Andava tutto bene. Andava tutto molto bene, forse troppo.
Che cosa gli era saltato in mente? Invitare Tom a bere un caffè nel suo attico! Ma scherziamo? Quel grandissimo idiota che aveva avuto la faccia tosta di piantargli due corna di grandezza titanica ora era lì, seduto sul suo bellissimo divano di pelle nera a bersi quello stramaledetto caffettino del cavolo.
A Bill giravano. giravano a duemila, ma dopotutto era stato proprio lui a invitarlo perciò non poteva prendersela con nessuno se non con sé stesso.
"Magari se gli tiro la lampada che c'é sopra il tavolo..." pensò mordendosi le labbra.
"Nah, non posso farlo. L'ho invitato io... Sono stato proprio un coglione. E ora come ne esco da sta situazione? Non posso sbatterlo fuori a calci e urlando, sveglierei l'intero palazzo."-A che pensi?- chiese Tom estraendo un pacchetto di sigaretta dalla tasca dalla giacca e prendendone una per poi portarsela tra le labbra.
Bill lo fissò senza dire nulla ma gli partì un leggero tic all'occhio che portò Tom a deglutire nervosamente e rimettere la sigaretta nel pacchetto.
-Se vuoi fumare ti prego di usare il terrazzo. Odio la puzza di fumo in casa.- disse il biondo con tono piatto.
Il gemello si scusò in modo impacciato, immaginava che Bill in quegli anni fosse riuscito a perdonarlo ma non era così. Quella sveltina gli era costata una parte della sua vita e questo non gli andava giù, tuttavia la colpa era esclusivamente sua, chiaro, no?
-Tu vieni a fumare?- gli chiese il moro alzandosi. Bill annuì e si alzò seguendo Tom verso l'esterno.
Fuori non faceva molto freddo, si stava molto bene in maniche corte e di questo Bill ne era soddisfatto, l'inverno non gli piaceva molto ultimamente.Restarono in silenzio per un po', nessuno dei due osava aprire bocca. Entrambi temevano che, una volta iniziato a parlare, il discorso sarebbe poi virato verso ciò che era successo anni indietro.
Il moro diede un colpo di tosse per schiarirsi la voce, non potevano comunque restarsene in silenzio per sempre.
-Hai veramente un bell'appartamento, lasciatelo dire.- disse infilandosi una mano in tasca, guardò l'interno dell'attico fingendosi davvero interessato.
-Già, con il lavoro da modello guadagno una fortuna e poi, non per vantarmi, io sono il loro fiore all'occhiello.- rispose Bill sputando fuori una bella nuvola di fumo.-Sei cambiato fisicamente ma il comportamento da diva è sempre quello. Forse un po' più accentuato ora, mh?- replicò Tom facendo una smorfia divertita.
-Piccola pecca ma non così grave, immagino di avere altri difetti un po' più importanti.- commentò il biondo scrollando le spalle e accennando ad un sorriso.
-Sai, mi chiedevo che cosa tu avessi fatto durante questi anni.- disse Bill dando un'altra boccata di fumo. Tom prese un bel sospiro e ci pensò su. Aveva fatto parecchie cose in quegli anni e tutto solo per tenersi impegnato e per tenere lontano il pensiero di Bill dalla sua mente. Non che il gemello fosse un brutto pensiero ma lo faceva semplicemente stare male, gliene aveva combinate parecchie, doveva proprio ammetterlo.
-Beh ho concluso l'università e sono stato abilitato all'insegnamento.- disse il moro come se nulla fosse ma Bill sgranò gli occhi e gli lanciò un bel sorriso, uno di quelli pieni di orgoglio. Sapeva che Tom, prima o dopo, ci sarebbe riuscito, aveva solo bisogno di una marcia in più, di sostegno e basta per farcela.-Cavoli, Tom! Davvero ammirevole e che insegni?- gli chiese il gemello con un discreto interesse.
