Parole... Parole... Parole!

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Malfoy Manor, 20 settembre, ore 20:00

Villa Malfoy illuminata non metteva neanche poi tanto terrore come una volta. Ginny Weasley lo ricordava bene: lei stessa non sapeva neanche perché si trovava li. Fra quelle mura viveva il suo aguzzino, fra agi e un lusso spropositato da far invidia a chiunque. Si prese qualche minuto in disparte, mentre maghi e streghe a lei sconosciuti, tutti rigorosamente in maschera attraversavano il vialetto immersi nel chiacchericcio, non accorgendosi di lei. Per l'occasione aveva scelto l'unico abito che le era stato mandato in anonimo, poco dopo aver mandato la conferma della partecipazione: un vestito blu notte, adornato da tanti brillantini, con una maschera nera elegantemente lavorata, che le copriva il volto. Sospettava anche chi fosse stato l'autore del gesto, decise però di accantonare ogni rancore per quella sera e godersi la festa. Quando fu una delle ultime persone si apprestò a varcare la soglia, rimanendo senza fiato: la villa, sufficientemente illuminata era stata decorata, discretamente senza esagerare, mentre le persone che erano entrate e soggiornavano all'ingresso si guardavano intorno stupite, proprio come lei. Solo quando un maggiordomo li condusse nella sala principale si riscossero da quel torpore estasiato aumentando il chiacchericcio. Con sommo piacere individuò subito il buffet, dove prese un bicchiere di champagne e addentò una tartina al salmone, a giudicare dal sapore.

-Posso avere l'onore di questo ballo?-

Una voce, la sua voce. Ginny si bloccò, diventando una statua vivente. Sapeva che prima o poi si sarebbero incontrati, ma non si aspettava così presto. Si chiese anche come aveva fatto a riconoscerla così in fretta, dato che aveva modificato solo per una sera il colore dei suoi capelli, ora biondi. Si voltò lentamente trovandosi di fronte Lucius Malfoy in tutto il suo splendore. Indossava come al solito abiti neri, e una maschera nera proprio come la sua.

-Non mi è stato difficile riconoscerti, dato che io stesso ti ho mandato quella maschera e sapevo che avresti modificato il colore dei tuoi capelli Ginevra...Che per inciso ti stanno d'incanto. Anche se preferisco il rosso.-

Strizza l'occhio rispondendo alla sua muta domanda mentre le porge una mano. Lascia l'indecisione da parte e la prende, scoprendola calda al tatto. Viene condotta sulla pista dove parecchie coppie stavano già ballando. Iniziarono a ballare un lento, che il dj aveva messo su proprio in quel momento; erano solo loro due e tutto il resto non esisteva. A Ginny faceva strano ritrovarsi a ballare con il suo carnefice ma in quel momento non aveva avuto scelta. I suoi occhi grigi che muti chiedevano perdono per gli errori del passato l'avevano scombussolata, incantata. E stranamente, sentiva le farfalle nello stomaco. Tutto ciò era sbagliato. Si ritrasse da quell'incanto bruscamente, rischiando di finire addosso ad un altra coppia.

-Perdonami... Tutto questo è sbagliato, non so neanche perché sono qui.-

Corse via, di fuori, da quella Villa, sperando di trovare un po' di conforto in giardino, nella sua solitudine.

                    .~.~.~.~.~.~.~.~.~.

Lucius Malfoy si poteva dire che era rimasto a bocca asciutta, quando la ragazza si era ritratta bruscamente dal loro contatto, quel contatto al quale il mago aveva aspirato per tanto tempo. Frustrato, decise di seguirla fuori, iniziando a percorrere i giardini del suo maniero che ormai conosceva a memoria. Dopo dieci minuti la individuò, seduta su una panchina, lo sguardo perso nel vuoto, i capelli rossi che risplendevano nella notte.
Un colpo di tosse, giusto per attirare l'attenzione che servì al suo scopo: la ragazza volse lo sguardo verso di lui sgranando gli occhi.

-Lucius...- si avvicinò di un poco sorridendo mentre lei continuava a torturarsi il labbro inferiore, come se fosse tormentata da quei vecchi ricordi che tormentavano anche lui da tempo ormai.

-Ginevra... Io ti ho invitata qui, per chiederti semplicemente scusa. Non ho scusanti per quello che ho fatto,  non serviranno le mie scuse, ma... Voglio che tu sappia questo. Lo feci solo per paura, tutta la mia famiglia viveva nel terrore e con una mannaia invisibile appesa sopra la testa. Ti assicuro anche che hanno pagato per i miei innumerevoli errori. A partire da mio figlio il quale si è trovato intrappolato in una situazione non consona per per lui. Non potranno cancellare il tuo dolore e l'opinione che hai di me, ma... Se puoi accettale.-

Ecco, aveva sputato tutto quanto, tutto quello che sentiva in corpo lo aveva detto e non sapeva neanche perché... Ne avesse parlato con lei. La ragazza era rimasta basita durante il suo discorso con mille espressioni facciali che mostravano tutto. Fece un breve inchino e sorrise

-Solo per il discorso che hai fatto ti meriteresti 10+... Lucius sono belle parole ma... Dimostramelo con il tempo ciò che realmente pensi, dimostramelo e io forse potrò accettare le tue scuse. Fatico a credere che tu sia cambiato. Ma d'altronde, la guerra ha cambiato tutti.-

Con ciò si avvicinò al mago lasciandogli un piccolo bacio sulla guancia, prima di sorridergli e andare via. Nonostante ciò, anche dopo che se ne fu andata Lucius sentì per parecchio tempo nell'aria il suo profumo di vaniglia, segno che lei era veramente stata li.

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⏰ Ultimo aggiornamento: Dec 30, 2017 ⏰

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