Cosa state facendo (Arrow-Flash)

77 3 0
                                    


Oliver e Barry erano scomparsi da diverse ore e Felicity era veramente stanca di aspettarli.

Dovevano mette in piedi un piano per proteggere la città dai nuovi spacciatori e dalla nuova droga che iniziava a circolare per le strade portando diversi morti.

La ragazza si alzò di scatto sbattendo le mani sul tavolo e si diresse verso la stanza dove i due si erano appartati per parlare.

Intanto i due ragazzi erano intenti a farsi un po' di coccole dopo tanto tempo che non si vedevano.

«Lo sai che non ci fa bene restare così lontani, vero?» chiese Oliver al velocista mordendogli l'orecchio.

Barry in tutta risposta si lasciò scappare un piccolo gemito di piacere dicendo: «Lo so, sarei venuto prima se non fossi stato impegnato con il lavoro»

L'arciere, però, non era soddisfatto di avere quel poco spazio di pelle da torturare per questo sfilò la maglietta al ragazzo riempiendo ogni lembo di pelle di baci, morsi e leccatine.

Il velocista immerse le mani nei suoi capelli sospirando estasiato da quella piacevole tortura.

Oliver alzò lo sguardo e sorrise mentalmente quando le gambe di Barry cedettero e si ritrovò seduto sul letto.

«Ti faccio davvero perdere le forze quando ti torturo in questo modo» disse l'arciere ridacchiando divertito. Barry, però, non ci stava a lasciar fare tutto a lui per questo si spostò velocemente dalla sua posizione e lo bloccò Oliver sotto il suo corpo baciandolo quasi disperato.

Felicity spalancò all'improvviso la porta facendo sussultare per un attimo i due ragazzi che si voltarono a guardarla.

«Cosa diamine state facendo?» chiese Felicity cogliendoli sul fatto.

«Uhn, non so, cogliendo margherite?» rispose Barry sorridendole tranquillamente nonostante l'imbarazzo che colorava il suo volto.

Avrebbero dovuto chiudere la porta a chiave.

La ragazza, allora, esclamò: «Adesso capisco perchè volevate stare da soli!»

«Felicity, non farmi la paternale. Per una volta che sto con qualcuno devi anche interrompere, possiamo lavorare anche più tardi e non credo di essere l'unico a pensarla in questo modo» rispose Oliver senza pensarci due volte.

Felicity a quel punto sbuffò e se ne andò chiudendosi la porta alle spalle lasciando i due ragazzi al loro passatempo, mentre pensava: Sapevo che non mi avrebbe aspettata e avrebbe trovato qualcuno in grado di aiutarlo molto più di me.

Intanto Oliver prima di riprendere da dove si erano interrotti andò a chiudere la porta a chiave e si dedicò con cura al ragazzo che lo attendeva disteso sul letto sorridendo malizioso. 

Raccolta storie Cross OverDove le storie prendono vita. Scoprilo ora