•3: 행렬•

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«FORZA SU! MUOVERSI!» urlava con grinta il mio capo-gruppo. Era una donna bassa dai capelli rossi. Era gracile ma piena di energia in corpo.

«OGGI IL SIGNOR JEON VERRÀ A VALUTARE LA VOSTRA PRESENZA SULLA PASSERELLA! NON DELUDETEMI RAGAZZI!» ci disse per incoraggiarci.

Iniziammo a fare delle prove e, dopo qualche quarto d'ora, il signor Jeon si presentò nella sala.

Con la sua solita camminata elegante si diresse verso il capo-gruppo che salutò con un caloroso sorriso ed una stretta di mano.

Ci radunammo tutti in fila orizzontale di fronte a lui e tutti insieme lo salutammo. Lui squadrò tutti noi con un sorrisetto malizioso e contento. Incrociai il suo sguardo e lui inchiodò i suoi occhi sui miei. Dopo qualche secondo che per me parve un'eternità mi lanciò un ghigno. Non so cosa stesse a significare, fatto sta che sentii le mie gote scaldarsi.

Il capo-gruppo con un battito di mani segnò il comando di andare dietro le quinte e, attivata della musica da sfilata, uno ad uno dei miei compagni uscì camminando in modo mascolino e sicuro, proprio come dei professionisti.

Io stavo lì, dietro le tende ad aspettare il mio turno e ad ammirare la bellezza del ladro del mio cuore che con i suoi occhi fugaci studiava attentamente ogni modello.

Arrivò il mio turno e, più che una camminata mascolina, uscì un'andatura traballante, timida, quasi femminile. Ma sicuramente le modelle camminavano in modo diverso, più sicuro.

I miei compagni risero. Io, immerso nell'imbarazzo più totale e con le lacrime pronte a scendere, mi ero bloccato di fronte al capo-gruppo e al signor Jeon. Volevo scappare, volevo sotterrarmi. Non osavo immaginare cosa stesse pensando il giovane e bel ragazzo di fronte a me. Non osavo nemmeno alzare lo sguardo, tenendolo costantemente a terra.

Scappai dietro le quinte non riuscendo più a sopportare la tensione che si era creata. Dopo varie risate e battute da parte degli altri modelli la prova riniziò a procedere e finì dopo molti minuti.

«Bene...Bene...Bene...» disse Jungkook compiaciuto e applaudendo.

«Siete stati tutti molto bravi, mi complimento» disse.

Il capo-gruppo era soddisfatta del loro lavoro. Esattamente, loro.

«Potete andare» affermò il signor Jeon.
Tutti si alzarono e si diressero verso la porta per uscire.

«Potete andare tutti tranne il signor Park»
Riuscì ad udire risatine e battute. Di nuovo. Cercai di ignorarle. Il mio sguardo era fisso sul terreno.

Quando tutti furono usciti calò il silenzio.

«Cosa ti blocca?» chiese rompendo quest'ultimo.

«N-Nulla signor Jeon» risposi timidamente.

«Chiamami Jungkook» disse per poi continuare. «E comunque nulla non esiste. Qualcosa ti innervosisce, ma non capisco cosa».

Se solo avesse saputo che era anche soltanto la sua presenza a farmi mancare l'aria.

Rimasi in silenzio. Lui si alzò e si avvicinò con passo fermo a me.

Tenevo gli occhi fissi a terra, ma sentii quando fu vicino a me.
Il suo odore era così buono, sapeva di virile e di fresco allo stesso tempo.
Riuscivo a sentire il suo fiato sul collo.
La distanza che ci separava era poca, troppo poca.

«Ti aiuterò, non ti preoccupare....» disse con la voce quasi sussurrante che mi fece sentire le farfalle nello stomaco.

«Seguimi» mi disse, e così feci.

SPAZIO AUTRICE

Doppio aggiornamento perché io può :D

E NIENTE GENTE

DOMANI PROSSIMO AGGIORNAMENTO🖤

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•50 Shades Of Kink• ||JIKOOK|| (ITA)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora