Anche oggi un'altra giornata è passata.
Un altro giorno in questo inferno terreno, un altro giorno nella sofferenza e nel rimpianto.
Silenziosa come sono sempre stata entro nella mia camera e sospirando mi siedo davanti alla scrivania abbassando il cappuccio e la maschera.
Le stelle che scorgo dalla finestra panoramica sono sempre bellissime...cicatrici dell'universo o gioiosi battiti della forza, a seconda delle credenze dei vari popoli.
Ricordo che quando ero ancora sul campo di battaglia repubblicano a volte, di notte, dormivo con gli occhi aperti sotto un cielo gocciolante di stelle. Vivevo, allora.
E c'eri anche tu con me...c'eravamo tutti...eravamo felici, anche se in guerra.
Un altro sospiro sconsolato mi sfugge dalle labbra e mi volto verso la scrivania dove è appoggiato un vecchio diario, fatto di carta e pelle. Ho trovato questo diario su Akiva e mi piaceva...era perfetto per custodire i miei segreti...il mio passato.
Mi tolgo i guanti e assaporo la carta con le dita...molto meglio di un freddo tablet digitale...e più intimo.
Distrattamente accendo con la forza il mio mp3.
Impugno la penna e prendo un bel respiro pensando a come iniziare.
L'inizio è sempre difficile...poi il resto viene da se....come nella vita; un continuo trascinarsi di eventi, di scelte dettate dagli eventi.Quando nacqui io, le guerre dei cloni erano appena incominciate.
Nacqui per la guerra, solamente per lei, come una sposa forzata, all'età di 2 anni camminai verso l'altare che era una landa di corpi morti e disperazione.
Fui creata in un laboratorio di Kamino, senza padre ne madre, a partire dal DNA di una bambina sensibile alla forza, e con me furono create le mie sorelle, l'unica mia famiglia.
Ho amato le mie sorelle più della mia stessa anima, e ne sono la prova vivente.
Il nome a me assegnato fu CA-01 e le mie sorelle vennero designate CA-02 e CA03.
Crescevamo in fretta tra un allenamento e l'altro e in isolamento.
Quel periodo della mia vita non fu poi tanto male in fondo, stavo bene con le mie sorelle e in quel piccolo, mi sentivo completa.
Io e le altre crescevamo allenandoci in previsione delle nostre battaglie con foga e ammirando i cloni che gia combattevano, vedevamo la guerra come un'avventura...
Al nostro primo anno di vita si decise che era tempo di farci entrare in azione e venimmo assegnate alla legione 501, comandata dal generale Skywalker.
Ricordo vivamente quel giorno perchè conobbi il mio angelo.... un angelo con un fucile.
Io e le mie sorelle salimmo a bordo del mezzo di trasporto guidato da Silas, nostro istruttore e tutore.
Lui non era un clone, era un mercenario; ricordo che ci trattò sempre con rispetto e forse un pò ci teneva a noi. Non ebbi mai occasione di chiederglielo.
Silas ci disse che dovevamo nascondere il fatto di essere donne. Una specie di test, aveva detto, per vedere per quanto tempo saremmo riuscite a non farci scoprire.
Noi accettammo subito, ci divertiva vedere fino a che punto potevamo spingerci, CA-02 aveva commentato che sarebbe stata una passeggiata, CA-03 aveva invece ribattuto che non sarebbe stato semplice, io invece mi ero limitata a sorridere furbamente.
In prossimità dell'atterraggio ci infilammo il casco dell'armatura clone standard e saltammo giù dal veivolo con grazia e agilità.Christophsis era un pianeta elegante e civilizzato, ma non ero certo li per ammirare il panorama.
Mi lanciai con furia verso i droidi sfoderando le mie due spade laser bianche e prosegui decimandone il più possibile.
Amavo percepire l'adrenalina che scorreva nelle mie vene, sentivo il mio potere manifestarsi e ne ero estasiata.
Anche CA-02 la pensava cosi, penso si stesse divertendo.
CA-03 rimaneva invece a coprirci utilizzando i suoi blaster DC-15S.
Eravamo nate per quello.
A fine battaglia ci eravamo presentate al generale Skywalker e Kenobi, accompagnati dalla Padawan Ahsoka Tano, come 3 cloni di natura sperimentale.
I jedi erano stati gentili con noi anche se un pò preoccupati per il nostro saper usare la forza.
Kenobi, massaggiandosi la barba, in quel gesto che ancora oggi ricordo e associo, subito a lui, come anche Lord Vader, aveva detto di trovare la cosa strana.
Skywalker si era limitato ad alzare le spalle.
Era un giovane jedi, ma gia intravvedevo nei suoi occhi il fiume di emozioni che un jedi non avrebbe dovuto provare.
Quando mi fu presentato il comandante Rex, avvertì attraverso la forza una piccola scossa.
