the first - part two

161 30 1
                                    

mi sono innamorato di lui in una giornata invernale, dove il vento sibila tra i rami secchi e spogli degli alberi fuori casa e le nuvole minacciano un'imminente tempesta

Oops! Questa immagine non segue le nostre linee guida sui contenuti. Per continuare la pubblicazione, provare a rimuoverlo o caricare un altro.

mi sono innamorato di lui in una giornata invernale, dove il vento sibila tra i rami secchi e spogli degli alberi fuori casa e le nuvole minacciano un'imminente tempesta.
sinceramente era una giornata di merda, si crepava di freddo e c'era un tempo da schifo, ma ero comunque uscito per starmene da solo. era un periodo abbastanza brutto, la scuola andava terribilmente e il rapporto con i miei parenti andava a rotoli, forse anche peggio della scuola, l'unica cosa che riusciva a consolarmi era quella sigaretta consumata che tenevo stretta tra le dita, che ora mi chiama dal cassetto in cui è chiusa a chiave ormai da mesi.
fanculo, ho voglia di fumare.
ma se la prendessi minghao spuntetebbe dalla porta con il broncio, schioccherebbe la lingua e direbbe "sei un cretino, non sai che quella roba fa male?"
quel giorno invernale aveva proprio fatto così. non ci eravamo mai parlati prima di quel momento, ma lui non aveva perso l'occasione di contraddire una mia azione. beh, quella è stata la prima volta.

lo guardai perplesso ed era come avere un intera tavola di acquerelli sotto gli occhi, oltre che un leone nello stomaco intento a rigirare tutto sottosopra e graffiare ogni cosa. giallo e verde e blu che vorticavano insieme a rosso e viola e bianco. il nero no, il nero non c'era, lui era tutto fuorchè nero.
mi guardava sorridendo nonostante le sopracciglia corrugate ed il cuore mi saltava nel petto come un pesce fuor d'acqua. era quello l'amore?
è questo l'amore? ho il cuore che esplode tutt'ora, le mani mi tremano e il respiro è flebile.
"dammela" aveva detto avvicinandosi e quella è stata la fine di wen junhui e l'inizio di wen stronzo junhoe, il periodo più bello della mia vita ma allo stesso tempo il più doloroso e triste, perchè l'ho imparato a mie spese che minghao li mostrava solo quei bellissimi colori, che in realtà lui era grigio e grigio soltanto.

idiota. ha fatto innamorare uno come me, ma sono bastati pochi secondi perchè tutto sparisse.
io non credo di farcela con questa cosa dello scrivere, il polso mi fa male e ho la gola secca, la testa mi pulsa incredibilmente forte e mi sento il corpo molle, pesante, gli occhi bruciano e i piedi si sono informicolati.
sento di dovermi sfogare ma ho troppa paura di farlo. questi ricordi mi stanno soffocando ed io ho paura di farli ritornare alla luce dopo tanto tempo, ho paura di rimanerne ucciso definitivamente, ho paura ho paura ho paura ho bisogno di lui di minghao di sopravvivere di minghao di lui per resistere. ne ho bisogno.
sto piangendo ancora e i singhiozzi mi impediscono di sentire il fastidioso rumore che fa l'aspirapolvere di quella megera della mia vicina.
vecchia stronza, ma lei aveva capito tutto sin dall'inizio.
quando vide minghao disse "nella vita abbiamo due scelte: possiamo metterci una maschera o essere coraggiosi. quel ragazzino ha scelto il coraggio, mentre tu, codardo, hai scelto di mascherarti da vincitore" e, maledizione, aveva ragione, ha sempre ragione. qualsiasi cosa si tratti, lei trova sempre il modo di non essere nel torto. vecchia stronza.

ma aveva ragione anche sulla pioggia, sul fatto che quando piove incontri solo persone significative. stupido modo antiquato di pensare che mi ha portato all'amore della mia vita, all'unica persona esistente che abbia mai avuto il coraggio di sfidarmi, ridicolizzarmi, adorarmi e rendermi innoquo senza paura di una mia vendetta. come avrei potuto? era così bello sentirlo su di me, il suo profumo pungente di resina fresca mista al dolce del miele e al cremoso della vaniglia.
ma quel mercoledì era immobile davanti a me, i capelli morbildi che soccombevano sotto l'acqua e gli occhi socchiusi, la mano tesa e il sorriso appena accennato.
fu come ricevere uno schiaffo in pieno volto da dio. come se avesse voluto dirmi "ecco coglione, lui è la tua anima gemella, ora dagli la cicca e amatevi per sempre". magari fosse così facile. l'amore ti fa perdere la testa, il senno, la ragione, come vogliasi chiamare, ma soprattutto l'amore è devastante. perchè inizia, ti fa scoppiare di gioia, il cuore esplode ed il cervello lancia segnali senza fermarsi, i sentimenti corrono nel sangue e diventano droga. ma quando finisce, merda, quando finisce sei devastato. ti ritrovi steso a terra senza fiato, con le lacrime secche sul bordo degli occhi e le mani ancora tremanti.
a volte ho bisogno di sdraiarmi e guardare in alto, sopra di me, il cielo, il soffitto, le stecche di legno scuro del letto che profumano ancora di lui, e ho bisogno di riflettere. non so su cosa, non so perchè lo faccio, ma è l'unico modo in cui riesco finalmente a sentirmi libero da ogni peso che la vita con il suo infernale corso di eventi è riuscita a lanciarmi con violenza sopra la schiena. poi gli occhi piangono, la gola gratta, le orecchie ronzano.
cazzo se l'amore ti devasta.

sta di fatto che da quel maledetto pomeriggio quel coglione è entrato nella mia schifosa vita e l'ha resa un capolavoro degno di essere appeso al louvre. lui era meraviglioso, bastava sfiorasse qualcosa perchè tutto tornasse a sorridere e gioire, come se il marcio della sua parte più profonda stesse cercando di nascondersi dietro quello strato di perfezione surreale che emanava senza pudore. ed era così anche quella volta, dolce diavolo tentatore travestito da angelo se solo avessi potuto immaginare io avrei rivissuto questo dolore ancora e ancora, perchè porca puttana mi ha reso così vivo da fare male ad ogni cellula.
e giuro, se avessi avuto la possibilità di salvarlo lo avrei fatto, insomma io lo potevo salvare no dovevo farlo io potevo farlo ma non l'ho fatto, dico, se me ne fossi accorto prima io avrei sacrificato tutto per lui perchè cazzo io lo amavo io lo amo io lo amerò per sempre quel cazzone e non ho intenzione che nessuno lo dimentichi.
lui era la vita stessa e tutti la sottovalutano sempre, la vita, e infatti si è visto come è finita.

a/n
henlo questo capitolo è leggermente noioso ?? mi spiace, i prossimi spero saranno meglio.
se ci sono errori avvisatemi, l'ho riletto duecento volte e ormai sono storna, quindi potrei averne tralasciati alcuni
ciao ciao

everybody dies in their nightmares  Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora