Decidemmo di arrivare fino al castello dato che i tuoni minacciavano pioggia: io, i miei genitori e i miei pensieri sicuramente inopportuni.
Non avevo mai provato nulla di anche solo lontanamente simile a quello che Scorpius era riuscito a scatenare con un solo bacio. Istintivamente portai una mano alle labbra e chiusi gli occhi senza poter fare a meno di rievocare il ricordo ancora vivo. A mia madre sicuramente non sfuggì il mio gesto, ma non disse nulla.
Non vidi Scorpius e suo padre da nessuna parte, ma ero piuttosto certa che stesse subendo la ramanzina a cui avevo ormai rinunciato a prepararmi psicologicamente.
Senza dire una sola parola mio padre ci guidò dentro il castello e poi all' interno di un' aula deserta, dunque mia madre chiuse la porta e il silenzio si fece più grave mentre lei si schierava al fianco di mia madre, le braccia conserte e lo sguardo basso.
-Rose.- esordì proprio mia madre con voce calma.
-Mamma.- risposi a testa alta.
-Cosa hai intenzione di fare?- domandò, impegnandosi per non mantenere un tono tranquillo, ma era evidente che mio padre non la pensava allo stesso modo.
-Ma andiamo, Hermione!- esplose contraendo le labbra, le orecchie rosso fuoco -l' ha baciata! Baciata!- scandì come se stesse parlando di un orribile scarafaggio, -Quel verme!- proruppe infatti, -E tu...!- mi puntò un dito contro, assumendo una sfumatura purpurea.
-Calmati Ron.- lo rimproverò mia madre, invano.
-No Hermione! Lei avrebbe dovuto prenderlo a schiaffi, o...-
-Le è piaciuto.- dichiarò lei con una smorfia riluttante sul volto, -Rose, non so dove abbiamo sbagliato, sinceramente non lo so.- scosse il capo.
Bene, voleva puntare sui sensi di colpa, che mossa sleale!
-Vuoi dirmi che non siete mai stati ragazzi?- domandai inarcando un sopracciglio scettica, ma era evidente che avevo sbagliato tattica. Infatti mio padre sgranò ancor di più gli occhi, sino quasi a farli uscire dalle orbite mentre gridava: -IO PRIMA DEI DICIOTTO ANNI NON HO MAI FATTO NULLA!-.
Mia madre annuì grave al suo fianco e non mi restò che deglutire nel lasciare la mente lavorare febbrile.
-E poi un Malfoy, Rose, un Malfoy!- spalancò le braccia come se questo mettesse fine a ogni discussione. Il mio corpo sicuramente non la pensava allo stesso modo.
Calò il silenzio prima che mia madre dichiarasse: -Abbiamo pensato a come risolvere questa questione. Certo non possiamo trasferirti di scuola ormai – sì, abbiamo preso inconsiderazione ogni ipotesi – ma questa storia non può andare avanti.-.
Avevano addirittura pensato di trasferirmi nonostante mancasse poco più di un mese agli esami?!
Schiarendosi la voce mio padre domandò, evitando accuratamente di guardarmi negli occhi: -Avete...?-.
-No.- dissi secca prima che potesse concludere la domanda, e parve leggermente sollevato.
-Sarà meglio per te.- pareva una minaccia.
E d' un tratto non ne potei più. Non ne potei più dei loro sguardi delusi, come se per figlia avessero una delinquente prossima all' arresto ad Azkaban. Non ne potei più del loro tono irato, come se come minimo fossi andata a letto con Scorpius e non avessi fatto di tutto per ignorarlo. Non ne potei più, perchè vanificavano ogni mio sforzo.
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Odio e verità
FanfictionRose e Scorpius si odiano. è un classico. Sono gli studenti migliori di tutta la scuola, ma non sanno contenere la propria forza. è per questo che sono a rischio espulsione. Alla McGranitt non resta che giocare una sola carta per estirpare il loro o...