Puro e Semplice(Arrow-Flash)

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Dal giorno della missione che Oliver, John, Roy e Barry avevano fatto insieme era passato un mese e mezzo.

Barry se poteva evitava di rispondere alle chiamate dell'arciere e lo raggiungeva solo se c'era un lavoro da fare per lui e la sua velocità, ma non si fermava mai più del tempo necessario.

Quella sera il ragazzo era intento a vedere se tutto, nelle strade di Central City, fosse a posto.

Era entrato in uno dei luoghi dove tempo prima c'era la sede di alcuni spacciatori, la sua mente, però, era da un altra parte e gli bastò quell'attimo di distrazione per azionare un esplosione che lo coinvolse scagliandolo contro un muro poco distante.

Lentamente si rimise in piedi, sentiva il dolore propagarsi lungo tutto il suo corpo.

Quando alzò lo sguardo, nonostante la vista offuscata cercò di capire cosa stesse succedendo e quando capì era troppo tardi.

Un metaumano lo attaccò, ma qualcosa diede la svolta a quello scontro che stava perdendo, una freccia fumogena si piantò nel terreno e nascosti dal fumo qualcuno lo portò via di peso.

Durante il tragitto perse conoscenza diverse volte, ma quando riaprì gli occhi si ritrovò nei laboratori della Starling Corporation.

Cercò di mettersi seduto, ma una mano si posò sul suo petto e quando vide chi l'avesse bloccato deglutì a fatica: «Oliver...»

«Ciao, Barry. Adesso che sei bloccato a letto, possiamo finalmente parlare» disse l'arciere guardandolo freddamente.

Barry sospirò e sentì una fitta di dolore percorrergli il petto che gli fece scappare un gemito di dolore.

Oliver, allora, disse: «L'esplosione che ti ha mandato contro il muro ha fatto i suoi danni, ma anche quel metaumano c'è andato giù pesante: hai delle costole rotte e alcuni organi interni danneggiati lievemente, ma so che guarisci rapidamente» disse lui disinfettandogli un brutto taglio sulla fronte, per poi passare a quello sul labbro aggiungendo: «Adesso brucerà cerca di stare fermo...»

«Vuoi farmi da infermiere?» gli chiese il ragazzo scherzandoci sopra.

L'arciere sorrise e gli tamponò il labbro cercando di non fargli troppo male. Barry si voltò dall'altra parte, ma Oliver gli posò una mano sulla guancia facendo in modo che lo guardasse nuovamente: «Stai fermo!» il ragazzo lo guardò ed annuì, però, distolse lo sguardo da quello dell'uomo perchè sapeva che avrebbe potuto di certo mettersi a piangere.

Oliver percependo il suo disaggio sospirò: «So cosa stai pensando. Dovremmo parlare di questa cosa»

«Cosa vuoi che ti dica? Sì, provo qualcosa per te, ma so anche che è sbagliato» disse il ragazzo senza mai guardarlo negli occhi.

L'arciere alzò gli occhi al cielo esasperato da tanta riluttanza, per questo avvicinò il volto al suo sussurrandogli a pochi centimetri dalle labbra: «Se non mi guardi e mi dici veramente tutto quello che ti passa per la testa ti bacerò»

Barry, allora, sorrise mentalmente pensando: Se questo è l'unico modo per avere un bacio da parte sua. Ben venga...

Oliver vedendo che non si voltava posò le labbra sulle sue stando attento a non fargli male.

Per un attimo il ragazzo s'irrigidi, ma poi guardò l'arciere e quelle lacrime che aveva cercato di nascondere scesero sul suo volto.

L'arciere notandole si allontanò e le cancellò con un gesto della mano: «L'ho capito...»

«Io...» Barry non sapeva nemmeno cosa dire.

«L'ho capito quel giorno in cui...» s'interruppe per un attimo: «In cui mi hai riportato la casacca modificata e mi hai lasciato quel biglietto. Ho avuto paura che tu...» smise di parlare, ma Barry concluse la frase per lui: «Avevi paura che pur di starti lontano non vi... non ti avrei più aiutato nelle missioni» l'arciere annuì e il ragazzo si mosse nuovamente mettendosi seduto nonostante il dolore percorresse ancora il suo corpo.