Fu gentile con noi.
-qual è il vostro nome?- ci chiese.
-io Sono CC-22801, e loro sono CC-22802 e CC-22803- risposi io, dando delle designazioni diverse, dato che le nostre erano fin troppo uniche.
-intendevo il vostro nome "personale"-
-nome personale?- chiesi confusa, mi chiedevo cosa volesse dire.
-ad esempio, io ho scelto di chiamarmi Rex.-
Ci pensai sù.
Non vedevo l'utilità di darsi un nome quando eravamo solo delle armi create per combattere ma non esternai questo mio pensiero.
-potete chiamarmi Ace.- mi piaceva come suonava. Veloce, schietto e soprattutto bisex.
-Sam, mi piace come nome.- disse CA-03
-Io invece ho deciso per Alex!- a quanto pareva CA-02 era entusiasta del nome scelto.
Fu la prima volta che mi sentì qualcosa di unico, non solo un numero.
Lavorammo fianco a fianco con gli altri tutto il giorno e per la notte ci furono date delle brande.
I nostri fratelli, perchè ormai anche noi li consideravamo così, non capivano perchè non ci volessimo togliere il casco e l'armatura e ci dovemmo inventare una malformazione piuttosto grave.
Quei cloni erano piuttosto curiosi, facevano numerose domande, come dargli torto infondo.
Il giorno successivo ci occupammo di piazzare e controllare le basi ed ebbi modo di famigliarizzare con Cody, Echo e Fives.
Avevano tutti un carattere differente l'uno dall'altro, come me e le mie sorelle del resto.
Ogni clone aiutava il fratello, aiutavano anche noi, altri invece ci "mettevano alla prova" chiamandoci lustrini.
Ogni tanto ridacchiavo alle proteste di Alex e a Sam che cercava di calmarla.
Più di una volta le mie sorelle, i generali e io avevamo aiutato le truppe a spostare oggetti troppo pesanti che avrebbero richiesto troppo tempo ed ero rimasta colpita dalla gentilezza dei tre Jedi. Non erano certo altezzosi o "schifavano" (termine passatomi da Alex) i cloni, come avevo visto fare dalla popolazione del luogo.
La sera rimasi a fissare il cielo, sempre ingombro di nuvole e simile ai miei occhi, che Alex definiva freddi, in netto contrasto con quelli dal caloroso color nocciola di Sam.
Anche i mei capelli bianchi parevano freddi, ero un pò una regina di ghiaccio, pensai scioccamente.
Persa nei miei pensieri ero rimasta imbambolata a braccia incrociate a fissare l'orizzonte
-Appena arrivato e gia batti la fiacca, Ace?- sobbalzai alla voce del capitano Rex.
-be non c'è niente da fare per ora, capitano-
-vero, ma ricorda, questo non è un pianeta amico, e anche se lo fosse, mai abbassare la guardia.- questo suo ammonimento ancora me lo riprto in testa ogni volta che sono in missione perchè più di una volta è capitato che fossi impreparata e non è stato affatto piacevole.Smetto di scrivere accorgendomi che è ormai tardi.
Scrivere è stato piuttosto rilassante, me ne rendo conto mentre ripongo il diario nel cassetto e mi tolgo l'armatura per poi buttarmi sul letto.
La scrittura non ha curato le mie ferite interiori ma almeno le ha disinfettate...
Osservo l'armatura che giace sul pavimento.
Per me non è indispensabile come per Vader ma in un certo senso lo è...
Mi viene in mente una frase che mi venne detta da un anziata su Takodana qualche anno fa, quando mi recai li per reclutare dei mercenari.
"Quanto dolore hai pagato per quella bellissima armatura che indossi?"
Così mi disse...e mai frase fu più veritiera.Angolo Autrice:
Salve a tutti coloro che sono arrivati fino alla fine del capitolo!
Vorrei fare alcune precisazioni sulla storia:
1) La storia non tiene conto degli eventi di clone wars dalla terza stagione in poi, per il semplice fatto che non ho trovato le stagioni in streaming e quindi non le ho potute guardare.
2) La storia non tiene conto di Rebels perchè ancora non l'ho vista
3) Non so ogni quanto aggiornerò
4) la storia e ambientata durante l'impero, in questo momento, ma tra non molti capitoli si giungera fino a The last Jedi.
Non so quanti precisamente.Per ultima cosa vi chiedo di votare e farmi sapere cosa pensate della storia. Per me è importante
Al prossimo capitolo!
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L'apprendista Clone {A Star Wars Story}
FanfictionAce è il fedele braccio destro di Darth Vader, sempre pronta a eseguire ogni suo ordine; potente nella forza e temuta persino dall'imperatore. Anche lei ha una storia...una storia che non si è ancora conclusa.