Lu... Tranquillo. -
- Non voglio perderlo, non di nuovo. -
- Chi? -
Il silenzio si intromette tra noi per pochi secondi, secondi che in realtà sembrano essere ore.
Infine, rivela le sue ultime parole.

- Mio fratello. -

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⏰ Ultimo aggiornamento: Dec 10, 2017 ⏰

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