«Non mi conosci ancora bene, Oliver. Io per te ci sarò sempre» rispose lui guardandolo seriamente.

«Allora non andartene di nuovo e cerca di non farti ammazzare. Concentrati quando combatti» disse l'arciere.

Barry sospirò tristemente: «Ho bisogno di sgranchirmi le gambe e riprendere il controllo del mio corpo. Le ferite guariranno molto presto...» si alzò dal lettino, ma le gambe gli cedettero e Oliver lo sorresse: «Ehi, fai piano» con calma l'arciere si mise seduto sulla sedia e portò Barry a sedersi sulle sue gambe. Stranamente Barry lo costringeva in modo anche piacevole a proteggerlo.

Il ragazzo trovandosi in quella posizione arrossì visibilmente.

In quel momento Felicity entro nel locale con Caitlin, Cisco e Roy e vedendoli rimase impassibile, osservando Barry che aveva chiuso gli occhi godendosi quell'unico contatto che l'arciere gli stava donando.

«Felicity, Roy. È successo qualcosa?» chiese l'arciere preoccupato, ma quando Barry strinse la mano attorno alla sua maglia portò lo sguardo su di lui. «Barry...» il ragazzo aprì gli occhi: «Sto bene» lentamente si alzò dalla sua posizione e con un po' di fatica si mise disteso sul lettino.

Oliver vedendo il livido lungo la schiena del ragazzo sospirò e gli mise sopra la sua giacca e raggiunse i due amici. Roy, allora, gli chiese: «Sa il motivo per cui sei qui?»

«Gli ho accennato qualcosa, ma forse non sono stato abbastanza chiaro con i miei gesti e le mie parole» ammise lui osservando il ragazzo.

«Dovresti dirgli chiaramente quelle due parole. Alla fine sei qui per questo anche se ci hai messo un po' di tempo penso che saperlo guarirà le sue ferite» ammise Roy.

Oliver tornò da Barry e gli accarezzò i capelli: «Barry, non hai ancora capito, vero?» «Ho capito che non vuoi legarti per non perdere nessuno» rispose mestamente il ragazzo.

«Questa volta è diverso. Tu puoi proteggerti e nessuno è veloce quanto te» disse Oliver per poi aggiungere: «Voglio provarci. Voglio provare ad avere un legame diverso con te»

«Cosa vorresti dire?» chiese lui mettendosi seduto.

«Che...» non seppe come dirlo, ma Barry lo lesse nei suoi occhi e sorrise dicendo semplicemente: «Ho capito cosa vuoi dire» si avvicinò all'arciere e lo baciò, Oliver non se lo fece ripetere due volte e ricambiò immergendo le mani nei suoi capelli.

Quando si allontanarono Barry lo guardò negli occhi e sorrise incerto. Oliver lo guardò per un attimo, ma poi gli disse: «Adesso non ti resta che guarire da queste ferite poi ti aiuteremmo con questo nuovo metaumano» il ragazzo annuì. Alcune ore dopo tutte le sue ferite erano guarite e questa volta con l'aiuto di Roy e Oliver era riuscito a catturare il metaumano e a chiuderlo nelle prigioni create sotto la Starling Corporation.

Prima che l'arciere e gli amici se ne andassero Barry prese per il polso Oliver e lo attirò lontano da sguardi indiscreti e gli posò un bacio sulle labbra.

«Ci possiamo vedere uno di questi giorni e stare un po' da soli?» gli chiese Barry. «Sì. Possiamo vederci» rispose Oliver rubandogli un altro bacio per poi raggiungere gli amici e tornare a Starling City.

Barry sorrise e sapeva che Oliver avrebbe mantenuto la sua promessa.


Quel sentimento che iniziava a legarli era puro e semplice, come l'alba e il tramonto dove due astri completamente diversi per pochi minuti s'incontravano per scambiarsi di posto rimanendo pur sempre legati.

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