Cap 1 - Matematica

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Che bel titolo, eh? 😂
Ok, come ho già detto, questo è un esperimento.

Che cosa vuol dire? In pratica, se non piace, abbandonerò il libro.
Qui NON troverete il BEN che adora giocare ai videogiochi.
Voglio provare a esaminare il personaggio da un altro punto di vista.
Ci riuscirò?

Si scoprirà vivendo. E sarete voi a dirmi se vale la pena continuare.

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(Y/n)'s Mother POV

- AAAAAAAAAAAHHHHH!!! -

Ci risiamo. Non ha puntato la sveglia.

Un tonfo, al piano di sopra, fa vibrare il lampadario.

- MAMMAAAAAAAA! - urla di nuovo.

I passi risuonano veloci per tutto il corridoio, e io sospiro, pronta a fronteggiare il piccolo terremoto.

- Mamma Mamma Mamma Mamma Mammaaaaaaa!!- urla, quasi disperata, affacciandosi alla porta con i capelli  arruffati.

- Buongiorno, tesoro. Fai colazione? -

Ci guardiamo, e per qualche secondo, nella stanza permea il silenzio più assoluto.

Un istante se ne va, e una serie di piccoli tonfi mi avvisano della sua salita frettolosa per le scale.

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(Y/n) POV

MUOVITI! MUOVITIII!!

Mi vesto il più velocemente possibile, cercando di non inciampare nei miei stessi piedi.

Infilo la testa nel collo della maglia, e acchiappo zaino e felpa, fiondandomi a velocità supersonica all'ingresso.

Apro la porta, gridando a mia madre un saluto, e la chiudo di colpo.

Scavalco il cancellino, e corro alla massima velocità, tentando di infilare la felpa senza far cadere lo zaino per terra.

Ogni mattina la stessa storia.

Non è colpa mia, è così bello dormire!

Tenere la faccia sul cuscino morbido, mentre le coperte pesanti ti proteggono dal freddo, e ti rilassano con il loro peso confortante... È un paradiso!

Un paradiso che mi tocca abbandonare ogni mattina.

Sbuffo, e con un balzo, atterro sugli scalini del bus, già in procinto di andarsene.

E anche oggi abbiamo evitato un ritardo.

Tirando giù la felpa, salgo gli scalini, e scelgo un posto per sedermi, sul mezzo quasi vuoto.

Uff... I principi di ritardo mi mettono sempre un gran sonno...

Mi stiracchio, e lentamente, scivolo nel mio mondo incantato.

Il cellulare vibra.

Lo ignoro, e mi accoccolo sul sedile.

Inutile

Lo sento ripartire, impietoso, e io impreco a mezza voce, mentre lo tiro fuori dalla tasca.

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