Racconto I : Grover

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Grover stava dedicando anima e corpo a quella missione che sarebbe durata per tutta la sua vita. Da quando Pan , il dio delle selve , era morto sotto i suoi occhi , ogni volta che riusciva partiva dal Campo per diffondere il suo messaggio. Era un fardello pesante. Spesso i satiri che incontrava lo maledicevano , accusandolo per l'assurdità delle sue convinzioni , lo trattavano come un'ipocrita. Per fortuna non mancavano gli spiriti della natura che si fidavano di lui ; ma l'atmosfera non era delle migliori anche in quei casi per la disperazione causata dalla notizia.

Dopo la battaglia di Manhattan aveva aspettato un po' di tempo che le acque si calmassero poi era ripartito. Dopo la brutta esperienza di New York aveva deciso di non soffermarsi nella città ma di continuare verso ovest fino ad arrivare nella Regione dei Grandi Laghi. Là di sicuro avrebbe trovato molte naiadi a cui raccontare la sua esperienza.

Si trovava in Michigan nei pressi di Detroit quando capì che qualcosa non andava. Soffiava un forte vento ma riuscì comunque a fiutare una traccia. Per uno spaventoso attimo pensò si trattasse di un mostro. Non era la prima volta che succedeva , e tutte le volte era dovuto scappare il più veloce possibile prima che anche il mostro fiutasse lui. Ma sta volta era diverso : si trattava di un semidio... forse due. Impossibile! Non era partita nessuna missione , o almeno nessuna prima che lui avesse lasciato la Collina Mezzosangue. Questo voleva dire solo una cosa: si trattava di una nuova recluta , e in base alle sue esperienze sapeva che molto probabilmente era in pericolo.

Grover non perse un attimo e iniziò a correre seguendo la traccia. Per sua fortuna era ancora un giovane satiro con un buon fiuto , per cui ci mise poco a capire da dove proveniva. Era il cortile di una fabbrica , probabilmente abbandonata da anni. Stava per entrare quando il vento cambiò direzione , e portò con se un odore del tutto diverso da quello dei semidei... forse l'ipotesi iniziale di un mostro non era del tutto falsa.

In cerca di un rifugio Grover corse dietro una fila di cabine di plastica blu , probabilmente si trattava di bagni chimici , e fu lì che si scontrò contro qualcuno.

"Hercle" imprecò l'altro.

Grover non aveva sbattuto la testa ma non riusciva a capire cosa aveva appena detto quello strano personaggio era sicuro che non si trattasse ne di inglese ne di greco antico.

"Santi numi fauno! Mi hai fatto prendere un colpo! Ed hai ammaccato il mio gladius"

Grover pensò di aver preso una gran botta in testa , in quella frase c'erano troppe cose che non capiva. Poi si alzò e capì che doveva avere le allucinazioni. Di fronte a lui c'era un ragazzo sui diciassette anni (troppo grande per essere sopravvissuto nel mondo esterno) alto e in forma. Aveva i capelli biondi , gli occhi marroni e scaltri. Indossava una maglietta viola con una scritta un po' sbiadita "Camp Jupiter ,SPQR" , sul braccio aveva un tatuaggio con un un'aquila , la scritta SPQR e sette linee, infine impugnava una corta spada d'oro.

"Che cosa ci fai qui? Chi sei?" disse Grover

"Beh , sei il primo fauno che non mi chiede soldi dopo dieci secondi che l'ho incontrato. Comunque mi chiamo Ronald, e sono qui in missione" "Questo è impossibile , non ti ho mai visto al Campo" "Ahah e perché mai avresti dovuto vedermi, voi fauni non dovreste nemmeno entrarci nel Campo. Inoltre è più che possibile, dato che dopo la Battaglia molti sono partiti per diverse missioni per assicurarci che i Titani non ci conservino qualche brutta sorpresa . È ancora inspiegabile come Crono si sia ritirato dopo la distruzione del suo palazzo"

C'erano troppe cose sbagliate e inspiegabili in quello che Grover aveva sentito. Inoltre non capiva la sua prepotenza verso di lui e il suo continuo chiamarlo "fauno". Era l'incontro più singolare che avesse mai fatto.

"Nonostante la tua prepotenza il mio dovere di custode mi obbliga a portarti sano e salvo al Campo. Devi fidarti di me , ti porterò in un posto dove le perone come te possono stare al sicuro. Di sicuro te la cavi bene anche da solo ma un mezzosangue non resiste molto nel mondo esterno in questa condizione"

"Ma sei pazzo!? Non ho tempo da perdere con te , fauno. Ora lasciami stare, hanno preso mia sorella e io devo salvarla" Disse questo e corse via dentro la fabbrica.

Grover era ancora molto scosso , per questo lasciò andare il semidio. Il suo spirito da custode lo spingeva ad aiutarlo ma era allo stesso tempo spaventato , tutte le molecole del suo corpo lo spingevano ad allontanarsi il più possibile da quel posto sia per il semidio sia per il mostro che aveva rapito la sorella. E poi c'erano quei simboli. Il tatuaggio e la maglietta viola ... la prima cosa a cui aveva pensato era alla sua ragazza Juniper ma poi aveva letto meglio: ricordava vagamente che Jupiter era il nome latino di Zeus , ma perché mai doveva indossare una maglietta come quella. Poi gli balenò per la testa un'ipotesi spaventosa che non fece altro che confonderlo ulteriormente.

Si riscosse solo quando sentì l'urlo "Aiuto Grover!"

Si maledisse per aver lasciato che tali pensieri lo avessero confuso in modo da lasciare il semidio senza aiuto per salvare la sorella, e corse dentro la fabbrica abbandonata. Sorpassò uno strano simbolo di un occhio rosso con la scritta "Monocolo Motors , impianto di montaggio 1" , e si ritrovò in mezzo a tantissimi macchinari , bracci meccanici, catene di montaggio. Si nascose appena in tempo da evitare di essere visto e nascondersi.

In fondo alla fabbrica c'erano tre ciclopi, ma non era quella la parte più brutta della scena. Ai loro piedi c'era una maglietta viola insanguinata come quella di Ronald.

"Davvero stupido e rumoroso per essere un figlio di Mercurio"

"Ahah ed anche molto saporito, è bastato imitare la vocina della sorella per farlo uscire dal nascondiglio, però va rispettato il suo coraggio , come un vero e proprio romano" Rise il ciclope

""Marmitta , Pistone , zitti! Ha detto che c'era un fauno con lui , non vorrete farmi perdere l'occasione di un bocconcino cosi prelibato, è raro trovarne un questa regione" Grover rabbrividì , l'avevano ingannato. Per un attimo gli tornò in mente quell'infinito periodo di terrore nella grotta di Polifemo.

"Avete già fallito una volta , avete fatto scappare quella ragazzina , non potete perdere quest'occasione , e sono ancora affamata"

Grover doveva scappare , non c'era speranza per Ronald ma poteva trovare ed aiutare la sorella. Allora scappò facendo meno rumore possibile e riuscì ad uscire da quella fabbrica infernale. Con il cuore che batteva all'impazzata si allontanò.

Si svegliò la mattina dopo , lontano ormai chilometri dal covo dei ciclopi. Fu in quel momento che i dubbi nati il giorno prima si ripresentarono. Allora si alzò e inizio a camminare deciso a trovare la sorella del ragazzo e capire la verità : esisteva forse un altro posto sicuro per i semidei?

Le Avventure SegreteWhere stories live. Discover now