« Ora può essere servito il piatto principale! » mormora, con la stessa ilarità di qualcuno che non ha un uomo sbranato dai cani morto sul pavimento.
« Ho la nausea » mormora Zo.
« Capisco. I miei gusti non sono condivisi all'unanimità. Mi accomiato da voi ».
« Prima di andare » lo interrompe Leo, e si alza.
« Voi ci avete onorato con il vino tradizionale della nostra patria. Ora vorremmo onorare voi con un liquore tradizionale della Valacchia ».
Leo estrae una bottiglia dalla sua borsa.
« Oh, avete portato della Tuica? »
« Beh, Lorenzo De Medici non bada a spese per dimostrare la sua ammirazione per voi, mio signore».
Versa un bicchiere per sé stesso, per Vlad, Nico e Zo. Quando ne versa un bicchiere anche a me, mima con le labbra una frase.
"Non bere".
Non lascio trapelare emozioni.
« A Vlad III! » dice Leonardo, con enfasi, poi butta giù il liquido.
Zo, con riluttanza lo segue, dopo un'occhiataccia dell'artista.
Poi comincia a dispensarne per tutti. Guardie, domestiche, tutti ricevono un bicchiere di liquore.
Fingo di bagnarmi le labbra, ma non ne butto giù neppure un sorso.
« Mostrate le stanze ai nostri amici » mormora Vlad, mentre Leo continua a far bere tutti.
« L'artista ed io continueremo a parlare per ancora un po' ».
Leo fa bere persino i cani.
Poi le guardie ci chiedono di lasciare la stanza ed io non voglio separarmi da Leonardo.
L'arista mi raggiunge a passo svelto e mi sorride.
« Va tutto bene. Ti raggiungerò tra poco ».
E per la prima volta, Dracula mi guarda dritta negli occhi.
Non potrò mai più dimenticare quello sguardo.
* * *
Passa troppo tempo prima che Leonardo faccia il suo ingresso nella stanza. Nico è steso sul pavimento, Zo quasi non si regge in piedi.
Leonardo deve aver drogato il liquore e qui l'unica a non esserne contaminata sono io.
« Il nostro uomo sarà già morto, Leonardo » dice Nico.
« No, non ancora... ma dobbiamo sbrigarci se vogliamo salvarlo » mormora Leo, ed io mi avvicino a lui.
« Senza di me però. Sento che le forze vanno via ».
« Anche le mie » conferma Zo.
« Perché siamo stati avvelenati... bevete l'antidoto» spiega Leonardo.
« Quel bastardo ha messo qualcosa nel vino » dice Zo.
« No... sono stato io ».
Tutti guardano interdetti l'artista ed afferrano la boccettina coi movimenti rallentati.
« Adesso tutti, compresi i cani, dovrebbero perdere i sensi. Pronti? »
Tutti annuiamo, ma sono preoccupata per le loro condizioni fisiche. Sembrano degli ubriaconi che non hanno ancora smaltito una sbornia e vogliono andare a liberare l'Abissino.
Alzo gli occhi al cielo. So che non avrei dovuto farmi coinvolgere e invece eccomi qui.
Leonardo ci porta su una scala a chiocciola, lui per primo.
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E adesso, vola via.
FanfictionFirenze, 2017. E' un pomeriggio di fine estate, ed Isabella si è concessa una vacanza di una settimana, da sola, dopo un anno di lavoro e di studio, ed ha scelto Firenze, patria dell'arte e della cultura. Studentessa d'arte, da sempre appassionata...