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Era tardo pomeriggio ed ero ricurva sulla scrivania per finire i compiti di italiano. Tutte quelle parole ormai mi davano alla testa, dei larghi sbadigli interrompevano i veloci movimenti della mia mano sinistra che continuava a scrivere parole il cui senso sfumava pian piano verso il pensiero di che cosa mia madre avrebbe cucinato di buono quella sera a cena.

Posai la penna sul tavolo solo quando sentii dei rumori provenire dall'ingresso: mio padre stava rientrando in casa da lavoro. Lo riconoscevo sempre dai forti colpi che dava sullo zerbino per pulirsi le scarpe e dal suono tintinnante delle chiavi buttate a casaccio in un cassetto.

«Papà!» Mi ero alzata da quella sedia a cui stavo attaccata da ormai più di due ore e avevo raggiunto l'uomo.

Harold ricambiò l'abbraccio di sua figlia, poi mi osservò per qualche secondo e i suoi occhi si illuminarono.

«Sai chi ho visto oggi?» fu la prima frase che pronunciò, allargando un sorriso sul suo viso.

«No papà, e non sono brava a indovinare.» Lo sapevamo bene entrambi.

«Dominic!»

Enunciò quel nome come se potesse davvero significare qualcosa alle mie orecchie. Data la mia faccia confusa, rettificò: «Dominic Holland.»

«Gli Holland?» chiesi allora, aggrottando le
sopracciglia, ma era più una domanda per me stessa. «Il padre di Tom? Il primo ad avermi vista nuda dopo i miei genitori?»

«Proprio lui. Mi ha raccontato tante cose.»

Mi misi a sedere, comoda. Ero consapevole che avrebbe avuto molto da dire.

Venni a sapere che Dominic e Nicola, sua moglie, ora avevano ben quattro figli, tutti maschi. Inoltre, Tom si era fatto spazio nel mondo del cinema e da poco aveva fatto il suo debutto in Spider-man Homecoming, l'ultimo film della Marvel.

«Sei sicuro che parliamo  dello stesso Tom?» volli accertarmi, incredula ma divertita dalla situazione.

Anche mio padre sembrava aver avuto la stessa reazione.

«Ci hanno invitato a pranzo domani» concluse lui. «Non sei curiosa di sapere com'è diventato il tuo amico d'infanzia?»

Mia madre tornò poco tempo dopo con mia sorella Jane, che tornava da una gita scolastica.

Mangiammo tutti insieme e mio padre non si fece scappare l'occasione di raccontare ancora una volta
del suo incontro con Dominic e di tutto ciò che era successo in seguito al terzo
compleanno di Sam e Harry Holland, l'ultima volta in cui avevamo visto la sua famiglia.

Mia madre, anch'ella molto legata, fu felice delle buone notizie. Mia sorella invece, che aveva undici anni, non aveva mai conosciuto gli Holland, ma, curiosa com'era per qualsiasi cosa, non vedeva l'ora di andarli a trovare e conoscere una persona famosa quale era Tom Holland.

Anche io ero curiosa. Volevo proprio capire come quella faccia da bambino, con le grandi orecchie a sventola e i capelli disordinati, fosse riuscita a diventare così popolare.

My teddy bear. || Tom HollandDove le storie prendono vita. Scoprilo ora