ci sono volte in cui mi sveglio e penso a quanto possa essere magnifica la giornata che sta per cominciare, penso al sole caldo sulla pelle e all'aria fresca di primavera, l'erba che mi solletica la pelle ricoperta dai brividi che le carezze di minghao mi provocano, penso a quanto sia bello vivere.
no, era solo un altro sogno. ma già il fatto di sognare di essere felice è un gran passo avanti. fino a qualche giorno fa l'unica cosa che riuscivo a vedere non appena i miei occhi si chiudevano era l'immagine fin troppo nitida di minghao nel suo letto di morte.
che stronzo, mi viene pure a rovinare il sonno.in questi lunghi giorni passati a rigettare la poca bile che il mio stomaco ancora si ostina a creare non permettendomi di morire di fame come vorrei, ho pensato, ho pensato molto e sono arrivato alla triste conclusione che l'amore è la più pericolosa delle emozioni.
innamorarsi di qualcuno è come sfogliare la rivista della sua vita, ne scopri ogni sfumatura e pian piano inizia a piacerti sempre di più, finche non decidi di comprarla. ecco, più o meno è così, solo che poi inevitabilmente vieni pugnalato.
l'amore non è rose e fiori profumati, non è sorrisi e baci sotto le stelle o al tramonto o all'alba, non è "regaliamoci degli anelli di coppia".
l'amore è un calcio sulla bocca dello stomaco che ti fa sputare pure l'anima, è un dito sporco di catrame in un occhio, è un pugno dritto sul naso. eh, ma poi la chirurgia chi la paga? non lo so, non lo so chi me la paga la chirurgia, so solo che ne avrei un disperato bisogno.io e minghao ci siamo frequentati per esattamente un anno ed undici mesi, contando dal nostro primo incontro, mentre le uscite da innamorati, o meglio, da fidanzati, sono durate un anno e otto mesi.
un anno e otto o undici mesi sono comunque pochi per sfogliare una rivista delle dimensioni di minghao, ricca di contenuti extra e giochi per tenere allenata la mente. decisamente pochi.
ho conosciuto solo tre quarti di minghao, solo la metà che lui voleva farmi vedere e qualcosa in più negli ultimi giorni giusto perchè era tutto troppo complicato e impossibile da essere lasciato fluttuare senza una spiegazione.oggi mi sono ricordato, o meglio, mi è tornato in mente più vivido che mai il nostro primo, dolce, tenero, sublime bacio. era aprile, quando iniziano ad esserci meno nuvole e più fiorellini nei prati, quando la spiaggia inizia lentamente a riempirsi e la privacy scappa dal lato opposto. così abbiamo fatto io e minghao, siamo scappati dal lato opposto e così, sulle colline di campagna, le nostre labbra si sono unite per la prima volta.
dire indimenticabile credo sia poco. o meglio, io ricordo solo poche cose, quei sette o otto secondi di fuochi d'artificio nel vasto paradiso che le mie palpebre scure mi hanno mostrato nel momento in cui le sue labbra si sono inevitalbilmente posate sulle mie. il resto è confuso, il prima ed il dopo non esistono nei miei ricordi e se esistono beh sono sfocati, una foto mossa, un soggetto non messo a fuoco.ricordo i suoi occhi strizzati, le labbra premute sulle mie che lentamente si facevano più distese e dolci, la presa ferrea delle sue mani sui miei polsi come a dire "tu di qui non ti muovi neanche se vuoi, stronzo", il respiro debole che mi pizzicava la pelle del viso e finalmente i suoi occhi nei miei. fermi, grandi, scuri. e poi ancora labbra su labbra, pelle su pelle, respiri su respiri.
tre volte in tre minuti, tre volte in tre ore, tre volte in tre anni, non so quanto tempo sia passato, ma sono state tre le volte in cui questo momento si è ripetuto e ogni volta era maggiore della prima in passione, convinzione, amore.
poi più nulla, ora più nulla.
perchè forse ciò che vedevo non era altro che la landa desolata dell'inferno, con i suoi bagliori di fuoco e le mille voci che ti chiamano e bramano la tua anima e non aspettano altro che tu ti lasci andare per distruggerti e dilaniarti all'infinito e dolore dolore dolore fino alla fine dei tempi. era questo ciò che stupidamente i miei occhi hanno interpretato come il paradiso in cui sarei approdato amandoti, minghao? come quella cazzata di yin e yang che tanto ti piace, l'inferno nel paradiso, il paradiso nell'inferno, giusto?mi manca, ogni giorno ogni notte ogni volta che penso alle colline e mi immagino quei tre baci, ogni volta che penso ai tre baci e mi immagino la scena come vista da un fotografo: tre scatti per immortalare l'amore, ma nessuno per immortalare la vita.
non si può raccontare tutto attraverso le immagini. puoi immaginare, ma non provare.
non senti il fuoco ardere nel petto, lo stomaco stringersi e gli occhi vedere mille colori esplodere come bombe e allo stesso tempo macchie di bianco e nero vorticare all'impazzata, non sudano i palmi dall'agitazione e la voce nella testa non grida "CAZZO È MAGNIFICO", non si ride dalla felicità dentro la testa così forte da aver paura di scoppiare a farlo anche nella realtà, non si prova tutto questo guardando un'immagine. io lo so, tutti dovrebbero saperlo.
"ti capisco tesoro", "so come ti senti". no, tu non sai come cazzo sto io ora, tu non sai cosa passa per la mia testa ogni secondo da quel preciso secondo. coltelli, lamette, corde, veleno, droga, erba, alchool, medicine. tu non puoi sapere cosa voglio fare io, come sto affrontando questa situazione di continua lotta con me stesso, con il mondo, con la mia mente, con le persone, con i miei ricordi, con qualsiasi cosa.
l'hai provato sulla tua pelle? hai mai provato questa sensazione di impotenza riguardo alla situazione? hai mai sentito un macete lacerarti la carne, ma toccandoti il petto il tuo corpo era ancora intero, mentre era l'anima a frantumarsi? hai mai visto il corpo della persona che ami volteggiare di fronte a te quasi come un angelo, ma senza ali?
tu non sai, non puoi sapere, non saprai mai.ipocriti, il tre non è il numero perfetto.
l'infinito è il numero perfetto in un'equazione in cui l'incognita è la vita e i numeri l'amore.a/n
due mesi e mezzo ugh spero siate ancora tutti qui
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everybody dies in their nightmares
Fanfiction#junhao Non puoi scegliere come sarà il tuo futuro, ma peggio, non puoi cambiare ciò che è stato il tuo passato. Quando ci facciamo male crediamo che tutto passi, ma la cicatrice resta e così ne rimane il ricordo, vivido o sbiadito che sia, ma resta...