Chapter 3🌙

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Rebecca

Mi chiudo la porta di casa alle spalle e ripenso al viaggio in moto che ho appena fatto con Scott.
È davvero fastidioso a volte ma sa anche essere simpatico,anche se in cambio del passaggio che mi ha dato io dovrò aiutarlo con economia.

''Beck?''mi chiama mio padre dalla cucina.

Lo raggiungo e quando entro un forte odore di biscotti bruciati si impossessa del mio naso.
''Cristo papà''

Agita le mani in aria,chiudendo in fretta il forno da cui esce una nuvola di aria nera.
''Sai che non sono bravo ai fornelli!''

Mi tappo il naso con una mano correndo ad aprire la finestra.
''Lo so!Infatti non capisco perchè ti ostini a provarci li stesso!''

Aspetto che l'aria si faccia più respirabile e afferro un paio di guanti da cucina,indossandoli.
Apro il forno,afferro il vassoio di biscotti deformi e completamente carbonizzati e faccio cenno a papà di aprire il cestino della spazzatura,rovesciandoli al suo interno.
''Facciamo un patto.La prossima volta che avrai voglia di biscotti,vatteli a comprare''sbotto,chiudendo la finestra.

Si siede su una sedia.
''E se avessi voglia di biscotti fatti in casa?''

Richiudo lo sportello del forno e butto i guanti sul bancone di marmo.
''Te li faccio io,ma...perfavore tu non toccare mai più il forno''

Annuisce.
''Affare fatto.Allora...ti sei fatta qualche amica?''domanda,calcando sulla a finale della parola amica.

Mi appoggio al bancone,scrollando le spalle.
''In realtà...ho parlato con due ragazze''

Mi guarda speranzoso.
''E sai i loro nomi?''

Annuisco.
''Kira e...Lydia.Mi pare''

Sorride raggiante,appoggiandosi al tavolo.
''Quindi ti hanno accompagnata loro due a casa''

Stringo le labbra e scuoto la testa.
''No,in realtà mi ci ha accompagnato Scott''rispondo con nonchalance e guardandomi le unghie.
Dovrei rifarmi lo smalto...

Se smettessi di mangiucchiartele magari durerebbe di più

Ignoro la stupida vocina della mia coscienza e rivolgo la mia attenzione a mio padre,che sembra stia soffocando con la propria saliva.
''Un...un ragazzo?''

Annuisco.
''Sì,si è offerto lui!Non sei felice che io mi sia fatta un amico?''

Assottiglia lo sguardo,sistemandosi gli occhiali da vista.
''Cosa ti ho detto io stamattina a proposito dei ragazzi?''

Mi allontano dal bancone con una spinta.
''Papà,ho quasi diciotto anni e non ho mai avuto un'amico.Ti ho dato ascolto per troppo tempo ma ora...ho intenzione di aprirmi anche con l'altro sesso.Voglio avere un ragazzo e...''

Si blocca e per un'attimo ho paura che non stia respirando.
''Un...un....vuoi avere un ragazzo?''

Annuisco e lui si alza,cominciando ad agitare le mani in aria.
''Lo sapevo!Lo sapevo!Questo Scott ti ha rivolto la parola e tu subito vuoi fidanzarti con lui.Lo sapevo!''

Sobbalzo.
''Scott?Non mi metterei mai con Scott!Non è decisamente il mio tipo ed molto fastidioso!''

Mi rendo conto di star parlando troppo e aggiungo : ''e...Non ti devo nessuna spiegazione!Se volevi che io non facessi amicizia con nessun ragazzo allora facevi prima a mandarmi in un convento!''

Si volta e mi guarda serio.
''Eh,ci stavo pensando...''

Lo guardo incredula.
''Papà!''

Fa un gesto liquidatorio con la mano.
''Tanto costa troppo.Tranquilla.Vado a dormire vah...Finirai per farmi venire i capelli ancora più bianchi di quello che sono''

Si congeda ed esce dalla cucina,dirigendosi in camera sua.
''Non potrei farli diventare più bianchi di così!''ribatto,ridendo.

Mio padre mi mostra il medio e si chiude la porta alle spalle.
Che dire...ho un padre fuori dal normale.

***

''Allora...quando ci vediamo per economia?''domanda Scott,apparendo dietro alla porta del mio armadietto.

Lo chiudo e alzo gli occhi al cielo.
''Sarà l'ultima volta che accetterò un tuo passaggio''

Mi segue per il corridoio.
''Eddai,ieri a lezione hai risposto a tutte le domande del coach.Sei brava e io sono una frana.Tra amici ci si deve aiutare!''mi implora.

Mi volto e lui si ferma in tempo prima di venirmi addosso.Wow,che riflessi.
''Oggi''

Mi rivolge uno dei suoi sorrisetti sghembi,dove l'angolo sinistro della sua bocca si alza più di quello destro.
''Fantastico.A casa tua,pranzo da te''

Aggrotto le soppracciglia.
''Non puoi decidere tu.È casa mia.E poi...mio padre è un po' all'antica...e se dovesse venirlo a sapere mi ucciderebbe...o gli prenderebbe un'infarto''

Sospira e stringe le labbra carnose,formando una linea sottile.
''A che ora torna tuo padre dal lavoro?''

Sbuffo.
''Alle sei''

Porta le mani in avanti e torna a sorridere raggiante.
''Perfetto,me ne andrò alle cinque e mezza''

Assottiglio lo sguardo.
''Promesso?''gli porgo la mano.

La stringe e si blocca un'attimo,osservando le nostre mani unite.Imbarazzata la sfilo dalla sua e lui sembra risvegliarsi dalla trance.

''A dopo,Rebecca''si avvicina e,prendendomi alla sprovvista,mi abbraccia.

Lo sento aspirare con il naso tra i miei capelli e poi staccarsi.
Sembra non essersi accorto che non ho ricambiato perchè sorride,si gira e se ne va.

Quanto è irritante quel sorrisetto...

My Alpha 🌙 Scott McCallDove le storie prendono vita. Scoprilo ora