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"Siamo arrivati"
mi risveglia mio padre.

Guardo fuori dal finestrino mentre mio padre scende dall'auto per prendere le mie valigie.

"vuoi che ti accompagni dentro?"

"No papà, so come funziona lo sai"
Ridicolo questo finto buonismo.

Prendo le valigie e mi avvio verso l'entata dell'college.

"Ti vogliamo bene Harry"
Mia madre urla dal finestrino e io gli rispondo solo con un cenno della mano andando avanti.

"Brodcast college"
Suona come un carcere, fantastico!

Entro nel campus cercando il dormitorio maschile, questo posto non è male anche se è circondato da alte grate, neanche fossimo dei criminali. È molto grande, sono riuscito a scorgere il bar, la biblioteca, poi un grande edificio che dallo stato sembra abbandonato, leggo sul fronte dell'edificio "dormitorio femminile". Fantastico le sue condizioni vogliono dire che non ci sono ragazze qui?E bravi i miei genitori hanno pensato proprio a tutto. Intanto arrivo alla segreteria del dormitorio maschile.

"Salve, sono Styles...Harry Styles"
Sorrido rivolgendomi a una signora sui quaranta.

"Styles, Styles, ah ecco!La sua stanza è la 248"
Mi porge la chiave con un grande sorriso, io ricambio. Prendo la chiave e mi avvio verso la stanza mentre la donna è lì, che con un sorriso stampato sul volto mi fissa fin quando non esco dalla sua visuale, tipico. Ci sono abituato, le ragazze sono sempre cadute ai miei piedi e modestia a parte non potrei dargli torto, ho gli occhi verdi, i capelli castani ricci, un fisico scolpito grazie agli allenamenti in palestra e oltre tutto, ci so fare con le ragazze, so cosa desiderano, cosa vogliono sentirsi dire,insomma so come prenderle. Intanto cerco la mia stanza.

"245,246,247,248 trovata!"
Inserisco la chiave nella serratura, giro e apro la porta. La stanza e decorata con i colori grigio e blu, ora che ci penso, altri edifici erano di questi colori, saranno i colori della scuola. Ha una stanza principale che unisce la cucina e un divano a quattro piazze di fronte la televisione, un armadio sulla destra e poi c'è un'altra porta, sarà la mia stanza. Entro e con mio stupore trovo un ragazzo sdraiato su un letto mentre legge un libro, non mi avevano detto che avrei avuto un compagno di stanza.

"Ei ciao, a quanto pare sono il tuo nuovo coinquilino"
Lo saluto con un tono amichevole, ma lui si gira per un secondo scrutandomi dall'alto verso il basso, per poi riposare i suoi occhi sul libro. Che problemi ha?Il classico esempio di chi si crede superiore agli altri.

"Io sono Harry, Harry Styles tu invece?"
Perlomeno spero che mi dirà il suo nome, ma anche stavolta non ricevo risposta, già non lo sopporto. Ho provato ad essere gentile ma invano, così decido di sistemare le mie cose, c'è un altro letto poco distante dal quello del ragazzo e mentre esco la mia roba dalla valigia noto l'unico bagno della stanza.
Dopo aver sistemato le mie cose nel silenzio più totale, il mio stomaco comincia a brontolare e decido di andare al bar del campus, sto per uscire dalla stanza quando il mio coinquilino decide di tornare in vita.

"Louis"

"Cosa?"

"Louis, mi chiamo Louis"
Dice non distogliendo lo sguardo dal suo libro.

"allora molto piacere Louis"
Gli sorrido, almeno mi ha parlato, è un passo avanti no? Vedendo tornato il mio coinquilino nel suo stato di semi-morte mi volto intento ad uscire dalla stanza, ma Louis richiama la mia attenzione.

"Stammi a sentire bamboccio"
Mi si piazza d'avanti e ho così modo di vederlo bene. Ha i capelli neri ed è poco più basso di me, indossa dei jeans con una maglia nera aderente che mette in risalto il suo fisico scolpito e gli occhi di un blu intenso, sono addir poco zelanti. Mi afferra dal collo e mi sbatte contro il muro.

"Rispetta i tuoi spazi, non infastidirmi e rispetta le mie regole, se lo farai tutto andrà bene"
Ha in viso un espressione colma di rabbia, non capisco da dove possa essere scaturita, ma non ho intenzione di starmene con le mani in mano.

"Chi ti credi di essere?!"

Mi libero dalla sua presa tirandogli un calcio nello stomaco.

"Non sei nessuno per darmi degli ordini è chiaro?"
Non so chi sia, ma se crede che mi faccia mettere i piedi in testa in questo modo, si sbaglia di grosso.

"Ti conviene non tornare stasera riccio!"
Mi ringhia contro mentre è accovacciato per il calcio di prima.

"Non preoccuparti, non ho intenzione di rimanere qui, cambierò stanza!"
Urlo a mia volta. Poi d'un tratto vedo la rabbia che aveva negli occhi svanire per lasciar spazio a un vuoto e una tristezza che mi hanno spiazzato. Si alza e torna sul suo letto a leggere voltandosi di spalle a me, così finalmente esco da quell'inferno. Cammino ed esco dal dormitorio, ho osservato gli altri ragazzi, sembrano dei tipi a posto ancora non capisco una cosa però, perché non vedo ragazze? Giro per il campus fino a quando non riesco a trovare il bar. Un pensiero è fisso nella mia mente però, i suoi occhi, e la sua espressione dopo che ho detto che avrei cambiato stanza. Perché quella tristezza, quella sensazione di vuoto e quello sguardo che da rabbioso si perde nel nulla?

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