<Ciao, ti dispiace se mi siedo vicino a te? Sono nuovo e non voglio stare davanti.>
"Oh santi numi! é bellissimo! Che cosa faccio ora?".
<Mi chiamo Aaron, piacere> dice porgendomi la sua mano destra. Ricambio il saluto stringendogliela e facendogli un semplice sorriso.
Riprendo a controllare il mio programma sul computer, ma ho una strana sensazione: come se qualcuno mi stesse osservando e non capisco chi possa essere. I miei compagni di corso non mi calcolano perchè pensano che io sia strana, quindi, non può che essere solo una persona.
Con la scusa di guardare fuori alla finestra, vedo Aaron che mi fissa.
"Ma che problemi ha questo?!".
<Perchè non mi dici il tuo nome? Il gatto ti ha mangiato la lingua?>
"Giusto! Il mio nome! Che idiota che sono!"
Certo che sei idiota, sei andata in pappa solo perchè un ragazzo alto, muscoloso, biondo e con due occhi verdi da paura ti ha rivolto la parola! Parla con lui, muoviti!
"Ora ci si mette pure la mia coscienza a dirmi di parlare. Mi basta mamma, grazie."
Prendo dalla mia borsa il quaderno che uso per comunicare quando sono a scuola e inizio a scrivere.
Mi chiamo Madison, piacere di conoscerti
La sua espressione mentre legge ciò che ho scritto è impagabile: sembra senza parole. Lo vedo prendere una penna per scrivere qualcosa, così nel frattempo continuo a rileggere il programma da dove mi ero fermata per colpa sua.
Poco dopo mi porge di nuovo il quaderno e noto subito la sua risposta scritta in blu sotto al mio messaggio.
Perchè non parli come fanno tutti? Per caso sei...
Mi volto verso di lui alzando le mani come per dire "Sei cosa?", perchè ha scritto la frase a metà, non capisco.
<Madison tu sei...ehm...tu sei muta?>
Scoppio a ridere a causa della sua faccia preoccupata. Sembra che ha dovuto dire ad un bambino che il suo pesciolino rosso è morto; poverino.
<Stronza, mi stai prendendo in giro allora> dice per poi iniziare a ridere anche lui.
Prendo di nuovo il quaderno per scrivergli la risposta alla sua domanda.
Non sono muta, ho la voce per parlare. Anni fa parlavo anche fin troppo, anzi... Ma per una questione personale ho smesso, e da allora non l'ho più fatto.
Ora mentre legge sembra davvero essere sconvolto, lo sono tutti appena dico questa cosa. Ma io che ci posso fare, è la pura e semplice verità. Non è che sono morta, non parlo soltanto.
Per il resto dell'ora rimane in silenzio, ma so che è sempre lì a fissarmi, me lo sento. Ogni tanto prende il telefono, a volte sbruffa e altre si avvicina per vedere cosa sto facendo.
Questo ragazzo è strano.
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Parole Non Dette
VampireIo? Una ragazza come tutte le altre, con solo un piccolo e grade difetto: la mia voce. Dopo una brutta esperienza avuta da piccola ho smesso di parlare. Forse non ricordo neanche più come si fa. Forse lo faccio solo con alcune persone, chi lo sa? M...