La sera, quando inizia a fare tardi, prenotiamo la nostra cabina per la notte e ci entriamo. Non è tanto grande, anzi, è poco illuminata, con due letti ai lati della stanza e al centro un piccolo corridoio di poco più di 1 metro. Al centro ci sta una stanza con un bagno e una piccola cucina: lo so, non è delle migliori, ma io mi so accontentare anche di poco. A cena non si mangia nulla perché mia mamma non ha voglia di cucinare e sinceramente né io né Michael abbiamo tanta fame...
《Ketrin, vieni qua》 mi dice rigorosamente mia mamma. Io vado da lei senza protestare, e inizia con il suo discorso:
《Senti...qui ci sono solo 2 letti, e noi siamo in 3, quindi ti ho prenotato una stanza da parte. Non è vicina ma è nel corridoio in fondo, ti va bene? Ogni tanto verrò a dare una sbirciatina per vedere se è tutto a posto》
《Va bene》
Alleluia! Finalmente!
Michael mi accompagna nella stanza numero 9, ovvero la mia, mi dà le chiavi e io mi sdraio sul letto, lo adoro perché è matrimoniale e inoltre è più comodo di quei mattoni che ci sono nella loro stanza.
Apro la mia valigia e la prima cosa che faccio è mettermi il pigiama, quindi inizio a spogliarmi ma qualcuno entra nella mia stanza.
Io urlo per mandare via chiunque stia entrando, ma lui si spaventa, si gira e...
Indovinate un po' chi è? Esattamente, quel rompicoglioni di turno.
《Che cazzo ci fai qui bastardo!》
《Ma cosa ci fai TU qui, è la mia stanza!》
《La TUA stanza? Ma che dici!》
《Sì! È la mia! Guarda》
E mi fa vedere una carta di plastica dura con la sua foto con scritto "Marco Cellucci cabina 9"
《Quindi tu saresti Marco Cellucci eh?》
《Si, e con questo?》
《Guarda un po' qui》 e gli mostro la mia carta con la mia immagine con scritto "Ketrin Rocca cabina 9".
Poi mi inzittisco. Non ditemi che Marco sarà....
《Non..non dirmi che noi saremo...》
《C-compagni di stanza?》
《CAZZO!》
《Stai calma! C'è altra gente qui!》
《Ma cosa minchia ne ne frega della gente?! Stai percaso dicendo che noi saremo nella stessa stanza tutta la notte?!》
《Si...tutte le stanze erano occupate. Nel senso, SONO occupate》
《Ma tu sai cosa significa? Mia mamma mi ha torturata per non farmi avvicinare a te, e se scopre che siamo compagni di stanza, se pensa che saremo tutta la notte...oddio, non ci voglio neanche pensare》
Marco ridacchia a bassa voce e fa una faccia pervertita. Io lo guardo, con le mani tra i capelli, e appena mi guarda anche lui gli tiro una sberla, talmente forte, che vola per tre epoche glaciali.
《AHIA! Ma che ti è preso?!》
《Stavi pensando!》
《Cos'è? Non si può più usare la mente da oggi in poi?》
《Non fare il finto tonto, sai benissimo pure tu a cosa stavi pensando! A noi due che...vabbè》
《Hahaahahahah magari》
Poi gli vola un altro schiaffo, forse anche più forte di quello di prima.
《Ma sei nato scemo in culo o cosa?》
《Ma smettila, stavo scherzando!》
Mi inzittisco.Poi iniziamo a sentire dei passi. Marco li riconosce, sono quelli di sua mamma.
《Ketrin...è mia mamma!》
《Ma dove pensi che mi debba nascondere!?》
《Nascondere? Ahah mia mamma non è come la tua, a lei sta bene di essere in stanza con chiunque》
《MARCO, tutto bene? Ma...e questa ragazza chi è?》mi nota immediatamente sua mamma. È di media altezza, riccia e con due enormi occhi color nocciola.
《È la mia nuova compagna di stanza. Ci siamo trovate nella stessa cabina perché erano tutte occupate...si chiama Ketrin》
《Piacere Ketrin, io sono Anna》
《Piacere》 ci stringiamo la mano. È totalmente diversa da mia mamma, è sorridente, tranquilla e non ha fatto alcuna domanda.
《La nostra cabina, Marco, ha solamente due letti e non è neanche tanto spaziosa. È qui vicino, numero 12, quindi se vuoi venire a farci visita ti aspettiamo. Buonanotte a tutti e due》conclude sua mamma.
《Buonanotte》 diciamo in coro.
Poi ci sediamo entrambi sul lettone.
《Raccontami un po' di te》 aggiungo.