21 ottobre 2014

23 1 0
                                    

Stamattina mi sono svegliata alle 9.30, mia mamma era accanto a me e aveva una ciotola di latte caldo in mano.
Dapprima non capí dov'ero, ma mia madre mi spiegò che mi trovavo in ospedale.
Sgranai gli occhi per lo stupore, ma in un attimo ricordai tutto.
Il giorno prima, dopo il MC. Donald e persino lo strano tipo.
La mattinata passò abbastanza in fretta, che non mi ricordai neanche della marea di compiti che avevo da fare.
Ma nel pomeriggio cominciai a stancarmi.
L'ospedale non era diciamo il luogo migliore del mondo per una tredicenne, avevo voglia di tornare a casa e di riprendere la mia vita normale.
Chiesi a mamma per quanto ancora saremmo dovute stare lí, ma lei mi disse di non preoccuparmi, che tutto sarebbe andato per il meglio, che ci sarebbe stata lei per qualsiasi cosa e che da quel momento in poi non mi avrebbe lasciata da sola neanche per un momento.
Non era proprio una risposta coerente alla domanda che le avevo fatto, ma mi arresi perché in questa giornata gliel'avrò chiesta almeno 5 volte.
Quello che posso fare per il momento è scrivere qualcosa di questo schifoso e rigurgitante ospedale, anche perché se avessi il telefono funzionate sicuramente non starei qui a scrivere tutto il giorno, ma al contrario giocherei.
Ovviamente mia mamma ha lasciato il carica batterie a casa e ora non mi vuole lasciare neanche per andarlo a prendere.
Nella camera non sono da sola, c'è una bambina di 6 anni, (che non ho capito ancora bene cos'abbia) e una ragazzina di 12 anni (che ha una roba agli occhi),per fortuna non sono contagiose.

IL SEGRETO DEL DIARIODove le storie prendono vita. Scoprilo ora