23 Dicembre
"Voglio farti vedere una cosa".
Con quelle parole e un sorriso irresistibile, Louis interrompe il tè pomeridiano che Harry sta sorseggiando tranquillamente seduto sul divano del salotto, con un libro posato sulle sue gambe distese e una coperta avvolta attorno alle spalle come fosse uno scialle.
Si sono svegliati tardi quel giorno a causa del troppo vino bevuto la sera prima e di quel bacio leggero scambiato come in un sogno, che li ha lasciati irrequieti ed insonni per gran parte della notte.
Harry dopo aver tentano invano di prendere sonno, è sceso in cucina parecchie volte, prima per assicurarsi che avessero inserito l'allarme all'ingresso, poi per controllare che alle ragazze non mancasse l'acqua nella ciotola e alla fine è tornato di sotto per bere lui stesso diversi bicchieri di latte fresco, sperando potessero conciliargli il sonno.
Ogni volta che rientrava in camera sua, puntualmente dopo pochi minuti, sentiva la porta della stanza di Louis aprirsi e i passi del castano che scendevano nervosamente di sotto come a darsi il cambio, sono andati avanti in quel modo per ore rincorrendosi per tutta la notte, non avendo il coraggio di aspettarsi, ma sperando di incontrarsi casualmente.
Solo al primo timido albeggiare, la casa è finalmente caduta addormentata.
Così in quella tarda mattina si aggirano ancora assonnati e silenziosi per le stanze del piano di sotto, un timido e accennato buongiorno da parte di entrambi e due parole frettolose dopo la telefonata di Zayn, che li avvertiva sullo stato ancora impraticabile delle strade e che non sarebbero riusciti ancora a tornare alla fattoria.
Un pasto leggero, consumato in fretta al bancone della cucina e uno sguardo sfuggente a suggerire come in un tacito accordo tra loro di non menzionare affatto quello che è successo in quel corridoio e una specie di tregua in cui l'uno ha concesso un po' di spazio all'altro, capendo che entrambi ne avevano bisogno per elaborare le sensazioni e i sentimenti che provano a riguardo.
Così in quelle prime ore si sono visti di sfuggita da una stanza all'altra, cogliendo sempre la presenza dell'altro, ma non avvicinandosi mai abbastanza per essere insieme, fino a quando Louis non è entrato con passo deciso in salotto e si è seduto ai piedi di Harry che lo ha guardato inarcando un sopracciglio e ha detto quella frase.
"Voglio farti vedere una cosa!".
Harry posa la tazza bollente di te nel tavolo accanto a lui prima di tornare a guardare il castano che continua a sorridere.
"Che cosa?" chiede scettico.
"E' una sorpresa" ridacchia il liscio alzandosi impaziente dal divano e guardandolo con aspettativa.
Harry vorrebbe sbuffare, scuotere la testa e tornare a rannicchiarsi sul divano fingendo di leggere quel libro che è ancora aperto alla prima pagina da almeno due ore, vorrebbe rimanere ancora solo per cercare di mettere ordine nei suoi pensieri e nei suoi sentimenti che viaggiano alla velocità della luce da quando è arrivato alla fattoria.
Harry vorrebbe davvero, e sta quasi per dire di no a Louis, quando alza lo sguardo su di lui e quelle parole gli muoiono in gola.
L'espressione speranzosa e gli occhi del castano che brillano nell'attesa sono una motivazione abbastanza convincente per far si che Harry sospiri e richiudendo il libro si alzi dal divano, non se la sente proprio il riccio di vedere spegnere quel meraviglioso sorriso sulle labbra di Louis, quelle stesse labbra di cui sente ancora il sapore sulle sue, lo stesso che ha continuato ad assaggiare per tutta la notte leccandosi ripetutamente le labbra fino quasi a screpolarle di desiderio.
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Come neve
Fanfiction"Mi hai guardato e hai detto che fin da bambino aspettavi impaziente la neve, che per te era una magia ogni volta che vedevi scendere il primo fiocco e che ogni anno te ne innamoravi, mi hai stretto le mani e hai detto che io ero come la neve, che m...