"È necessario che tu viva per un'altra persona se vuoi vivere per te stesso". Seneca
Con questa frase, una domanda sorge spontanea: come individuare "un'altra persona"? Quella persona la scegliamo noi, non ci deve essere imposta. Bisogna vivere per un altro in modo tale da vivere veramente per noi stessi.
Penso fermamente che ci sia più gioia nel dare che nel ricevere, questo pensiero è diventato una realtà quando ho iniziato la mia attività di volontariato. Affiancare semplicemente nell'aiuto dei compiti un bambino di 6 anni, si è trasformato in uno scambio reciproco di emozioni, sensazioni e di arricchimento personale/culturale. Oggi posso dire che non è più chiaro chi stia aiutando chi. Il tempo speso ad aiutarlo diventa un momento prezioso, anche se questo mi costa lunghe attese alla fermata della corriera per il rientro a casa, ore di studio perse e l'impossibilità di partecipare all'allenamento di pallavolo del mercoledì. Dare significa: concedere, dedicare e offrire senza chiedere nulla in cambio, anche se in verità ho imparato che si riceve sempre molto di più. Non succede nulla per caso, siamo noi che scegliamo, scegliamo sempre. Riconosciamo la bellezza di certe anime in mezzo a milioni di persone, sentiamo quella bellezza nel cuore e la sentiamo nostra e in un attimo, in un modo magico, ci alleggeriamo il peso di una vita intera.
"La paura ti rende schiavo, la speranza ti rende libero"
Tempo fa trovavo che la mia vita non appartenesse più a me, ma non perché qualcun altro se ne fosse appropriato, ma perché in quel periodo per me non esisteva alcun motivo al mondo per vivere qualcosa che non volevo. In quel momento non avrei mai avuto il coraggio di mettere punti, sarei riuscita solo a vivere con un continuo malessere attorno. Solo ora ho capito che la paura è stata la mia nemica, mi aveva resa schiava. La paura mi aveva sempre colto impreparata e mai una volta che l'abbia vinta. Ma ci sono riuscita perché nelle persone a me più care viveva la speranza. Questa loro speranza mi ha salvato, infatti mi ripetevano sempre "tu puoi essere chiunque tu decida di essere" e "tu puoi fare tutto". Che poi alla fine la rivincita contro il male te la dà la vita... quando arrivi al punto in cui sei veramente felice, quando il male non ti tocca più. Quando riesci a star bene con te stessa, quando pensavi che mai sarebbe successo proprio a te. Quando finalmente ti rendi conto che la falsità non ti appartiene, non più almeno, e che i falsi non ti appartengono. Quando capisci che è meglio perdere un'amica che non merita di starti accanto. Quando pensi che vestendoti peggio riesci a vedere chi riesce ad andare oltre. È così che ho vinto, con la speranza.
"Dalle ferite della sofferenza esce sangue ma entra saggezza"
La vita è spesso costellata da esperienze che la influenzano. La sofferenza, non solo fisica, ma anche psicologica ci fa spesso "sanguinare" ma, se non ci lasciamo distruggere da essa e sappiamo reagire si trasforma in saggezza. Sin da piccoli ci troviamo ad affrontare sconfitte, delusioni, morti e tutte queste ferite ci segnano, sanguinano e poi guariscono anche se lasciano dietro di se cicatrici che a volte graffiano la pelle, ma a volte graffiano l'anima. Tali cicatrici non spariscono, ma i loro segni non devono ricordarci il male subito, ma le persone meravigliose che siamo diventate nonostante quello che abbiamo affrontato. Il forte non è colui che non cade mai, ma colui che dopo essere caduto si rialza e lo fa con la forza dell'onestà e con l'amore per il dono della vita.
"Il perdente trova sempre una scusa. Il vincente trova sempre una strada"
Ogni giorno, ogni persona, qualsiasi sia la sua professione, qualsiasi sia il paese da cui proviene, deve prendere decisioni, affrontare le sue piccole o grandi sfide e quindi trovarsi di fronte ad un bivio: affrontare gli impedimenti che si interpongono tra se stesso e l'obiettivo, oppure lasciare che questi impedimenti diventino la scusa che gli vieta di andare avanti. Quante volte ci relazioniamo con persone e quante volte diciamo a noi stessi la frase: "eh ma..."; queste due sillabe che potrebbero sembrare insignificanti, possono invece far costruire muri invalicabili tra noi e quello che vorremmo fare. A volte il nostro stato d'animo, le nostre insicurezze possono portarci a dubitare di noi stessi o degli altri, ma noi dobbiamo essere forti e dirci che "nulla è impossibile" se lo vogliamo veramente. Essere un vincente ti porta inevitabilmente ad aprire la mente, ad avere sempre un approccio curioso e critico verso le cose e la cosa bella è che questo modo di essere è contagioso. Nel 1968 uno statunitense di nome Jim Hines stabilì il record mondiale di corsa nei 100m, percorrendoli in 9"99', tutti pensavano che tale record sarebbe rimasto imbattuto per sempre, certi del fatto che nessuno avrebbe mai potuto percorrere tale distanza in tempi minori. Invece il successo di questo straordinario atleta fece sì che molti altri ottimi atleti si ispirassero a tale successo e si convincessero che era possibile. Dopo di lui infatti molti atleti eguagliarono e migliorarono questo già straordinario record portandolo addirittura a 9"58' nel 2009, a coronare tale ottimo risultato un Giamaicano, lo straordinario atleta di nome Usain Bolt.
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Salvami prima che cada
Teen FictionNon sapevo chi ero. Non sapevo cosa volevo. Poi un giorno ho iniziato a scrivere.