L'inaugurazione (pt. 3)

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Il tè, sapeva di primavera.

Floreale, leggero, addolcì il palato, sposandosi perfettamente al sapore delicato della torta.

Lo sorseggiai, mentre pensavo ad Archie.

Tutto questo... mi dissi, affondando nel dolce Racconta molte cose.

Mi piacciono tutte, e mi piace lui.

Chissà cosa lo lega alla commessa... Aggiunsi, stringendo le dita sulla piccola forchetta.

L'ha chiamata cara... Probabilmente sono fidanzati. Li vedo bene, lei sembra fatta di zucchero e marzapane... Commentai malinconica, fissando la superficie ambrata del tè, riflettere la luce delle lampade alogene sul soffitto.

"È bello qua" sospirai tra me e me, sfuggendo al dolore della realtà.

"Profuma di nuovo, è pulito, ampio, esattamente ciò che vorrei possedere un giorno."

"Se lavorerai sodo, il tuo sogno si avvererà!" disse una voce allegra.

Mi volsi di scatto, intravvedendo il giovane far capolino dalla porta semi-aperta.

Avvampai, facendo involontariamente cadere forchetta e dolce sul vassoio.

"Scusa, non volevo origliare!" disse ancora, chiudendosi l'uscio alle spalle.

"È bello ciò che hai detto. Ti auguro di riuscire, e che ogni tuo sogno possa avverarsi. Se ami la pasticceria, accadrà!"

Confusa abbassai lo sguardo, cercando alla cieca di recuperare posata e dignità.

"Ho una commissione!" esclamò in tono entusiasta.

"È favoloso, non trovi lo sia? Ho aperto da poche ore, e già qualcuno mi ha reputato degno di fiducia. È bellissimo, stento a crederlo!" aggiunse, prendendo posto al mio fianco.

D'un tratto, senza alcun preavviso piegò sulle ginocchia, accosciandosi.

Braccia posate sul freddo tavolo, gettò un'occhiata buffa verso la sottoscritta.

"Uff... Troppe emozioni!" disse, facendosi un risatina.

"Tutto ok?" chiesi, squadrandolo preoccupata.

"Yup, mi serve solo un attimo per rifiatare" disse, sedendo a terra come nulla fosse.

"Si... Sicuro?"

"Certo, vieni anche tu! È comodo, e da qua puoi vedere il mondo da un'altra prospettiva!"

Strabuzzai gli occhi, pensando: Ma dice sul serio? Certo che è proprio strano...

Posando lo sguardo sul suo volto radioso, capii che non stava mentendo.

Non vi era nulla di artificiale o finto in lui, appariva genuino.

Sedetti, senza neppure pensare.

Archie sorrise, stringendo gli occhi in due fessure scintillanti.

"Sapevo di aver visto bene" disse, lanciandomi un'occhiata stranamente tenera.

"Co... Cosa?" chiesi, avvampando come non mai.

"Nulla, nulla... Non ci far caso" rispose, agitando il capo con fare svagato ed infantile.

Ammutolii, smarrendomi in un turbine di pensieri confusi.

Nessuno riusciva a prendere forma così lasciai perdere, concentrando ogni attenzione su Archie.

"Che lavoro è?" dissi, scivolando inconsciamente più accosto al ragazzo.

"Una torta nuziale. Una torta steampunk!" rivelò, sprizzando luce da ogni poro.

"Steampunk? Per un matrimonio?" commentai dubbiosa, provando a far quadrare le cose nel cervello.

"Esatto. La coppia che me l'ha commissionata è appassionata del genere, e faranno un ricevimento in stile. Ho già in mente qualcosa, ma devo trasferire il progetto su carta..."

"Mi piacerebbe vederlo" buttai fuori di getto, realizzando in ritardo quanto fossi stata sfacciata.

"Ok!" disse Archie, puntando le mani al suolo per alzarsi.

Così facendo la sua spalla urtò la mia, e per un attimo avvertii il peso del suo corpo.

"Ti lascio il mio numero..." iniziò a dire, interrompendosi sul più bello.

"No" fece, scuotendo il capo "Così sembra ci stia provando!" aggiunse, scoppiando a ridere.

Lo guardai, totalmente incenerita dall'imbarazzo.

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