Non torni
l'ho accettato quando ho visto che comunque la mia vita andava avanti anche senza te
che mi svegliavo, che facevo colazione, che riuscivo a pensare ai miei sogni, a tenere a mente i dettagli che mi interessavano, a scansare le cose che mi facevano male
l'ho accettato quando ho visto che io, pure senza te, sapevo andare avanti
sapevo tenere il conto di tutte le cose che mi stavano a cuore, separarle da quelle che mi provocavano dolore, apprezzarle sul serio,
l'ho accettato perché ho visto che ti vedevo in ogni sguardo ma non eri mai tu e allora mi sono detta che era inutile cercarti dappertutto
perché tanto non torni più.
Non è mai facile lasciare che se ne vada via qualcuno che volevi rimanesse, che non avevi mai pensato potesse lasciarti solo in questo posto così deludente, ma ho capito che comunque è più difficile trattenere:
ti fai male le mani a prendere per la maglietta chi sta andando via, a spingere per farlo tornare indietro,
ti fai male i piedi a restare fermo a terra mentre lui con forza si sposta per farti cadere mentre ti aggrappi a quel che resta,
è così che ti ho lasciato andare, perché ho imparato dalla vita che se hai la possibilità di scegliere di soffrire un po' di meno allora ne devi approfittare.
È così che ti ho lasciato andare: per rassegnazione.
Non torni: l'ho accettato quando la vita mi ha mostrato che riuscivo a camminare senza immaginarti vicino, senza pensare che senza te non avrei mai più combinato niente di buono, anzi facendomi vedere proprio il contrario,
che ce l'avrei potuta fare lo stesso.
Non torni, l'ho capito tardi, e ho fatto fatica a rassegnarmi, ma il fatto che lo so che non torni,
voglio che tu lo sappia
non vuol dire per niente
nemmeno lontanamente
che non mi manchi:
sono due cose diverse, capito?
Sono semplicemente
due cose diverse.