Marinette si rigirò più e più volte nell'ampio letto da una piazza e mezza, alla disperata ricerca di una posizione comoda in cui riposare. Era ancora nel dormiveglia, quando la sua mente venne invasa da... strane immagini. Le sembrava di star rivivendo una serie di vecchi ricordi, che non aveva mai vissuto nella realtà.
Come un sogno infinito, ricco di dettagli e forti emozioni, che rendevano quelle immagini reali nella sua testa.
C'erano lei e Chat Noir trasformati, intenti a combattere due strani leoni giganti, sicuramente vittime immaginarie di Papillon, e... due giovani ragazzi mai visti primi.
Una coppia, forse.
Un ragazzo dai corti capelli corvini e dai luminosi occhi verdi, ed una ragazza bionda che invece li aveva azzurri.
Due volti che Marinette sapeva di non conoscere, ma non riusciva a non trovarli familiari.
L'eroina parigina avvertì una sensazione tremenda all'altezza del cuore.
No...
Quei volti non le erano solo familiari. C'era qualcosa di più dietro a tutte quelle immagini, che scorrevano ad una velocità sempre più crescente davanti ai suoi occhi chiusi.
Marinette si rigirò ancora nel letto, irrequieta e nervosa come mai.
Due nomi presero ad emergere dall'angolo più scuro della sua mente, formando due nomi dal suono conosciuto.
Emma... ed Hugo.
Aveva sempre sognato di chiamare così i propri futuri figli, specialmente quando era una giovane ragazzina all'ultimo anno di medie.
All'immagine dei due ragazzi si sovrappose una nuova, che per poco non le fece esplodere il cuore nel petto.
Erano lei ed Adrien, insieme, nella biblioteca della loro vecchia scuola media.
Da quand'è che non vedeva Adrien Agreste così... bene?
Anni.
Da quando avevano finito la Dupont, le occasioni per incontrarlo si erano fatte sempre più rare. Lui troppo preso con il lavoro da modello, lei con la doppia vita da supereroina.
Capitava che Nino ed Alya organizzassero qualche uscita di gruppo, ma le volte in cui erano andate a buon fine si potevano contare sulle dita di una mano.
Poi, all'improvviso, successe qualcosa.
Una scena fin troppo assurda per essere opera della sua mente.
- Tikki -
- Plagg! -
- Trasformami! -Balzò a sedere, ansimante e con la fronte imperlata di sudore. Marinette si portò una mano al petto, cercando di rallentare il battito frenetico del proprio cuore.
Quelle immagini... erano ricordi!
Ricordi di quattro anni prima, che sarebbero dovuti andare perduti per sempre.
Cosa diavolo stava succedendo?
Incurante della piccola e preoccupata Tikki, che le domandava come stesse mentre le svolazzava intorno, la corvina scese di corsa le scale in camera sua, rischiando di finire con la faccia sul pavimento un paio di volte, per acciuffare rapida i propri vestiti sulla sedia davanti alla scrivania. Si cambiò come un fulmine ed uscì di casa con la medesima velocità.
Non poteva essere.
Non poteva essere!
Marinette continuava a ripeterselo, correndo a perdifiato tra le strade di una Parigi ancora addormentata.
Si fermò solo quando iniziò a riconoscere in lontananza, illuminata dai primi raggi del mattino che filtravano dalle nuvole, la sagoma della sua vecchia scuola media e quando andò a sbattere accidentalmente contro qualcuno. Una persona che stava correndo come lei, e che non aveva proprio visto arrivare.I suoi occhi chiari incontrarono quelli verdi del ragazzo, a cui era finita addosso come un treno ad alta velocità.
Adrien Agreste era davanti a lei, bello ed impeccabile come suo solito. Il modello riusciva ad esserlo persino dopo una corsa chilometrica, e per Marinette era qualcosa di davvero incredibile.
Entrambi si fissavano ad occhi sgranati, e con il respiro spezzato per la corsa.
- Se mi dirai... - iniziò il biondo, con voce tremante - Che ti trovi qua per caso, e non per le stesse ragioni per cui io sono qui, davanti alla Dupont alle cinque di mattina, ti crederò. Senza la più che minima esitazione -
Il cuore di Marinette iniziò a pompare impazzito nel petto, e la vista le si fece improvvisamente appannata. Un cambiamento che non passò inosservato agli occhi altrettanto lucidi del biondo, che fece un passo in avanti allungando una mano.
- Ma se invece mi dirai il contrario... - fece combaciare il proprio palmo contro la guancia rosata della corvina, che chiuse istintivamente gli occhi beandosi di quel lieve contatto.
- Potrò dire che è bello rivederti, M'Lady -
Marinette singhiozzò.
- Chat... -
E questo bastò ad Adrien, che strinse la corvina tra le braccia, con il terrore di vedersela scomparire da un momento all'altro.
Marinette ricambiò la stretta con altrettanto sentimento, non riuscendo più a trattenere le lacrime di gioia che presero a bagnare la maglietta del ragazzo.
Rimasero così, stretti l'uno all'altro davanti alla loro vecchia scuola, per minuti interminabili ed incuranti del mondo che li circondava.- Pensi che dovremmo interromperli? -
- Non ci pensare nemmeno! Lasciali tranquilli. Sono così carini -Fine
Angolo della mente malata:
Dopo MESI, torno finalmente con il primo extra-epilogo (chiamatelo come più vi aggrada) di BACK TO THE PAST! :D
Ci sarà anche un secondo extra, e sapete che cosa vuole dire questo?
*suono di grilli*
Che si sarà un seguito!
X: Ma... Harley. Come farai a scrivere il seguito di una ff così corta, scritta male, priva di senso e_Sì, lo so. Ok, lo so.
Però il seguito l'ho già in mente da quando scrivevo BTTP, perciò... ve lo beccate lo stesso. Al massimo non leggete XD
Devo pensare ancora ad un titolo decente da dargli, anche perché l'idea di chiamarlo BACK TO THE PAST 2 non mi garba affatto (e non avrebbe neanche pienamente senso visto il sequel che ho in mente).
Vedrò che fare.
Voi cosa ne pensate? Siete curiosi di leggere le cosine che usciranno in futuro, oppure non ve ne frega una fava?
Se volete, fatemelo sapere con un commentino :3
Io vi porgo i miei omaggi
-Harley Hearts
STAI LEGGENDO
Back to the Past | Miraculous Ladybug
Fanfiction(...) - La vedi com'è lucida e pulita? Quella statua è quasi nuova. Avrà, sì e no, un paio di anni se non di meno! - Il ragazzo non riusciva ancora a capire cosa volesse dirgli la sorella - Sai cosa vuol dire? - Quella domanda stava iniziando a farg...