Zarathustra nell'eternità

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Il male è solo il caos guidato da una volontà umana.


Io non so di non sapere. (Fonte ignota)



Era stato testimone di comportamenti bizzarri ed irrazionali anche da parte di persone insospettabili e dell'alta società, anzi il loro numero era maggiore di quello delle classi più umili. Era convinto che le strutture mentali dell'uomo avessero tutte in potenza i comportamenti psicotici di cui era stato testimone. Il loro manifestarsi era però nocivo in chi li esprimeva e nei modi in cui questo avveniva. I comportamenti in questione erano irrazionali nella società di fine Ottocento, erano nocivi e comportavano disagi a chi li aveva ed a chi li subiva.

Molte volte si era imbattuto in genitori, mariti, mogli e parenti afflitti per lo statodi salute mentale dei propri cari, che all'improvviso avevano cominciato a comportarsi in maniera mai vista prima e totalmente priva di logica. La logica a cui si riferivano, e a cui tutti si riferiscono in una società civile, è quella della convivenza, dell'affetto e del rispetto. Ma non è pur vero che in una siffatta società i problemi avvengano in maniera ingente anche se al livello sociale e non personale e psichico, oppure ancor meglio solo in base al capriccio e al comportamento di quei pochi che detengono il potere politico e di decidere della sorte delle milioni di persone di cui sono a capo.

Ecco la differenza tra le società civili ed evolute e quelle che ancora sussitono ma congelate in una presitoria infinita presenti nei recessi dell'Africa o nell'emisfero australe. In quelle calde regioni lontane da civilizzazione nello spazio e nel tempo l'individuo aveva accesso ad ogni tipo di comportamento della sfera umana, dal più concreto a quello più irrazionale, ed in questo modo non aveva possibilità di ammalarsi di alcunché al livello mentale, sia perché ogni sua bizzaria era ben codificata ed accettata sia perché in questo modo avrebbe sfogato ogni sorta potenziale psicotico in maniera accettata dal consorzio e grazie alla guida di regole codificate dettate dallo sciamano della propria tribù.

Nell'ospedale in cui lavorava Moebius aveva pazienti che inseriti in quelle lontane culture non sarebbero di certo rinchiusi, ma anzi sarebbero stati aiutati nell'espressione del delirio e della follia. Non solo ma chi li avrebbe aiutati in questo diffcile percorso espressivo altri non sarebbe stato che uno dei molti stregoni che, sia perché affetti da allucinazioni sia perché consumatori di narcotici, di certo non sarebbe apparso come uno dei più lucidi e rigorosi psichiatri.

Janus per sua sfortuna era però nato in un'epoca ed in una nazione che rifiutava ogni contatto con i comportamenti deviati, egli doveva essere curato...ma da cosa e come? Anche se era ormai spacciato per la sua leucemia, forse sarebbe stato un sollievo per lui e per chi lo curava di almeno farlo morire con la consapevolezza di ciò che le stesse accadendo, e con la possibilità di cercare di elaborare i misfatti compiuti così da redirmeli se avesse voluto con l'ausilio di un sacerdote.

C'era però poco tempo la sua malattia del sangue progrediva in maniera esponenziali giorno dopo giorno. Il suo corpo era vampiro di se stesso, le sue cellule si nutrivano del suo stesso sangue, in un'autodistruzione paradossale.

Capitolo 2

Durante un turno di notte Moebius era andato presso la cella 204 a controllare lo stato del paziente Janus. Dall'oscuro corridoio lungo e stretto con le pareti incrostate da umidità e muffe, aprì l'abbaino della cella e le apparve l'interno attraverso delle piccole sbarre. metalliche in parte verniciata di bianco , in parte intaccate dalla ruggine. Janus era in un angolo seduto con le braccia incrociate sulle caviglie, con gli occhi spalancati e cerchiati dondolandosi e cantilenando una nenia incomprensibile tranne che a lui medesimo. I suoi occhi erano fissi su un punto della stanza, che Moebius ipotizzò fosse l'angolo opposto diagonalmente ad Janus. Il paziente era infatti nell'angolo in fondo a destra e fissava lo spigolo in alto a sinistra. Sembrava per questo pregare, come fa chi prega rivolgendo in alto ma non era così, Janus infatti vedeva in quello spigolo in alto la testa

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