Legame Inscindibile

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Mentre bussava alla porta della stanza del Discenente di Abele, il Diavolo si ricordò che quello era il suo castello. Non aveva motivo di chiedere il permesso di entrare in una camera che gli apparteneva e, al cui interno, c'era il suo consorte. Varcata la soglia con irruenza, pronto a saltare adosso ad un inerme ed impreparato Blake, Lucifero rimase sconvolto, ed allo stesso tempo eccitato, nel ritrovarselo davanti già nudo. Dei due uccellacci del malaugurio non c'era traccia, erano completamente soli.

<< Le tue guardie del corpo ? >>

Seduto sul letto a gambe accavallate, il castano fece scivolare una mano sulle coperte rosso fuoco per poi stendersi su un lato e sorridergli malizioso. Proprio come in passato, Blake era a sua disposizione, il suo cuore lo chiamava a sè ed il Diavolo non fu in grado di sottrarvisi, non ne era mai stato capace. Aveva lottato per averlo, piegando la volontà stessa del ragazzo. Mordendosi lievemente il labbro, il Discendente di Abele arrossì.  

<< Vi aspettavo, mio Signore. Vi prego, non siate crudele, non torturatemi ancora >>

Ripresosi dalla sorpresa iniziale, il Signore del Peccato sorrise e si fece avanti richiudendo la porta alle proprie spalle. Stava per iniziare a spogliarsi quando il Discenente di Abele si tirò su mettendosi in piedi. Superando gli ultimi due passi che li separavano, portò le mani ai capelli del maggiore arricciolandone le punte fra le dita e rubandogli un lungo bacio. Ovviamente il Diavolo non stette ad attendere un momento di più, intrappolò al proprio il fisico del compagno, bramoso di possedere quella tenera carne. La pelle liscia, calda, umana, sotto i polpastrelli, purificata dai suoi marchi precedenti, era come terreno vergine alle sue iridi glaciali. Le natiche del minore furono raccolte in quelle grandi e forti mani e poi, dalle stesse, aperte e violate con le falangi. Un gemito abbandonò le labbra di Blake. L'aria circostante parve diventare di fuoco, il ragazzo mugolò sentendo il compagno recuperare il suo possesso millimetro dopo millimetro, ma cercò di mantenere l'autocontrollo necessario a non cadere. Le sue gambe si stavano sciogliendo obbedienti al richiamo di Lucifero, il quale, con le labbra ormai libere e sospinto dal piacere, si era spostato sul suo collo per poi solleticarlo lungo la clavicola con la lingua sino ai capezzoli, ormai turgidi.

<< Siete... t-terribile, mio Signore! Non mi avete nemmeno... la-lasciato il tempo di svestirvi! >>

Gettata indietro la testa ed aperte lentamente le gambe, Blake lasciò docile dello spazio al Diavolo il quale vi portò il ginocchio strusciandolo alla sua intimità allo scopo di torturarlo ulteriormente. Lucifero giurò a sè stesso che, in quella guerra di gemiti e sospiri, avrebbe ricordato al Discendente di Abele ciò che aveva perduto fuggendo dal suo controllo. Stringendo le spalle possenti tra le dita sottili, il minore vi strappò via il lungo mantello utilizzando l'armatura del proprio Padrone come solido sostegno. Solo tramite le proprie mani, il corvino gli stava dando piena dimostrazione del nome che portava. La precisione con cui sapeva manipolare il suo corpo, non gli permetteva di reagire in alcun modo, cancellando i suoi pensieri e piegandolo alla lussuria.

<< L-Lu... t-ti prego ... >>

Si lasciò sfuggire il castano in un singhiozzo allungando una mano verso il letto, incapace di pronunciare altre parole di senso compiuto. I suoi occhi sembravano brillare a causa delle lacrime, aveva bisogno di più, molto di più. Acconsentendo silenziosamente alla sua richiesta, il Diavolo lo sollevò fra le proprie braccia ed unì le loro labbra in un gesto carico di bisogno. Un attimo dopo erano stesi sul grande letto, uno a sormontare l'altro. Libero dal bacio, ma ormai più che pronto a quanto lo aspettava, Blake rimase ad osservare Lucifero spogliarsi con foga, ad ogni nuovo centimetro di pelle disponibile al suo sguardo, porgeva il suo saluto tramite una carezza delicata diretta sempre più in basso. Allo stesso tempo, anche l'altro si perse nelle curve e nel fisico del compagno. Sì, era la verità, stava per tornare in Paradiso, dove avrebbe rincontrato Abele, ma non avrebbe mai potuto rinunciare a Blake. Rendendosi conto solo in quel momento che non aveva neppure chiesto all'altro che cosa ne sarebbe stato di lui, di loro, il corvino perse l'entusiasmo di poco prima. Voleva domandare, aveva bisogno di sentire la risposta da quelle labbra che ora non vedeva l'ora di riottenere fra le proprie.

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