Ƈнαρтєя тωσ

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« Potete smetterla di punzecchiarvi a vicenda?» chiese il rosso uscendo dalla piccola stanza, ormai completamente buia «Dobbiamo solo aspettare che Isaac e Lou ritornino, potete cercare di rimanere calme fino a quel momento? »

Ed ecco che la tipica smorfia ritornava sul volto della ragazza. Passarono i seguenti minuti in silenzio, interrotto soltanto dal rimbombare delle mani di Peach, che si scontravano l'una contro l'altra in un'interminabile sessione di allenamento che, a quanto pare, conteneva solo flessioni.
"Sempre meglio che passare il tempo a contare i granelli di polvere!"
si era giustificata poco prima di iniziare.
Asami alla fine aveva deciso di porre una tregua alla guerriglia iniziando a canticchiare a tempo con i movimenti dell'altra ragazza.
Rogue intanto, stava nuovamente perlustrando le altre stanze del bunker, sperando di trovare almeno un minimo indizio. 

Sfortunatamente però, quel luogo poteva essere paragonato ad un labirinto, e, per non perdersi, non poteva spingersi troppo lontano.
Per di più era completamente al buio.
Se avesse avuto a disposizione più tempo e magari qualcuno che lo accompagnasse, sarebbe riuscito a perlustrare ogni singolo angolo di quella struttura.
Aveva scoperto il proprietario, un certo J.K. Levine, a quanto pare defunto da tempo.
C'era una piccola stanza, decorata come se fosse uno studio, con tanto di scrivania, fogli e intere collezioni di materiale di cancelleria.
Di una finestra o di una lampada, nessuna traccia.
Era stato davvero faticoso, cercare oggetti alla rinfusa e portarli ogni volta verso la piccola finestrella del bagno.
Aveva trovato altro stano materiale, che avrebbe analizzato meglio insieme ai compagni.

Giunti ad una delle ore più tarde della notte, un rumore di probabile origine metallica era stato talmente forte da costringere Rogue a tornare indietro. La scena che gli si parò davanti parve ai suoi occhi più comica che altro.
La voce di Peach era quella che sovrastava tutte le altre, quella opaca e sottile di Asami, quella forte e dura di Louis e gli inutili suoni gutturali che uscivano dalle labbra di Isaac.
« Eh!? prova a ripeterlo! »
« Perché ci avete messo così tanto ad arrivare? »
« Mi prendi per il culo!? »
« Lo farei se fossi stupida come te, idiota! »
« Ah!? »
« Sei diventato sordo in questi quattro giorni per caso? »
« Brutta pu- »
« Rogue! »In pochi secondi il rosso si trovò le braccia di Isaac intorno alle spalle, precisamente una strana massa imbottita di piume.
Questo fortunatamente aveva interrotto la disastrosa conversazione, anche se, in seguito, la rabbia di Louis sarebbe rinata in un'espressione incomprensibile, che trasmetteva irritazione, fastidio e delusione allo stesso tempo.
Lo sguardo serio e le labbra serrate.
« Sai, non pensavo fossi ridotto così male! »
« Ed io non pensavo ti fossi trasformato in un pupazzo di neve!» Rispose il rosso una volta che sentì le proprie spalle nuovamente libere. L'essere "spiritoso" era una delle qualità migliori di Isaac, quella più apprezzata, anche se molto spesso il sarcasmo da lui utilizzato causava non poche discussioni. 
« Perché il piumone? » chiese, pieno di curiosità.
« Non è un piumone, Rogue, questo è un piumino »
« E che cam- »
« Perché fuori fa freddo, altrimenti a che serve un piumino? »
Aprì appena la bocca per parlare, ma la sua voce fu bloccata da quella di Louis.
« Vuoi uscire e vedere tu stesso? »
Passarono attraverso l'ormai distrutto portone di ferro, che poco prima aveva causato quel tremendo rumore metallico e, con molta probabilità, la rabbia di Peach.
I suoi occhi, ormai abituati al buio del bunker, erano completamente impreparati alla pungente luce del giorno.
Solo dopo una manciata di secondi si accorse che il cielo non era limpido, di un caldo celeste estivo, come quello di quattro giorni prima, ma ricoperto da morbide nuvole argentee che impedivano ai sottili raggi del sole di illuminare il terreno innevato.
Com'era possibile che non si fosse accorto prima del freddo?
Non era nemmeno riuscito a notare un minimo cambiamento del tempo o della temperatura, era stato davvero così distratto durante quei giorni? Certo, l'interno della struttura era caldo, ma non accorgersi di un cambiamento simile era un po... "Strano", no?
« Sorpreso? »
Il ragazzo era come ipnotizzato, non riusciva a staccare gli occhi da quel passaggio innevato. Ne era rimasto talmente affascinato che non riusciva nemmeno a voltare lo sguardo verso chi aveva di fianco.
« Hai capito dove siamo, immagino »
Disse ancora Louis, mentre con il suo sguardo fermo fissava il cielo.
« Siamo a nell'altopiano nord, a Moon Town... In pratica... Dall'altra parte del mondo, giusto? »
« Allora stavi davvero studiando in classe, eh? »
Rogue scoppiò in una forte risata.
« Ah- questa cosa sorprende anche me! »
« Quindi per una volta hai davvero capito un argomento senza che qualcuno te lo rispiegasse? » chiese il biondo con un mezzo sorriso e con una buona dose di sarcasmo.

Sì, prima che iniziasse tutto, i ragazzi frequentavano lo stesso istituto :
Facoltà di Medicina Veterinaria.
Rogue l'aveva scelta proprio perché amava gli animali mentre Louis, beh, quello era l'unico indirizzo a cui si era potuto iscrivere.
Ne avrebbe fatto volentieri a meno, ma in compenso era davvero portato per le materie scientifiche.
Perciò, molto spesso capitava che i due studiassero assieme, cercando di aiutarsi a vicenda.
Asami era la più piccola del gruppo, appena diciottenne, mentre Peach e Isaac avevano entrambi vent'anni.
Louis invece era il più anziano, aveva ventidue anni, uno in più di Rogue.

« Hey, avevo un esame vicino, dovevo farlo! » rispose cercando di controllare la propria risata.
Entrambi rimasero in silenzio qualche istante, aspettando l'uno la sentenza dell'altro.
Alla fine fu Louis a "rompere il ghiaccio".
« Mpf- Idiota » rispose secco, dando una pacca alla schiena dell'amico

Per qualche strana ragione il ragazzo non sopportava vedere le altre persone sorridere "come un idiota" ma, per lui, Rogue era un eccezione.
Forse perché ci aveva fatto semplicemente l'abitudine, o per il semplice motivo che il rosso aveva una risata tanto particolare quanto "bella" e contagiosa.
Dall'altra parte, Rogue sapeva perfettamente che, in fondo, la sua risposta lo aveva fatto sorridere.

*SᑭᗩᘔIO ᗩᑌTᖇIᑕᕮ*
Purtroppo, o per fortuna(?) è così, io scrivo solamente quando ho "l'ispirazione".
Non mi piace fare le cose per costrizione, ho bisogno di tempo per buttare giù qualche bozza e modificarne le varie parti, ma cercherò di pubblicare almeno una volta alla settimana!
Ringraziamenti power → pexchylosers
NeverEnough28

ℬєƖιєνєяDove le storie prendono vita. Scoprilo ora