Capitolo 1

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Il vento gli soffia nelle orecchie e fischia. Sembra una vera melodia.
È comodo. Riscaldato dal freddo ma allo stesso tempo rinfrescato dall'aria autunnale. Ha gli occhi chiusi e sembra che stia sognando. È così che lui si sente: come in un sogno, fantastico e rilassante.
Apre gli occhi: Darren inizia a preoccuparsi.
Ciò che vede davanti a sé è l'infinito delle spighe di grano. Un campo immenso.
"Come ci sono finito qua?" Si chiede.
Prova ad alzarsi, ma qualcosa lo trattiene. Si accorge di essere legato con dei lacci neri e lunghi sia alle gambe, che alle braccia. Nota anche che indossa dei vestiti da lui mai indossati: una felpa con cappuccio da sedicenne e dei pantaloni della tuta. Non ricorda niente dei giorni precedenti, tranne il fatto di essere andato a letto presto. Tre giorni di nulla, vuoto.
Volta la testa verso sinistra e poi verso destra con fare frenetico per poi scoprire di essere legato a delle rotaie di un treno. Ora la situazione degenera.
L'ansia lo pervade e inizia a muoversi cercando di uscire da quella a dir poco pessima situazione.
I fili non si rompono né lui riesce a liberarsi. Pensa subito che probabilmente avrebbe lasciato da sola la sua famiglia, e loro l'avrebbero scoperto molti giorni più tardi. I suoi figli, orfani all'età di soli 8 anni.
Questo non doveva accadere. Passa dal cercare qualcosa per liberarsi al pregare ogni Dio di ogni religione esistente. La pazienza ormai non la conosce più.
Inizia a parlare a vanvera della sua vita e si arrabbia tanto. Non è più in lui.
Qualcosa lo ferma. Le rotaie del treno iniziano a tremare e con esse Darren.
Guarda a destra ma non vedendo niente si gira a sinistra, scoprendo l'arrivo di un treno che si muove velocemente. La cosa strana è che il treno non sembra uno di quelli moderni e all'avanguardia, al contrario sembra un treno antico, forse a vapore. Questo viene confermato dal fischio che emette il treno subito dopo. "Cosa ci fa un treno del genere su un binario simile?".
Non capisce come faccia a pensare a quello in un momento del genere. Il suo ultimo momento.
Il treno si avvicina sempre di più, sempre più veloce. Eppure è come se il treno abbia preso sembianze umane e voglia investirlo di proposito. Fino a quando questo non succede davvero.

Non è facile descrivere cosa succede quando si muore. Darren, che aveva sempre pensato che sarebbe stato tragico e doloroso, scoprì invece che non era così.
Non è importante dove si vada dopo la morte o se ci sia un'altra vita: è importante ciò che succede appena si muore. Certo, non ci si materializza subito nel posto che si pensa, che sia il paradiso, il Nirvana o il gradino dell'Eden, ma ci si rilassa per almeno cinque minuti, cinque minuti di puro relax.
Che sia quello il momento in cui l'anima si distacca dal corpo?
L'uomo non può rispondere a queste domande, ma un uomo morto può?
Darren non ebbe una risposta né da se stesso né da altri. Capì solo di aver "dormito" per un po' di tempo e di essersi svegliato più energico che mai. Non come quando ti svegli la mattina: in quei momenti si è più stonati di una campana.
Appena svegliato la prima cosa che notò, oltre che il pavimento, pareti e soffitto fossero di colore viola, era un nuovo cambio di vestiti. Ora indossava giacca e cravatta, come era suo solito fare, ma quei vestiti gli stavano alla perfezione.
Lui aveva sempre pensato che all'aldilà non si indossassero indumenti e robe varie, ma che soprattutto non ci si potesse accorgere di tutti quei piccoli particolari.
La mente dovrebbe essere qualcosa di superiore a quella umana, mentre lui si sentiva umano: lo stesso Darren di prima. Tranne per i vestiti.
Quando si alzò da terra, notò un'atmosfera di quiete, forse grazie al viola che lo circondava. Ma una cosa lo fece rabbrividire di più. Da un momento all'altro milioni di porte apparvero intorno a sé. Il posto in cui si trovava non aveva limiti o angoli o spigoli, era infinito. Ogni porta aveva un colore diverso, anche se di poco due porte gialle con una gradazione in meno di colore sembravano comunque diverse. La cosa importante era che ogni porta aveva un nome scritto sulla parte superiore. Molti nomi per Darren non avevano neanche senso come caramelle, foresta, lago, oceano o Natale. Andando avanti i nomi diventavano sempre più strani e insensati, fino a quando Darren fu attirato da una porta di colore blu elettrico con una scritta più lunga delle altre: ciò che verrà negli anni a seguire.
Darren aveva già provato ad aprire le altre porte, senza esserci riuscito. Quella scritta però l'aveva catturato ormai del tutto. Decise di aprirla.
Riuscendoci. E ciò che vide era scioccante.

Under The Train #wattys2018Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora