Era passata ormai una settimana da quando aveva incontrato Will ma July non riusciva a prendere pace, doveva essere un nuovo studente, si era detta, poiché non l'aveva mai visto, però non vedeva l'ora di incontrarlo di nuovo. C'era qualcosa in lui, quel modo arrogante e ironico di affrontare tutto, che la incuriosiva molto. Lei stava camminando lungo il corridoio che portava in cortile, quella mattina aveva già finito le lezioni perché il professore di filosofia non si era presentato a causa dell'influenza. Era appena arrivata davanti alla porta che dava sul cortile ma era incerta, non sapeva cosa aspettarsi, e se là fuori ci fosse stato Will, sarebbe stata pronta a incontrarlo di nuovo?
Mentre rifletteva su cosa fare si sentì toccare sulla spalla e si girò di scatto, andando a sbattere contro il petto di Will. << Allora hai deciso? Esci o no? Perché vorrei passare..>> le disse Will, con un tono un po' insistente e sfoderando un sorriso smagliante. Juliette era agitata e un po' confusa, le fischiavano le orecchie, non sapeva cosa rispondere e si limitò a fissarlo. Lui la guardò dritto negli occhi e le sorrise, ma Juliette, accecata da tutta quella bellezza, distolse lo sguardo.
Era una giornata stranamente soleggiata e faceva caldo per essere fine ottobre. Dalla piccola finestra accanto alla porta filtrava un raggio di sole che illuminò il volto di Will, e solo in quel momento July si rese conto che quel misterioso ragazzo aveva gli occhi di due colori diversi: non si notava molto ma guardando con attenzione si poteva osservare che un occhio aveva delle sfumature tendenti all'azzurro mentre l'altro era un miscuglio tra verde e nocciola. Dopo qualche secondo, che a Juliette parve un eternità, Will fece un passo verso di lei. July scattò subito allerta, come se si fosse svegliata di colpo dopo un brutto sogno, e si scansò proprio mentre lui abbassava la maniglia della porta per uscire in cortile. All'improvviso un'ondata di luce e calore la avvolse e per qualche secondo July non vide altro. Appena riacquistò la vista si guardò intorno e si rese conto che Will era tranquillamente seduto ad uno dei tavolini con un foglio e una matita, che teneva in mano in una maniera molto particolare. July capì perché le era sembrato di aver visto qualcosa di strano nel modo in cui teneva la matita: Will stava disegnando, disegnava la scuola con la sua grande entrata e disegnava il cortile, era tutto stupendo. Era in bianco e nero ma magnifico, faceva apparire tutto ancora più bello della realtà.
Lei si avvicinò silenziosamente e sbirciò il disegno da sopra la sua spalla: stava disegnando la staccionata, i tavolini..-non aveva mai visto un disegno più bello-pensò July.<<Ehi, hai finito di spiarmi?>> le disse Will e le fece segno di sedersi accanto a lui; Juliette, come ipnotizzata, si sedette e riuscì solo a bisbigliare <<È bellissimo>>. Will le sorrise << be se ti piace questo è perché non hai visto i miei disegni migliori!>>. July restava dell'idea che quel disegno fosse incredibile ma fece un lieve cenno del capo, << Scusa se te lo chiedo ma sei nuovo? Non ti ho mai visto qui.>> disse July quasi involontariamente. << Si vengo dall'Irlanda>> le rispose Will, senza staccare gli occhi dal foglio. Aveva stranamente cambiato tono nella voce e anche il modo di fare era diverso, non la guardava più e non era più concentrato sul disegno, come se si fosse chiuso in se stesso...
Juliette non capiva cosa fosse successo ma vista la reazione di Will pensò che fosse meglio andarsene e lasciarlo solo. Lei stava per alzarsi, quando lui le prese il polso, -di nuovo- pensò July, <<Scusa non volevo... io... scusa ti prego non andare via, resta qui con me, è una bellissima giornata!>> le disse infine come per chiedere perdono. Juliette lasciò cadere lo zaino sull'erba e tornò a sedersi, non capiva però il tono che aveva usato Will quando le aveva chiesto di restare, era come se volesse scusarsi per qualcosa che non aveva fatto. Lui non aveva offeso in nessun modo July, ma -probabilmente pensava di averlo fatto- rifletté lei, ripensando a quel momento. Il pomeriggio passò velocemente, July era rimasta fuori con Will fino a tardi, lui disegnava e lei leggeva, ogni tanto si scambiavano qualche battuta, ma lei non nominò più l'argomento "Irlanda" per evitare che lui si chiudesse di nuovo. Verso le sei July aveva chiuso il suo libro e, dopo aver salutato Will promettendogli che si sarebbero rivisti in cortile ogni volta che avessero voluto parlare, si era avviata verso casa nella speranza che Amelie avesse già preparato la cena.
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We are dust and shadow
FantasyJuliette, abituata ormai alla solita routine, non sa cosa la aspetta...