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Kyungsoo aveva sempre amato i fiori, sin da quando era piccolo. Amava i fiori colorati, quelli più spenti. Amava il loro profumo, ma anche quelli che, di profumo, quasi non ne avevano.
Quasi banalmente, uno dei suoi fiori preferiti erano le rose. Erano così...eleganti e regali.

Kyungsoo amava anche la vaniglia, sia il suo colore così bello e neutro, che il suo sapore dolce, che il suo profumo inebriante.

Il ragazzo che quel giorno entrò nel locale profuma di rose e vaniglia, e gli ricordava anche una rosa. Sembrava così regale, aveva un portamento incredibilmente elegante, e poteva scommettere che le sue labbra sapessero di vaniglia.

Aveva gli occhi color cioccolato dalla forma estremamente dolce, due piccoli diamanti scuri che sembravano sorridere.
La pelle ambrata sembrava rendere il suo essere ancora più splendente.
Ed il delicato e dolce sorriso che piegò le sue labbra era forse la curva più pura e bella che Kyungsoo avesse mai visto.

Non si era nemmeno reso conto di essere restato immobile a fissare quell'etereo ragazzo, fino a che Hoseok, che amava farsi chiamare Wonho, non gli picchiettò sulla spalla.

«Kyungie? Vai tu? Hyungwon mi deve parlare, e Luhan e Jin sono in cucina»

Il più basso si risvegliò, girandosi verso l'altro, e annuì ancora confuso e stordito.
Andò verso il ragazzo, che nel frattempo si era seduto e aveca letto in modo quasi disinteressato il menù, tenendosi pigramente la testa e accarezzandosi distrattamente il labbro inferiore con l'indice.
E Kyungsoo non riusciva a levargli gli occhi di dosso.

«Benvenuto al Kim's Cafè, desidera ordinare?» chiese cordialmente, facendo un piccolo ed educato inchino.
L'altro ragazzo lo guardò, come se stesse memorizzando il suo viso.

«Uhm...» sussurrò incerto, lanciando uno sguardo al menù «Prenderò una cioccolata calda, con la panna, per favore» disse, tenendo il tono della voce basso, come se fosse stato imbarazzato.

Kyungsoo fece quasi fatica a sentirlo, ma annuì «Certo, arriva subito»
Poi si allontanò verso la cucina, con un assurdo e inspiegato batticuore.

E non sapeva perché, ma quel ragazzo gli sembrava così assurdamente familiare da fargli quasi paura.

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