-Ho insegnato arte e storia dell'arte. In realtà anche storia, sai... all'università rendono tutto più interessante.- ridacchiò il ragazzo, -Ora mi sono preso un anno sabbatico, gran parte dei miei studenti sono delle capre tibetane... che diamine!- sbottò.Bill scosse il capo senza capire e fissò Tom: -C...capre... capre tibetane?-
Tom annuì con foga e spense la sigaretta: -Capre tibetane e le ragazze oche del Paraguay! Tutti da prendere e crocifiggere al muro, insultare a sangue, defenestrare... POZZI DI IGNORANZA, solo che non c'è un fondo. Ignoranza illimitata e gratuita, capisci? E' demoralizzante insegnare a loro...- continuò.
--Ti vedo agitato, vuoi una camomilla?- gli chiese Bill in tono scherzoso. -Comunque, ora che hai ottenuto questo impiego da modello e ora che finirai nelle riviste di moda e cazzatine varie, pensa quante tue studentesse inizieranno a telefonarti. Magari anche qualche tuo studente con buon gusto.- disse il biondo per poi fermarsi pensando all'ultima frase.
-Non dirlo troppo forte... c'è chi sarebbe in grado di farlo, Billy.- rispose Tom sbuffando, -Comunque si è fatto tardi, è meglio che vada.-
Il biondo annuì e accompagnò il gemello di nuovo dentro e poi verso la porta.
-Anche se non abbiamo parlato molto mi ha fatto davvero piacere che tu mi abbia invitato a bere un caffè qui. Grazie.-
-Grazie a te, Tom.- rispose Bill con un sorriso.
-Vorrei ricambiare ma al momento sto in albergo quindi... al massimo posso accompagnarti in una di quelle tue spedizioni folli per il centro commerciale.- scherzò il moro senza prendere minimamente sul serio ciò che aveva appena detto.
-Idea meravigliosa! Allora ci possiamo vedere domattina alle 10.30 fuori dal mio palazzo e poi da lì andiamo al centro commerciale. Vedrai, sarà come ai vecchi tempi! Ciao, Tomi, buonanotte!- lo salutò Bill alzando la voce per impedire al moro di rimangiarsi ciò che aveva appena detto. Il biondo lo conosceva bene, Tom stava già tentando di farlo ma senza successo. Gli chiuse la porta in faccia, quasi lo volesse cacciare e, soddisfatto della piega che aveva preso quella serata, se ne andò dritto a letto.
Beh, più o meno...
Inciampò su uno zaino lasciato in mezzo al salotto, Tom doveva averlo scordato o magari aveva cercato di riprenderselo mentre Bill lo sbatteva abilmente fuori casa.
"Posso ridarglielo domani a questo punto." si rialzò e si avviò verso la camera da letto ma si fermò a metà corridoio. Si voltò e guardò lo zaino con circospezione.
"No, non posso sbirciare tra le sue cose." si disse riprendendo la sua marcia.
"Invece posso eccome! Per Gandalf, ne ho il pieno diritto-no-ma-che-dico-non-è-vero-ma-guardo-lo-stesso-perché-altrimenti-la-curiosità-mi-torturerà-e-io-non-riuscirò-a-dormire-cazzo!" pensò velocemente e, in men che non si dica, si ritrovò con le mani dentro allo zaino a rovistare come un detective di prim'ordine tra le cose del gemello.
Non c'era nulla che potesse attirare la sua attenzione, libri di arte, uno sketchbook, una bottiglietta di acque, cianfrusaglie varie e... un diario? Sì, quel piccolo quadernino che Bill tirò fuori dallo zaino aveva tutta l'aria di essere un diario.
Dì pure addio alla tua privacy, Tom...
Bill non si fece pregare, pettegola com'era... non riusciva mai a farsi gli affari suoi ma questa volta era un bene o un male?
-Caro Bill...?-
Iniziò a leggere. Andò avanti tutta la notte.
Ragazze, non so che dire ma inizia ad essere davvero complicato mandare avanti le storie per me. La fantasia scarseggia ma capisco che le cose quando si iniziano vanno anche concluse per cui andrò avanti ogni volta che ne avrò l'occasione!
Intanto vi auguro un Buon Natale e un Felice anno nuovo nel caso non riuscissi ad aggiornare prima 💕
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Louder than love
ФанфикSequel di TOM Dopo la rottura con Tom, Bill si è trasferito a New York per lavoro e per poter ricominciare. Va tutto bene e può concedersi vizi che in precedenza non poteva permettersi ma ben presto tutto cambierà, ancora una volta. Come un fantasma...