Era un pomeriggio nuvoloso come molti altri a Londra, e Juliette non riusciva a trovare nulla di interessante alla televisione. Mary, la signora delle pulizie, stava finendo di aspirare il tappeto del bagno, creando così un frastuono infernale. Juliette viveva a Londra ormai già da 3 anni anche se non si era ancora abituata alle nuvolose giornate Londinesi, spesso piovose. Da dove veniva lei c'era il sole tutto l'anno e faceva molto caldo, d'altronde l'Arizona era uno degli Stati più caldi dell'America del Sud! Juliette si era trasferita a Londra per studiare Legge, mentre le sue sorelle Grace e Charlotte, due gemelle di 15 anni, erano rimaste con la madre a Litchfield Park, dove Juliette aveva trascorso la sua infanzia.
Il padre di Juliette e delle gemelle era morto quando la ragazza aveva solo 8 anni, per un arresto cardiaco e da allora non aveva più parlato di suo padre con nessuno. La madre si chiamava Elisabeth ed era una donna molto solare, determinata e comprensiva, anche se poneva limiti a molte cose; dopo la morte del marito era caduta in una forte depressione e purtroppo aveva spesso attacchi di panico, causati dal timore di non riuscire ad allevare da sola le sue tre bambine. Nonostante Juliette non fosse più così piccola e facesse di tutto per aiutare la mamma, le gemelle avevano solo due anni ed Elisabeth era terribilmente preoccupata. Fortunatamente due anni dopo era tornata alle sue abitudini ed aveva incontrato un uomo meraviglioso, George, in grado di farla felice ed alleviare le sue preoccupazioni. George era stato un punto di riferimento per Juliette, che anche dopo aver saputo dell'imminente matrimonio con la madre, ne era stata entusiasta, anche perché era a conoscenza dell'amore eterno che sua madre avrebbe provato per suo padre.
Juliette era ormai al terzo anno di Giurisprudenza, si trovava molto bene anche se non si era fatta molti amici all'università. Condivideva un appartamento ad un paio di chilometri dal Campus con una sua compagna di corso: Amelie, una ragazza più grande di lei, molto alta e simpatica, aveva lunghi capelli ramati e occhi verde smeraldo, era molto snella ed era una delle ragazze più belle del corso, anche se non sembrava farci caso. Amelie le era andata subito a genio, l'aveva incontrata il suo primo giorno a Londra: Juliette si era persa all'interno del campus nel tentativo di trovare la presidenza per registrarsi... invece si era ritrovata davanti alla porta del bagno dei maschi. Juliette era sempre stata una frana ad orientarsi, fin da piccola, si perdeva ovunque: nei negozi, al parco giochi, sua mamma passava ore a cercarla, e purtroppo non era migliorata di una briciola. Amelie l'aveva trovata rannicchiata di fianco alla porta del bagno dei maschi: aveva un'aria stravolta, i capelli tutti arruffati, e un piccolo foglietto di carta tra le mani: la mappa del campus, che una matricola le aveva dato per aiutarla a trovare la presidenza. Juliette non era mai stata alta, infatti da piccola veniva spesso presa in giro dai compagni poiché non superava il metro e sessanta, ma era comunque molto bella, aveva dei grandi occhi color nocciola, che ricordavano quelli di un cerbiatto, e un fisico snello e agile, i capelli erano molto belli, non erano ramati come quelli di Amelie ma erano castano scuro con dei riflessi chiari. Amelie era stata molto cortese con lei, l'aveva aiutata a rialzarsi, le aveva dato una sistemata ai capelli e l'aveva accompagnata fino alla presidenza, poi prima di andarsene si era presentata: <<Ciao! Io sono Amelie comunque, piacere di averti conosciuta, ci si vede in giro!>>.
Juliette era rimasta colpita dalla cortesia che aveva dimostrato quella ragazza che nemmeno la conosceva! Dopo aver riflettuto qualche minuto sulla gentilezza di Amelie aveva bussato alla porta della presidenza. Il preside l'aveva ricevuta subito, senza esitare; era un uomo molto cordiale e simpatico. Il Signor Scott, preside della London University, era un uomo di mezz'età, calvo ma molto alto, aveva occhi blu come il mare e una folta barba che addolciva i suoi spigolosi lineamenti. Le consegnò un foglio con gli orari di tutte le lezioni e con i corsi facoltativi che avrebbe potuto frequentare. Dopo aver concluso le pratiche, Juliette aveva salutato il preside ed era uscita in cortile per prendere un po' d'aria.
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We are dust and shadow
FantasyJuliette, abituata ormai alla solita routine, non sa cosa la aspetta...