Chapter 1

43 2 3
                                    

A Dallas,una città in Texas,regnava la pace e il silenzio. Una notte in bianco,per Katia,una ragazza di 16 anni,compiuti il 13 maggio. Stava chattando con Chiara. Chiara era una delle sue migliori amiche,anche se non era molto popolare nella scuola che frequentavano. Erano il gruppetto di "nerd" nella fase della crescita:brufoli che sovrastavano pelli lisce e vellutate,apparecchi tra i larghi denti...
Diciamo che non erano il massimo. Ma se la cavavano. A scuola erano le più brave infatti vinsero i "campionati" nazionali della matematica. Ma in tutto questo c'entrava Greta:una ragazza con un intelletto maggiore a una persona normale. Insomma,Chiara e Katia erano più disperate di lei. Appena passavano ragazzi,come tutte le ragazze sedicenni,inventavano nuove "crush" o "ship". Termini del tutto sconosciuti tra gli adulti.
-Dai Katia,non disperarti cosi tanto. Gabriele un giorno,si inginocchierà davanti a te,lo so, e ti chiederà di sposarlo- disse Chiara prima che la depressione affliggesse Katia.
-Chiara,tu sogni troppo! Le tue parole per me sono come fogli accartocciati,per la brutta copia- rispose con voce cupa e ruca Katia.
Arrivarono le 7:00.
Chiara si alzò e andò in bagno,a spazzolare i denti e a darsi una rinfrescata.
-Oh! Porca vacca! Oggi ho l'interrogazione di inglese. Ieri non ho aperto nemmeno il libro!- Esclamò Chiara distrutta ignara del fatto che c'era Katia al telefono.
-Oh porca miseria! È vero,anch'io devo venire!-
-Katia,come sempre diremo che ieri non abbiamo potuto studiare,anche se dopo quel maledetto Lino alzerà la mano e dirà "ma erano pochi i compiti". È odioso.-
-Ahah è vero! Quel nanetto del cavolo!-
E il telefono trasmesse il ghigno malefico di Katia.
Chiara chiuse la chiamata,afferrò il suo zaino della napapajiri e come ogni giorno si dimenticò le chiavi su quel dannato tavolino di vetro.
-Ehi! Katia!- gridò Chiara sicura che quella fosse Katia.
-...e tu saresti?- si girò una ragazza dai capelli ricci neri,come ribelle,magrolina con occhi a nocciola. Era insieme a Greta,quindi sapevo che non dovevo fidarmi né di Greta e né di questa tizia "riccioluta".
Katia diceva sempre a me:"Segui la buona gente,non quella da due soldi!". Credo che valga anche in questo caso.
-Oh scusami! Ti avevo scambiata per una mia amica! Io sono Chiara,tu?- domandai per allungare il discorso.
-Il mio nome non ti interessa,fatti tre quarti di fatti tuoi,sai il detto:"Chi si fa i fatti suoi,campa cent'anni"- disse con voce acida e vanitosa.
-Senti carissima,puoi dirmi quello che vuoi,ma tu,piccola cagnetta viziata,e tutte le tue amiche,inquinate l'aria,sai? Quindi stai calma,se vuoi te lo dico anche in tedesco.- le rispondo con tutta la rabbia dentro di me. Avrei potuto aggredirla con le parole,ma non l'ho fatto,mi sono controllata. Per ora.
-Ok,va bene. Io sono Catrina,ho 15 anni e mezzo e credo di averti già vista al corso di italiano.-
È vero. Lei è la figlia di quella donna sarta e il padre è pescivendolo. Chiara la conosceva,la conosceva eccome. La conosceva abbastanza da riccattarla,pesantemente. Lei era una ragazza fidanzata con Giuseppe,quello alto,che quando cammina sembra un pinguino. Ma ora si è lasciata. Quel pinguino si è messo insieme alla figlia di quella del fruttivendolo, Blackburn, se non erro.

l'amore degli adolescentiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora