Capitolo 3

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16:00
Mio fratello mi prende in braccio
"Senti, potevi evitare di cadermi addosso"
"Ma se ti infili sotto il letto" dico sbuffando
Sento qualcuno che rientra, questo è mio padre, lui fa il medico
"ALLISON SONO A CASAAAA"
Arriviamo giù di sotto, e tyler mi appoggia delicatamente sul divano, quasi non mi fa più male la gamba.
Mio padre corre da me tutto preoccupato e non sta tranquillo finché non gli spiego cos'è successo.
Dopo che gli ho spiegato l'accaduto lui mi controllò la gamba
"NON È NIENTE, SEI SOLO UNA BAMBINA PIAGNIUCOLONA"
"Ma papà non è colpa miaaaa!"
Intanto tyler se ne era tornato a casa sua, io penso che sia stato un insensibile.

7:15
Bip bip bip
"Sveglia del cazzo, un giorno di questi ti butto dalla finestra"
Ora mi metto davanti allo specchio, i miei capelli lunghi sono più lisci e belli del solito, mi trucco con un po' di eye-liner e mi vesto con dei jeans strappati aderenti e con una maglietta lunga fino a metà ombelico, oggi mi sembro quasi accettabile.
Esco fuori, salgo sulla macchina della mia amica e andiamo a scuola, appena scese ci separammo subito, io ero in un corridoio con poche persone vicino agli armadietti, appena arrivata al mio vidi james la mia cotta delle elementari e medie, ancora mi fa una certa impressione.
"Hey allison come va?" Chiede allegro
"Bene bene tu?"
"Abbastanza bene, lo sai che sei bellissima oggi?"
"Ah....non penso....ma grazie del complimento"
"Invece lo sei. Comunque ti volevo chiedere se oggi ti andrebbe di andare a pranzo insieme"
"Ah beh ne sarei molto felice, allora ci vediamo dopo all'uscita di scuola, ciao"
"Ciao a dopo"
Cazzooooooo uno dei ragazzi più popolari e belli della scuola mi ha chiesto di uscire, sono felicissima
10:15
Sono in corridoio, sto parlando con grace, vedo arrivare il mio fratellastro nella mia direzione.
"Posso parlarti in privato un attimo?"
"Certo" risponde grace e se ne va un po' scocciata.
"Tu oggi non esci con quel pagliaccio"
"Chi me lo impedisce?"
"Io"
"Senti, mi spieghi che problemi hai?"
"Ti ho solo avvertita"
Mi sbatte al muro, avvicina la sua faccia, i nostri nasi si sfiorano, il tempo di un occhiata acida e se ne va, mi sento strana vicina a lui, forse perché non deve starmi vicino ma lontano...
13:15
Sono fuori, c'è james, è li che mi aspetta, è bellissimo, è biondo, ha gli occhi azzurri, quei bellissimi occhi azzurri, no aspetta sto pensando ancora a lui....meglio che mi sbrighi se no se andrà senza di me.
"Ehi bellissima, andiamo a mangiarci un hamburger?non ho altre idee"
"Certo, andiamo"
"Salgo sulla sua moto, sfreccia velocissimo, arriviamo al fast food, e ordiniamo 2 Chees burger.
Appena seduti, iniziamo a parlare del più e del meno, ad un tratto, sento che si avvicina sempre di più, mi avvicino pure io, ad un tratto mi bacia, continua a baciarmi, mi sentivo un po' osservata, ad un tratto una mano mi tocca la spalla e io mi stacco, è ancora tyler
"Io ti avevo avvertita"
Mi prende e mi porta dentro la sua macchina a forza.
"Perché?"
"Perché cosa? Quel pezzo di merda deve starti a distanza"
"Ma tyler i cazzi tuoi?"
"Magari ti stuprava"
"Ma che cazzo di ragionamenti fai?"
"Fidati di me per una volta, stagli lontano"
"Se no?
"Se no sono cazzi per lui e per te."
"Va bene....." sapevamo tutti e due che sarebbe successo di nuovo di uscire con lui.
Arriviamo alla mia nuova casa, mi fermo fuori perché mi arriva una chiamata
"Hey james scusami ma mio fratello ha problemi evidentemente"
"Sono vicino casa vostra, sto per arrivare abbiamo qualcosa in sospeso, arrivo"
Chiude la chiamata e lo aspetto fuori.
Sento delle mani cingermi i fianchi e non ho bisogno di girarmi per vedere chi è, ovviamente james che mi guarda intensamente negli occhi, io mi perdo in quel azzurro cielo, ma a un tratto a rovinare tutto arriva mio padre che mi tira uno schiaffo e mi tira dentro casa senza nemmeno darmi il tempo di salutarlo "ALLISON TU NON TI METTI CON IL PRIMO BIONDINO CHE PASSA, LO HAI VISTO?TRA POCO TENTAVA STUPRO, ORA SALI IN CAMERA TUA, OGGI RIMARRAI A CASA DA SOLA CON I TUOI FRATELLASTRI, PERCHÉ IO E ELISABETH DOBBIAMO PARTIRE PER 2 GIORNI"
Salgo in camera mia, con gli occhi pieni di lacrime perché mio padre non si era mai comportato così con me.
Ad un tratto entra Anne con il suo solito sorriso solare stampato in faccia
"Dai su con il morale, sta sera diamo una festa e verrà tutta la scuola, non vorrai stare chiusa qui dentro a piangere"
"Ma come una festa?i nostri lo sanno?e si arrabbiassero?"
"Non lo sanno, ma è già successo di dare una festa diciamo per puro caso qui dentro e nessuno se ne è mai accorto, diciamo solo cha abbiamo fatto un patto con i vicini..."
"Va bene, grazie Anne, ora potresti uscire?Non sono dell'umore giusto per parlare"
"D'accordo a dopo"
Esce sbuffando e sbattendo la porta dietro di se, sembrava arrabbiata ma non ci feci molto caso.

19:45
Fra 15 minuti arrivano tutti e io mi sono preparata "benissimo"
Mi sono fatta dei boccoli con la piastra e i miei capelli sono perfetti
Mi sono messa eye-liner rossetto scuro e mascara, per cambiare e in fine ho messo un vestitino nero corto fino a metà coscia, chissà che succederà.

Quello stronzo di mio fratello Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora