"Mi concede questo ballo?" un alto e flebile ragazzo, circa sui 20 anni, si era avvicinato alla diciassettenne Louise Marant, una giovane fanciulla molto timida e riservata. "Non credo di potermelo permettere" rispose quindi Louise allo sconosciuto, che le formulò una nuova richiesta "in tal caso... le andrebbe di uscire nel parco del castello, per una breve camminata e per un po' di svago da questa orribile festa?". La ragazza in effetti era stanca, stava danzando con quello stretto e lunghissimo abito color rosa tenue, e le dolevano i piedi per le scomode scarpette; quindi, un po' in imbarazzo, acconsentì, e si diresse verso il portone d'uscita con il giovane straniero. Una volta fuori Louise, che, essendoci cresciuta, conosceva bene il palazzo, condusse il ragazzo verso il prato, e da lì verso alte siepi che formavano un labirinto di foglie e fiori, illuminati dal dolce bagliore della luna. "Tutto ciò mi imbarazza assai: non ero mai uscita di nascosto da mio padre in compagnia di un giovane ragazzo, per di più con uno straniero. Da dove venite, se mi è concesso chiederlo?". Louise, contrariamente al comportamento cui era solita tenere, aveva cominciato lei il discorso con lo sconosciuto, tanto attraente e dal dolce sorriso; in più era uscita dal castello senza il consenso del padre, a lei tanto caro, per condurre il ragazzo in un luogo isolato, dove -ne era certa- nessuno vi sarebbe andato. Ma quella sera qualcosa era cambiato, se lo sentiva dentro, lo sentiva nella sua mente e nel cuore. Era come se quel ragazzo le desse il coraggio che le era sempre mancato, e che tanto aveva desiderato fino a quel momento. Sì, con lo straniero si sentiva stranamente a suo agio. "Provengo da molto lontano, più in su della Senna, oltre le pianure, e poi ancora oltre..." rispose a un certo punto il ragazzo. Louise, incuriosita dal velo di mistero che lasciava dietro sé il ragazzo, domandò "e dimmi, o straniero, quale buon vento ti porta in queste zone, e cosa ti ha spinto a venire a questa elegante festa, i buoni angeli, o la tua pura volontà? Lo straniero la guardò con aria sognante, per poi risponderle "sono qui giunto in cerca di una buona sposa, mandato dal padre mio, che mi cederà il suo posto di sovrano solo quando avrò trovato degna moglie." Fece una pausa, poi riprese il suo intrigante discorso "penso che vorresti sapere il mio nome, Louise Marant, ma preferirei che rimanesse un segreto prima che tu possa accettare, o rifiutare, per non interferire sulla tua decisione. Dunque... Louise Marant" mentre lo diceva si inginocchiò davanti alla fanciulla, e tirò fuori una piccola scatoletta nera. "Vuoi tu sposarmi, e diventare così, per il resto dei tuoi giorni mia sposa?" terminò la frase e aprì la scatoletta nera, da cui brillò un piccolo anello con incastonata una grande pietra nera e luminosa, sotto la luce della luna e delle stelle. Louise, presa dall'emozione, e da un grande senso di panico, cominciò a balbettare qualcosa che sembrava voler dire un "non può essere" oppure un "non riesco a credere che sia capitato proprio a me". Lo straniero sorrise e incitò la ragazza a dare risposta: "allora, qual è la tua scelta? Una vita nascosta nell'ombra del padre e di tua sorella maggiore, che presto si sposerà e diverrà regina o preferisci una vita ove io e te saremo al comando di un enorme regno, dove smetterai di nasconderti, e siederai alla mia destra, al comando del nostro vasto regno?". A quelle parole Louise cedette, e acconsentì alla richiesta del giovane, che le mise al dito l'anello con la grande pietra, e trasformò il suo sorriso in un ghigno di vittoria. "Bene, mia cara, è giunto il momento che ti sveli il mio nome: Azazel, Il principe, ora re, degli inferi. La fanciulla fu colta da un grande stupore e si rese conto che il giovane non scherzava, quando questi aprì con uno schiocco delle dita un portale che li avrebbe trasportati negli inferi. Ma al posto di essere preoccupata, allarmata, o angosciata, si sentiva felice e fiera, si sentiva coperta da una forte corazza di diamante. Ora era libera, era una persona completamente diversa da quella che era prima, e le piaceva esserlo, anche se nel profondo del suo cuore sapeva che ciò che aveva appena fatto non l'aveva resa per niente libera, anzi, si era appena incatenata sul punto di non ritorno, e sapeva che per lei ora non c'era più speranza. Afferrò la mano di Azazel, e fece il primo passo verso il portale che li avrebbe condotti verso gli inferi, quando un lampo giunse verso la loro direzione, andando a colpire il portale, che cominciò a scomparire, trasformandosi in polvere. Louise si girò di scatto, e rimase paralizzata nel vedere una piccola e snella figura alata, che camminava appoggiando appena i piedini a terra. Le sue dita spruzzavano piccole scintille argentee che andavano -per quanto limitato fosse il loro diametro- in ogni direzione. La figura si avvicinò di più e si poterono intravedere le sue orecchie a punta, e il nasino all'insù. Era in tutto e per tutto una fata. All'improvviso cominciò a parlare, con una vocina acuta e melodiosa: "Azazel, potente principe dell'inferno, vedo che hai finalmente trovato una moglie dopo tutto questo vagare, ma ahimè, questa fanciulla ha un altro destino ed è destinata a grandi cose, a differenza di quanto le hai raccontato. Il suo destino è quello di sposare un nobile cavaliere, per formare un'alleanza tra il suo popolo e quello del cavaliere. E grazie a questa alleanza si impedirà lo scoppio di una guerra molto dura e cruenta." Azazel a quelle parole emise una specie di ringhio che era a metà tra la cieca rabbia e il disprezzo. Quando sembrò calmarsi disse "lei è la mia sposa, e nessuno mi impedirà di perderla, ora che finalmente l'ho trovata." Così dicendo fece per aprire un altro portale, quando la fata disse "conosci la potenza dell'intero popolo fatato messo insieme, e saprai anche che il tuo grande esercito, contro il nostro, non vale niente. Ma, che ora la scelta spetti a Louise, senza però quell'anello che porta al dito, e che le confonde le idee col suo malefico potere"; Louise si tolse dunque l'anello e all'improvviso tornò ad essere la vera sé stessa. Corse verso la fata, col cuore in gola e scelse la proposta della fata. Azazel dunque tornò negli inferi, sconfitto, e Louise qualche mese dopo si sposò col giovane cavaliere di cui le aveva parlato la fata, e non fece mai parola con nessuno di ciò che era successo quella notte, nel labirinto di siepi.
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Louise Marante
Truyện NgắnBreve storiella One-shot A un ballo a corte, una dama della Francia Ottocentesca riceve l'invito da un affascinante giovane. I due intrattengono una conversazione nel giardinetto della reggia, quando sopraggiungerà una creatura mistica a rivelare l'...