EVITARE L' ESPULSIONE

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-Al diavolo Lily!- brontolai scendendo le scale del dormitorio femminile.

-E dai, Rose, qui rischiamo tutti di farci espellere se non ti dai una calmata.- cercò di farmi ragionare; ma possibile che non capisse?

-Io sono calmissima.- ringhiai con un tono decisamente poco convincente, e infatti Lily inarcò un sopracciglio rosso scuro: -Si vede.-.

-Guarda che oggi non ho intenzione di fare proprio nulla.- la tranquillizzai cercando di sfoggiare un sorriso sereno. Intuii che la mia doveva apparire come una smorfia decisamente inquietante vista la reazione di Lily.

-Tu... ah, lasciamo stare.- si arrese passando per prima attraverso il ritratto della Signora Grassa.

Camminammo per i corridoi della scuola a testa alta, come sempre. Io e Lily infatti eravamo ritenute le ragazze più carine della scuola e questo spesso era una gran seccatura. Evitai magistralmente Richard Davies e il suo invito a uscire con una rapida deviazione che avrebbe sicuramente allungato la strada ma che mi avrebbe comunque fatto perdere meno tempo, e infine udii la sua voce.

Anche Lily doveva averla sentita, perchè si immobilizzò al mio fianco sgranando impercettibilmente i grandi occhi color nocciola e spostando lo sguardo da me al fondo del corridoio, finchè non comparve.

Il mio acerrimo nemico, alias Scorpius Malfoy, stava apertamente scherzando con Albus riguardo a quanto fosse grasso il sedere di una ragazza del loro dormitorio.

-E hai visto poi quando si china per attirare le attenzioni? È peggio di un b...- Scorpius si interruppe alla mia vista e sul suo volto statuario si allargò un ghigno calcolatore. -Weasley.-.

-Malfoy.-. Rispsosi fredda senza osare compiere un solo movimento. Nonostante lui apparisse disinvolto ero piuttosto certa che anche lui stesse prestando molta attenzione a come agire.

I miei cugini si scambiarono una rapida occhiata cercando di capire cosa fare, ma prima che potessero anche solo accorgercene, io e Scorpius avevamo sfoderato le bacchette, tenendole puntate l' uno contro altro.

Sorrisi della prontezza dei suoi riflessi: non ero mai riuscita a coglierlo in svantaggio ma la cosa era reciproca.

-Scorpius dai, lo sai che devi essere cauto.- Albus cercò di farlo ragionare, -E anche tu, Rose. Rischiate entrambi l' espulsione, lo sapete entrambi.-.

Da una parte Albus aveva ragione, come sempre, ma da anni non riuscivo a fare a meno di duellare con Scorpius ogni volta che lo incontravo. Quei suoi occhi color ghiaccio sempre sicuri di sè, quel ciuffo ribelle di capelli biondi e quelle labbra piene... rilasciavano in me una scarica di elettricità che mi costringeva ad agire in qualche modo.

Scorpius stava soppesando le parole di mio cugino, ma rimase impassibile, la bacchetta sempre puntata.

-Rose dai, se facciamo tardi per la cena la McGranitt se ne accorgerà e...-.

-Accorgermi di cosa?- tuonò una voce alle nostre spalle. -Che non siete a cena? Che siete in un corridoio a puntarvi le bacchette infrangendo una decina di regola in una sola volta?-.

Sgranai gli occhi e immediatamente abbassai la bacchetta nello stesso istante in cui Scorpius rimise la sua al posto giusto.

-Preside...-.

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