Cambiamenti

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Blake Bowman era un ragazzo come tanti altri. Fisico atletico, capelli marroni, ormai neri, una famiglia amorevole, una fidanzata devota, ottimi voti, ma vittima di un profondo senso di noia. Un semplice esperimento, fatto tanto per divertirsi, ha finito per trasformarlo e cambiare per sempre la sua vita. Niente in Blake è rimasto anonimo. Il giovane non è più un comune umano, il destino di discendente di Abele, ed il Patto Definitivo con il Diavolo in persona, hanno risvegliato entità sopite che nemmeno immagina. Capelli bianchi come il latte, un fisico minuto, segnato del marchio del proprio compagno, rendono Blake unico in un mondo infernale nel quale i colori più puri vengono soffocati dalle fiamme.

Risulta semplice affrontare quotidianità e problemi qualunque, ma le cose cambiano continuamente, in meglio o in peggio, ponendoci davanti a sfide sempre nuove. Saper scegliere la propria strada, e gli alleati giusti, per capovolgere la situazione a nostro vantaggio, è fondamentale. Blake dovrà impararlo presto se vuole sostenere la nuova posizione di Imperatore di tutti i demoni, senza Lucifero.

***

Blake si risvegliò tenue dal proprio stato di sonno, tutto intorno a lui era morbido, avvolgente e vellutato, quasi fosse immerso nel fumo aromatico di una tazza di caffè. Non sollevando nemmeno le palpebre, socchiuse le labbra, arcuandole in un lieve sorriso. Il giovane mosse le mani intorno a sé, accarezzando le coperte di seta, attraversando con le dita ogni piega, su e giù, aggrappandosi ad esse mentre il suo corpo abbandonava il torpore del riposo e si ridestava, bollente e desideroso. Il petto dell'albino si sollevò solerte, guidato da uno rapido stacco della schiena, mentre con il bacino ondeggiava lento, come un panno preda di una brezza gentile. Una forte presa ghermiva le sue cosce mentre, attraverso esse, andava maturando l'unione suprema, un contatto proibito ed obbligato al quale il passivo non era in grado di negarsi. Lucifero, resosi conto del risveglio del compagno, approfondì le spinte con il bacino, permettendo alla propria lussuria di prendere un controllo maggiore di quella calda intimità. Era deciso e bisognoso, le labbra dell'amato lo supplicavano fra i gemiti, non poté resistervi e se ne deliziò volentieri. Fu un bacio lungo, gemente, umido. La mano destra del Signore del Peccato venne guidata dal desiderio sino al collo del passivo, seguendo il letto di ogni vena. Solleticando la giugulare del minore con le unghie, Lucifero usò i polpastrelli solerti plasmando ogni centimetro morbido fino a raggiungere i lineamenti del volto di Blake. Il Diavolo, colui che amava, per l'albino non era necessario vederlo per rimanerne estasiato, il contatto fra i loro corpi era più che sufficiente. Il Padrone del Peccato era da capogiro, la possente muscolatura dei suoi bicipiti, le spalle larghe, il volto angelico, affascinante e privo di imperfezioni, i capelli di poco arricciati ed infine le grandi corna d'ariete, aguzze e scavate di venature. Il sorriso sul volto del Discendente di Abele si fece luminoso, solo quando l'eccitazione era al culmine Lucifero non si preoccupava di nascondere la sua vera natura demoniaca.

<< È ora di svegliarsi piccolo mio, hai dormito fin troppo, mostrami i tuoi bellissimi occhi e dammi un bacio oppure mi fermo >>
<< Amore ... Ah ... Sai che mi fa piacere quando ... Ah ... quando sei trasformato e mi svegli così ... >>
<< Lo so bene, ma non potevo resisterti. Mi hai sognato, continuavi a chiamarmi >>

Le ciglia del ragazzo si sollevarono svolazzando mentre voltava la testa alla ricerca di attenzioni per le proprie labbra, peccato che, pochi istanti dopo, il fischiare acuto di una teiera infranse l'atmosfera. Rilasciando il suo caldo tepore per qualche secondo, l'oggetto perforò l'udito del giovane albino che, per fuggire da quel suono fastidioso, infilò immediatamente la testa sotto il morbido tessuto color cremisi del cuscino. Un mugolio abbandonò le labbra del ragazzo quando questi sentì la propria intimità scoprirsi a causa del movimento del compagno che uscì dalle sue membra per risolvere il problema. Sbuffando per la frustrazione e la sensazione d'incompletezza, Blake si appallottolò tentando di recuperare il calore perduto usando mantello color pece che avvolgeva il suo corpo pallido. Notando il comportamento infantile dell'altro, il maggiore, che nel frattempo si era spostato in cucina per far tacere il sibilo, liberò una profonda risata. Gli occhi di ghiaccio del Signore dei Demoni, scrutarono la figura pigramente rannicchiata con sguardo dolce, ed una punta di malizia, mentre, assopita la fonte di disturbo, tornava ad avvicinarsi al compagno, desideroso di riprendere. Un pigolio giunse da sotto la stoffa quando la mano sinistra del più grande si soffermò su quelle natiche chiare e sode rimaste scoperte dal mantello, stringendole, accarezzandole e, di quando in quando, pizzicandole. Gemiti bel più forti uscirono dalla stoffa quando il corvino fece scivolare ben due dita nel punto più vulnerabile e prezioso che quella carne squisita proteggeva, scavandovi con le unghie ed arricciandovi le dita all'interno, fino a raggiungere il punto di massimo godimento che ben conosceva mentre il minore si spingeva verso le sue falangi con grande bisogno.

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