CAPITOLO 6

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"Hai un aspetto magnifico", commentò Becky mentre mi producevo in una piroetta per mostrarle la mise che avevo scelto. L'abito nero si sollevò, mostrando una porzione consistente delle mie cosce. Avrei dovuto ricordarmi di non fare piroette sulla pista da ballo. Non che prevedessi di ballare al party per il lancio di un prodotto.

"Gli orecchini vanno bene?" chiesi, sfiorando i modesti cerchietti in oro e diamanti. Papà li aveva regalati alla mamma per il loro ventesimo anniversario di matrimonio ed erano i gioielli più preziosi che avevamo io e Becky.

"Perfetti." Era seduta sul mio letto con le gambe allargate in modo che lo smalto non ancora asciutto non finisse sulla coperta. Aveva deciso di dipingersele dello stesso rosa intenso delle mie. "E mi piacciono i tuoi capelli sistemati in quel modo. Un bel cambiamento, rispetto allo stile classico in cui li porti ultimamente."

Mi guardai allo specchio. I miei capelli erano cresciuti. Ero stata troppo occupata per tagliarli, ma mi piacevano i ricci che aveva creato Becky con l'arricciacapelli che io non ero mai stata capace di usare.

"Rimarrà impressionato", commentò.

Rantolai. "Chi?"

"Tranquilla, Cleo. Non so chi sia l'uomo per cui hai una cotta. Ho solo immaginato che a questo evento ci sarà un ragazzo su cui vuoi fare buona impressione."

"Oh. Giusto. No, nessuno. Ci saranno solo un mucchio di uomini d'affari vecchi, pelati e grassi."

"Già, proprio. Non ti saresti presa tutto questo disturbo per un manipolo di Matusa." Ridacchiò. "Chiunque sia, vorrà portarti a letto non appena poserà gli occhi su di te."

Le lanciai un'occhiataccia attraverso lo specchio. "Io non voglio andare a letto con lui. Con nessuno."

Lei continuò a ridere.

Tornai ad osservare il mio riflesso. Forse avrei dovuto indossare dei tacchi più bassi e togliermi un po' di trucco. E eliminare i ricci dai capelli. In realtà, avrei dovuto legarli e basta.

Becky scese dal letto e mi prese per le spalle. "Conosco quello sguardo", disse, rivolgendosi al mio riflesso. "Non devi cambiare assolutamente nulla. Sei perfetta così. Ho visto questo genere di eventi sui giornali e tutte le donne sembrano delle star del cinema. Ma tu stasera le surclasserai tutte."

Grugnii. "Ne dubito."

"Non riesco a credere che tu abbia ottenuto un invito! Beata te. Amo quei cellulari. Immagino che tu non possa prendermene uno nuovo."

"Vedrò quello che posso fare, ma non sono lì per scroccare qualcosa."

"Allora perché?"

"Per rappresentare la mia società, visto che il mio capo non riesce a venire." Avevo parlato a Becky del lancio del nuovo telefono, ero persino arrivata a dirle che la compagnia per cui lavoravo investiva in quel prodotto. Non le avevo detto il nome della società e lei non l'aveva chiesto. Probabilmente c'erano dozzine di grossi investitori dietro le quinte e comunque era improbabile che Becky sapesse come fare per scoprire un'informazione del genere. Non c'era pericolo che mi beccasse purché non arrivassi né lasciassi il party con Reece Kavanagh. Una volta dentro, le uniche telecamere autorizzate erano quelle ufficiali, e quelle non avrebbero ripreso il pubblico, solo il palco. All'interno sarei stata al sicuro.

Il taxi suonò il clacson all'ingresso. Afferrai la borsetta e baciai Becky sulla guancia. "Non aspettarmi alzata."

"Divertiti!" mi gridò mentre uscivo dalla porta. "E mandami un messaggio se non torni a casa a dormire."

IL MILIARDARIO: TRAPPOLA D'AMOREDove le storie prendono vita. Scoprilo ora