The Dreamers.

L'inizio di tutto.

Eieiei!
Ascoltatemi bene..oggi vi racconterò la storia di una ragazza, oggi vi renderò partecipe della vita di una ragazza raccontata in prima persona.
La studierete, imparerete il suo stato d'animo secondo dopo secondo, capitolo dopo capitolo, solo tenendo gli occhi fissi su queste mie parole scritte al computer.

Sarà una bella sfida per voi decifrarla, un grosso lavoro da fare..ci riuscirete? Bene, iniziamo.

La storia di un sogno.

Mamma cercava un accendino per accendere le candeline, avevo intorno le risate di amici e parenti, ma quel non so che di vuoto mi distraeva da tutti, le voci finivano in un oblio di pensieri, e gl'occhi erano fissi sul numero 14.
Mi sembrava un traguardo, come se volessimo festeggiare un altro anno in cui sono sopravvissuta e il mio respiro non si era interrotto.

Ma abbiate pazienza, non partiamo da questo istante, fermiamo per qualche minuti il tempo, loro possono aspettare, ritorniamo un po' in dietro.

2/4/2003

Sentii fin dal principio le sue urla strazianti e poi un grande sospiro di sollievo quando sentì il mio pianto.

Eppure l'idea che siamo venuti al mondo con le lacrime agli occhi, mi ha sempre fatto riflettere, lo considerano una reazione alla prima ammissione di ossigeno di un feto, ma per me era una piccola anticipazioni delle lacrime che sarebbero scorse nel corso degli anni, le protagoniste e certe volte le antagoniste di tutta un'esistenza.

Non mi soffermo molto sulla mia infanzia, sono cresciuta con dei concetti ben precisi della vita che poi si sono mutati pian piano che crescevo, pian piano che la realtà aprì quasi con forza i miei occhi.

La prime cosa che imparai erano che:
1)La morte esisteva e non era solo un brutto sogno.
2)Il mondo spesso si basa su bugie e su parole infami
3)E l'ultima, che spesso l'amore è stato saldato anche dal male, e dal odio.

Concetti troppo grandi per una ragazzina di 11 anni, no?eppure assimilai tutto come una spugna, alcuni sotto forma di traumi che anche oggi stesso mi vengono in sogno e altri che ogni tanto ritornano a farmi una malsana compagnia.