CAPITOLO 12

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<< Ti fermi per favore??>>

Io invece, andaii dritta per la mia stanza, mentre lui mi rincorreva come un cagnolino!! la cosa che mi faceva propio uscire dai gangheri è che dall'ultima volta che ci eravamo visti, non si era fatto vivo per niente." Ma come fa ad essere così testa di cazzo!!!"

Gli sbattei la porta in faccia, ma lui da premio Nobel per l'impertinenza disse bussando:

<< Si può??>>

<< No, non si può! vattene!!!>> ma lui fece finta di niente ed entrò

<< Ti avevo detto di non entrare!! Sei ottuso?>> ero veramente furiosa

<< Faccio quello che mi pare!>>

<< Ah! Fai quello che ti pare! come entrare e uscire dalla mia vita? visto che mi ritrovo davanti a me la tua faccia da ...... a questo punto vorrei che mi spiegassi il senso del perché non ti fai sentire per niente e poi, come per magia ti rimaterializzi come se niente fosse...! guarda che io a differenza tua ho un cuore e secondo i miei parametri vitali, credo che tu mi abbia già ferito abbastanza!!>> ma lui a quella frase "io ho un cuore" si irrigidì subito coerentemente con il fatto che lui non era capace ad amare e che non era capace di provare alcun sentimento, ed infatti:

<< Hai ragione, io non ho un cuore, io non provo nulla ed è per questo che non ti ho più cercata, perchè non voglio farti del male e sopratutto non voglio che risucceda che ti possa aggredire fisicamente... non voglio ferirti... quindi le nostre strade si devono separare..>>.

A quelle sue parole non riuscii a trattenere le lacrime... ed  infatti , il fiume di lascrime in piena cominciò a straripare. Ma come faceva a non capire che io lo amavo alla follia... poteva cambiare...poteva provarci... l'avrei di certo aiutato nel suo percorso di metamorfosi, se solo avesse voluto!

<< Mi dispiace Mia...>>

Mi lasciò con un vuoto incolmabile... non sapevo come avrei fatto per dimenticarlo... e a dimenticare tutto ciò che lo  riguardasse... Le mie emozioni comiciarono a  diventare incontrollabili! Stavo davvero a pezzi ma era d'obbligo che avrei dovuto reagire... " Mia reagisci" la mia vocina interiore gridava...

Andaii da Giulia a pranzo... Dovevo parlare con qualcuno per forza altrimenti impazzivo anche se ciò avrebbe implicato il dover sentirmi dire il " te l'avevo detto Mia!!!"

<< Te l'avevo detto Mia!!>> disse infatti

<< Sono veramente a pezzi , non gli importa nulla di niente!! Ciò che importa è  che sia finita, quindi mi sono imposta di non piangermi addosso... Devo reagire!!! Ah! propio per iniziare la mia rinascita... stasera andrò ad una festa con Ale, tu?>>

<< Io esco con Giulia..... e sai... è il suo migliore amico!>>

" Cosaaaa??"

<<Ma allora è una persecuzione?!>>,<<Giulia se vuoi puoi sempre presentarmelo ma giammai uscirò con voi>>

<< Certo ci mancherebbe>> disse Giulia

<< Adesso vado a più tardi!>>

Andai...

JAMIE P.O.V

Era l'unica cosa giusta da fare.... non potevo stare con lei... Anche se....io l'amavo con  tutto me stesso,  ma avevo paura e a me la paura mi perseguitava.

Il mio futuro era fatto solo di solitudine... perchè io non ero in grado  di stare con nessuno, facevo solo del male a chi mi stava accanto. " Andrò dritto per la mia strada come ho sempre fatto... e piano piano mi dimenticherò di lei..."

Tutto quello che avevo dentro mi faceva diventare un essere spregevole..."Ma come ho potuto alzargli le mani?"al solo pensiero stavo di merda... mi martellava dentro giorno dopo giorno...Mi ero messo in testa che lei mi poteva cambiare...invece mi sbagliavo.. nessuno poteva cambiare un mostro come me.

Dovevo reagire, fare tutto quello che avevo sempre  fatto prima di incontrare lei...ma al solo pensiero  di andare a letto con un'altra, oppure di non potere pensare a lei per tutto il giorno o di non sfiorare più la sua pelle candida... mi faceva uscire matto.

"Perché deve essere sempre tutto difficile?"

Mi affiorarono in mente  le sue guancie arrissite , i suoi occhi.... un oceano... e la sua voce che mi incantava, mi sentivo al sicuro con lei... ma malgrado tutto quello che sentivo per lei, dovevo stargli lontano altrimenti sarei riuscito a rovinare anche la sua vita.

MIA

" Sai quando non credi a un qualcosa che ti è appena successo e aspetti un segnale che ti faccia capire che sia stato un brutto sogno e invece è la realtà, tutto questo sembra un incubo!"

Ero pronta, aspettavo Alessandra che mi venisse a prendere per andare a quella festa e mi venne in mente quando ero uscita con le mie amiche , mi ubriacai da non capire nulla  e m i ritrovai nel suo letto beata...."Se stasera ti vuoi divertire, Mia smettila di pensarlo " la mia vocina interiore gridava, ma aveva assolutamente ragione altrimenti non sarei stata di compagnia...

Mi diedi un'altra passata di fon e piastra, un ritocchino  al trucco e vidi se avevo tutto in ordine davanti allo specchio...

Suonò il citofono era sicuramente Alessandra...

<<Chi è?>>risposi

<< Ale>>

<<Sto scendendo>>

Scesi di corsa per fortuna non avevo messo le mie solite scarpe alte ma solo  un paio di ballerine comode ... non avevo molta voglia di vestirmi di tutto punto così mi vestì : con un jeans a vita alta, una magliettina nera dentro il jeans e una giacca da tailluer nera lunga...

<< Ehi, allora dove siamo dirette?>> chiesi euforica

<< Siamo dirette al tocqueville13>>

<< Non ci sono mai stata!!>> dissi, di solito stavo più a casa  o al lavoro che in giro per i locali.

<< E' un locale molto carino e anche il più famoso>>

<< Ci sono anche dei tuoi amici?>> chiesi

<< Si mi sembra che venga Andrea, Serena e Giovanna con suo marito Piero>>,<<Ah!! Andrea è single e anche molto figo...>>

"ODIO GLI UOMINI, dovrei mettere un cartello a caratteri cubitali in testa per far capire che sono tutti uguali e testa di cazzo"

<< Ah, vedremo...>> risposi in fine

come un uraganoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora