Il Natale per me, più o meno dai dodici anni in su (quindi sí, da quando mi sono ammalata in pratica) è sempre stato un incubo.
Prima lo era per i soliti mille pensieri.Oddio come brucio tutto quello che ho mangiato?
Quante calorie avrà un cucchiaio di instalata russa?
Il dolce no, fuori discussione.
Aiuto, mi sto abbuffando.
Non posso vomitare, cosa faccio?
E ripenso a Natale scorso.
Permesso dall'ospedale di qualche ora, sondino nel naso e troppi chili di differenza.
La tristezza degli occhi dei nonni quando sono entrata in casa con il sondino, la loro falsa indifferenza.
Il pensare SOLO al cibo, SOLO a me, senza rendermi conto delle cose realmente importanti...Ed è stato questo, nell'anno, che mi ha fatta maturare.
Ora ho capito che rendere felice gli altri è il regalo più bello, e non lo dico come quelli che scrivono "All I want for Christmas" sotto alla foto col fidanzato.
Lo dico perchè stamattina mi sono alzata con il pensiero "devo fare qualcosa per gli altri" per gli altri inteso tutti quelli che hanno meno di me, tutti quelli che magari una famiglia con cui condividere il cibo non la hanno, che magari non hanno nemmeno una famiglia, nemmeno da mangiare...
e non potendolo fare -ora come ora- sono stata male.
Il Natale oramai è diventata la festa del consumismo e sui valori ci si sediamo sopra. Siamo troppo abituati ad avere tutto, siamo tutti dei piccoli accumulatori seriali. Vogliamo, vogliamo, vogliamo... ma poi, cosa rimane?
Rimangono i sorrisi delle persone, i "grazie" detti col cuore, non certo l'ultimo modello di iPhone o il profumo di Gucci.
Questo Natale non ho chiesto regali, ho semplicemente ricevuto qualche libro.
Un mio compagno, in particolare, era il mio "Babbo Natale segreto", credo conosciate tutti questo giochetto.
Bene, lui mi ha regalato un libro su Degas e uno di poesie di Prevért.
Questo è stato il regalo più bello che potessi ricevere, perchè significa che LUI ha speso del tempo per me, per trovare il regalo perfetto, due libri che io non avessi, che sono meravigliosi tra l'altro e che adoro.
Mi ha fatto capire quanto mi conosce e quanto mi vuole bene, e questa è stata la gioia più grande, porterò questi due libri con me tutta la vita.
Mamma e papà idem, un libro di poesie.
Fuori solo foto di alberi perfetti tavoli pefetti e regali meravigliosi.
Ma dove sono finiti i sapori, i profumi e le emozioni?