Un bacio sulla porta

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Capitolo 1: Un bacio sulla porta


Sono 2 mesi che sono sposato con l'uomo che ho sempre amato, l'unico mio grande e vero amore.
La prima volta che lo vidi il mio cuore perse qualche battito, per poi accelerare. Sentii le guance diventare di fuoco.

Avevo 20 anni e non avevo mai amato.

Ero ancora ignaro che la mia vita sarebbe totalmente cambiata, che i miei sogni e i miei desideri si sarebbero incentrati solo e solamente su di lui, che ogni ragazzo sarebbe stato confrontato con lui e inevitabilmente scartato.
C'era solo qualche problema.... io avevo 20 anni e lui 28, era fidanzato con un uomo che, per quanto dispotico e antipatico, era bellissimo, ed era il capo di mio padre.

Ma avrei superato tutte le difficoltà per lui.
La fortuna aveva iniziato a girare quando il mio bel colonnello dei carabinieri si era trasferito davanti a casa mia e, guarda caso, la finestra di camera mia dava proprio sul suo salotto.
Mi perdevo ore intere a guardarlo.

Era sempre bello. Era meraviglioso quando di mattina, col pigiama e i capelli arruffati, mi salutava e il mio cuore esplodeva di gioia.

Era meraviglioso quando usciva dalla doccia con l'accappatoio che copriva troppo poco e le gocce che scendevano sul suo volto.

Era meraviglioso, anzi, terribilmente eccitante mentre, con solo i pantaloncini, si allenava.

Era meraviglioso persino quando accarezzava, baciava e amava Guglielmo e il mio cuore si spezzava.

Di notte sognavo quelle terribili scene, immaginandomi al posto di quello stronzo che non capiva la fortuna di avere un uomo così perfetto al suo fianco e allora diventava tutto magico.
Alla fine però, dopo tante sofferenze durate 3 anni, l'unico uomo che avrei mai potuto amare si accorse di me e ci fidanzammo.

Un anno dopo ci sposammo. Due mesi da sogno.

Io ho 24 anni e lui 32, ma questo non mi ha mai spaventato.

Lui è la mia felicità, è il mio amore, è la mia vita.

Solo una paura mi ha sempre accompagnato: il suo lavoro.

Ogni mattina, quando lo vedevo uscire con la sua divisa, un timore senza fine mi stringeva lo stomaco. Se lo avessi perso la mia vita non avrebbe avuto più senso.

Lui si era preso i miei pensieri, il mio corpo, la mia anima e il mio cuore.

Lui era il mio senso di vita.
Nonostante la mia paura, questi due mesi sono stati pura felicità. Amavo ogni singolo istante della nostra vita: svegliarmi con lui vicino, con le sue braccia che mi circondavano e mi trasmettevano calore, amore, protezione.

Amavo le coccole mattutine che a volte(spesso) sfociavano in qualcosa di più.

Amavo fare colazione scambiando con mio marito sguardi divertiti e complici e la voglia di rifare l'amore con lui esplodeva.

Amavo il momento in cui tornava a casa e mi baciava con passione. Nessuno mi ha mai baciato come lui. Mai ho provato le emozioni che lui mi trasmetteva, un mix di dolcezza, amore, passione e eccitazione.

Amavo, anzi adoravo, anzi non esiste una parola per descrivere cosa provavo quando la notte, e ogni attimo possibile, facevamo l'amore come se fosse la prima volta.

Era così dolce, passionale, eccitante, esperto e bello. Dio come era bello!

Ma la cosa che mi piaceva di più era il bacio che tutte le mattine mi dava sul ciglio della porta. Era il nostro momento speciale.
Sfortunatamente mi ero dimenticato che dopo il paradiso viene sempre l'inferno ed ora quel bacio sulla porta è il mio ultimo suo ricordo.
Quella mattina era una come le altre. Dopo aver fatto l'amore appena svegli ed esserci preparati , la mia dolce metà era uscita senza regalarmi il mio momento.

Tutto per una pallottola// CamperkillerDove le storie prendono vita. Scoprilo ora