Lo ammetto, prima di vederlo aprire quella porta, lo avevo cercato su Google.
Insomma, chi si sarebbe comportato diversamente? Non lo vedevo da più di 15 anni, quel disgraziato.
Wikipedia mi aveva riempito di informazioni interessanti, che ovviamente avrei finto di non sapere davanti a lui, per non sembrare una stalker.
Mio padre suonò il campanello di casa Holland. Un cane cominciò ad abbaiare per avvisare che c'era qualcuno all'ingresso.
Un cane? Questa me l'ero persa.
Tom Holland venne ad aprire la porta. La prima cosa che vidi fu il suo largo sorriso. Ci invitò dentro, scansandosi dall'entrata.
Il cane non abbaiava più, ma era sdraiato accanto al divano e ci osservava attento. Io mi chinai per accarezzargli il muso.
«È un pitbull. Potrebbe morderti.» Era Tom. Si era seduto sul bracciolo del divano e mi osservava con un dolce sorriso sul volto. Dalla sua espressione e dalla sua calma, sembrava essere sicuro che quel cane potesse fare di tutto tranne che del male ad un'altra persona.
«Lei è Tessa.»
Io ricambiai il suo sguardo e gli feci un lieve sorriso, poi mi tirai su e andai a salutare il resto della famiglia che nel frattempo si era riunita in soggiorno.
Per primi salutai Nicola e Dominic, poi aspettai che uno dei due gemelli venisse a presentarsi, dato che ancora non sapevo chi fosse chi.
Il primo fu Harry. Riccioluto, con le stesse orecchie a sventola che Tom aveva quando era piccolo. Per esclusione, il secondo doveva essere Sam.
Il più piccolo, invece, era Patrick, che non avevo mai avuto il piacere di vedere. Mia sorella fu felicissima di sapere che la famiglia Holland aveva un figlio della sua età e che quindi avrebbe potuto farsi un nuovo amico.
«Accidenti, Wanda, com'è cresciuta Meghan!» Le due mamme di famiglia si rinchiusero in cucina a parlare e finire di preparare il pranzo, mentre mio padre era curiosissimo di sapere tutto sulla carriera di Dominic e sul suo libro Eclipsed.
I più piccoli di casa erano scomparsi, ed io ero rimasta con i tre fratelli Holland.
Aiutammo a sistemare la tavola e, al contrario di ciò che pensavo, non ci fu imbarazzo.
«Ehi Tom, hai imparato a trasportare oggetti con le ragnatele anche fuori dal set?» lo punzecchiava Sam.
«In effetti, avremmo bisogno di un paio di bicchieri» avevo aggiunto io.
«Oh, state zitti. Siete invidiosi, perché io sono Spider-man e voi no.»
«In realtà quello più simile a Spider-man in questa famiglia è Paddy, che ha sempre addosso il tuo vecchio costume, Tom» replicò Harry.
«Ammetti che anche Tessa avrebbe un futuro come supereroe, ha dei gran bei riflessi» aggiunse Sam. «Ma tu non sei affatto male, Tom.»
Harry annuì fortemente con la testa.
«Siete odiosi.» Tom assunse una faccia imbronciata e contrariata, che apparì però più come un dolce bambino a cui viene negato il gelato.
«State già litigando davanti a Meghan?» Dominic entrò in sala da pranzo seguito da mio padre.
«Almeno non ho ancora cominciato a litigare con Meghan» rispose Tom con uno sbuffo di risata, come se gli fosse tornato alla mente qualche ricordo buffo.
«Tom, cosa stai dicendo? Non due non litigavamo...» aggiunsi, ma bastò uno sguardo. I nostri occhi si incrociarono, e lui si mise a ridere. «NO.» Diventai serissima. Aspettavo ancora il momento giusto per avere una vendetta.
Mio padre sembrò capire a cosa mi riferivo, ma invece di difendere sua figlia, seguì l'esempio di Tom e soffocò una risata.
«È stato un trauma per i miei occhi di bambina.» Puntai il dito contro Tom, in fare melodrammatico, anche se sotto sotto ne ero divertita. «Non ti ho parlato per un mese e mezzo. È davvero il primo argomento che vuoi tirare fuori in questo momento?»
Sorrisi anche io.
**
La famiglia Holland era adorabile, proprio come me la ricordavo quando la osservavo dal mio metro e venti.
Nonostante fossi andata a cercare numerose foto di Tom su Google, quel ragazzo continuava a stupirmi. Tutta la mia famiglia ne era rapita. Aveva dei modi di fare che mi facevano sorridere involontariamente.
Tom si accorse che lo stavo fissando e ricambiò lo sguardo, aggrottando le sopracciglia. Io automaticamente mi girai dall'altra parte.
Mia sorella Kate si era seduta tra Sam e Harry e continuava a dire che aveva sempre sognato avere due fratelli gemelli. «E invece...» si lamentava con Sam, mentre mi indicava.
Sam mi volse uno sguardo divertito, poi, mentre mia sorella continuava a parlargli, si soffermò un po' troppo sui miei occhi e sui dettagli del mio viso. Io cercai di non notarlo, ma ero evidentemente imbarazzata.
Fu un pranzo delizioso. La compagnia era meglio di quanto immaginassi e ora che avevo vent'anni potevo, al contrario di quando ero piccola, partecipare alle conversazioni degli adulti.
L'argomento fu più volte con Tom protagonista, che però non sembrava amare l'essere troppo al centro dell'attenzione.
Dalla nostra parte, mio padre parlò del salto di livello che aveva fatto nel suo lavoro di progettazione delle linee metropolitane, mentre mia madre, che era insegnante, passò la maggior parte del tempo a raccontare a Nicola e Tom di come ero cresciuta da quando avevamo perso i rapporti.
Mia madre, bisogna dirlo, era bravissima a centrare i momenti più imbarazzanti della mia infanzia. Puntualmente, li rivelò tutti.
Tom mi lanciava spesso occhiate divertite e io, a vederlo ridere così spesso, notai più cose del suo viso che non avevo mai notato, come la fossetta subito superiore alla punta sinistra della bocca o le pieghe che gli si formavano sotto gli occhi.
Harry Holland mi strappò dai miei pensieri: «Com'è nostro fratello?»
«Come?» risposi confusa.
«Come te lo ricordi quando giocavate insieme?»
«Fastidioso» risposi, con un tono abbastanza alto da farmi sentire dalla persona in causa. «Voleva sempre nascondersi lui quando giocavamo a nascondino. Mi rubava il cibo dal piatto e cantava sempre quando eravamo insieme.»
Tom si girò di scatto dalla mia parte, scuotendo lentamente la testa?
«Tom che canta?» Sam era stupito.
«Tutto. il. tempo» scandii bene, anche se non capivo perché Tom si preoccupasse tanto.
«Allora dovevi essere un'amica speciale, se si metteva a cantare davanti a te» annunciò Harry con un sorriso soddisfatto.
«Ah, sì?» Guardai Tom, che stava roteando gli occhi.
«Avevo cinque anni. Tutti i bambini cantano a cinque anni» si difese il ragazzo.
«Non Tom Holland, stanne certo.» I due gemelli erano molto fieri della loro scoperta. «Hai qualche registrazione?»
Mi misi a ridere.
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My teddy bear. || Tom Holland
FanfictionDa piccoli avevano condiviso la culla, la vasca da bagno e tutti i giocattoli, ma poi il tempo aveva fatto allontanare le loro famiglie, costringendo i due bambini a separarsi. Meghan e Tom non sapevano nulla l'uno dell'altro; avevano guardato i fil...