Capitolo 1

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Sono con Zoey e Giorgia, le mie due uniche vere amiche, e stiamo chiacchierando sedute sul soffice prato del parco vicino a casa mia.
È una tiepida giornata di sole di fine gennaio, e ci stiamo godendo il suo debole tepore senza pensare ad altro, come se fossimo delle normali ragazze di prima superiore, come se non fossimo diverse da tutti.
Mi sono scelta delle amiche simili a me, in modo che non debba costantemente fingere sorrisi, risate e buon umore.
Sento Giorgia ridere, a causa della battuta appena fatta da Zoey  (strano, solitamente non ha mai voglia di scherzare) e quest'ultima commenta con fare sognante:
"certo che Francesco è proprio figo! Avete visto come gli stava bene quella maglietta all'ultima gita? Non lasciava proprio nulla all'immaginazione!"

Cosa sta succedendo?
Da quando Zoey parla di ragazzi?
Ma soprattutto, perchè parla così di Francesco? Non lo odiava a morte?
Ormai, poi, non lo vediamo più, era con noi alle medie, è solo un brutto ricordo del passato.

Giorgia risponde: "sì, Francesco è carino, ma hai visto che fisico ha Federico? Nell'ultima foto che ha messo su Instagram sembra un dio greco!"

Ora ci si mette pure Giorgia?
Ma che le prende?
Lei detesta Federico.
Ci trattava così male alle medie, perchè ora lo adora, neanche fosse il modello più figo sulla faccia della Terra?

Si accende un dibattito fra le due su chi, tra Francesco e Federico, sia il più "figo".
Io, disinteressata, mi sdraio sul morbido prato e chiudo gli occhi, permettendo al sole di scaldare il mio volto con i suoi tiepidi raggi.

Dopo qualche minuto, però, un'ombra appare sopra di me, interrompendo la piacevole sensazione di calore emanata dal sole. Mi ero quasi addormentata e, a fatica, apro gli occhi per capire a chi appartenga l'ombra.
È Giorgia.
La guardo senza capire bene il motivo del suo gesto. Lei, per tutta risposta, mi dice, in cerca di una conferma:
"Allora? Vero che ho ragione io? Federico è senza ombra di dubbio più bello di Francesco! E per di più, è anche più popolare: ha quasi 5000 follower su Instagram!
Francesco è solo uno sfigato... carino, ma sempre sfigato. Ti ricordi quando in seconda abbiamo scoperto che comprava tutti i suoi vestiti dai cinesi? Ma si può?
Se proprio devi vestirti male, almeno compra i vestiti in un negozio decente!"

Rimango interdetta per qualche secondo.
Queste non sono le mie amiche.
Loro non si comportano così.
Non parlano di ragazzi.
Non discutono su di loro.
Ma soprattutto non giudicano le persone dai vestiti, o dall'aspetto fisico.
Non considerano "sfigato" nessuno.
Si stanno comportando come delle oche, come il tipo di persone che odio con tutta me stessa, devo capire che cavolo sta succedendo.

Giorgia, indispettita, mi sollecita, non avendo ottenuto una risposta: "Allora? Chi delle due ha ragione?
Io o Zoey?"
"Io o lei?"
"Allora?"
"Mi vuoi rispondere?"
"Alyssa che problemi hai?"
"Perchè non parli?"
"Di' qualcosa!"
"Non puoi stare zitta per sempre! Su', rispondi!"
"Alyssa.."
"Hey"
"Buongiorno Alyssa!"

Ma che? Buongiorno? Non eravamo in pieno pomeriggio?

"In piedi, Alyssa! La tua sveglia è suonata più di venti minuti fa!
Sei in ritardo!
Oggi hai l'interrogazione di diritto!
Se porti a casa un'insufficienza vedi come ti concio!"
E questo è il buongiorno di mia madre. Che bello eh?
Purtroppo sono costretta ad alzarmi dal letto. Meno male che ciò che pensavo fosse reale era soltanto un sogno. Un bruttissimo incubo. Se le mie amiche diventassero davvero così, non le sopporterei e molto probabilmente ci litigherei.
E resterei sola.
Mi dirigo verso il bagno.
Ho ancora gli occhi gonfi dal pianto di ieri sera e sotto i miei occhi si sono formate delle enormi occhiaie color melanzana. Cercherò di coprirle con il correttore.
Apro il rubinetto e, usando la temperatura più fredda possibile (mi aiuta a svegliarmi), mi lavo la faccia.
Dopodiché faccio pipì (per fortuna non mi è arrivato il ciclo!), mi lavo le mani e vado in cucina, dove c'è mia madre.
Mi siedo al tavolo e bevo il mio tè, ma non appena avvicino la bevanda alle labbra mi scotto.
Decido perciò di andare a vestirmi e di bere il tè dopo (anche se odio fare così, voglio tenere addosso il pigiama il più a lungo possibile), così mi dirigo verso camera mia.
Scelgo di mettermi un maglione pesante grigio e sotto dei leggins (tanto il maglione è molto lungo e copre il sedere).
Dopo essermi vestita prendo la mia piccola trousse dall'armadio e vado in bagno, dato che in camera non ho uno specchio.
Mi metto un po' di correttore sulle occhiaie e sull'angioma che da ormai 5 o 6 anni ha preso il dominio del mio naso diventato gobbo successivamente ad una caduta, quattro anni fa.
Ritorno poi in cucina e dopo aver bevuto il tè torno in bagno per lavarmi i denti.
I capelli li lascio sciolti, perchè legandoli risalterebbe troppo la forma sgradevolmente rotonda del mio viso (color cadavere anche ad agosto e dove l'unica traccia di colore è costituita dalle mie guance rosse stile Heidi e dalle mie sporadiche lentiggini).
Una volta finito vado in camera e mi spruzzo addosso un po' di Poison Girl, un profumo di Dior che adoro per la sua dolcezza.
Annuso l'aria profumata qualche istante, poi guardo l'orologio e realizzo che ho ancora 5 minuti prima di dovermi incamminare verso la fermata della metropolitana che mi porta a scuola.
Di solito mi accompagna mia madre, ma oggi ho deciso che voglio farmi una passeggiata e sentire la fredda aria mattutina di fine gennaio che mi accarezza il viso; inoltre, dopo il litigio di ieri, è meglio che io e mia madre lasciamo sbollire un po' la rabbia.
Scendo in strada ed è ancora buio: adoro l'inverno.
D'estate la luce del sole irrompe già alle sei del mattino, disturbando il sonno e interrompendo la quiete, cosa che necessito assolutamente nelle prime tre/quattro ore dopo il risveglio. Il buio della mattina invernale mi trasmette quiete e tranquillità.
Mi dirigo verso la fermata della linea rossa della metropolitana, e durante il tragitto ascolto delle canzoni dalla mia playlist su Spotify.
Cammino molto lentamente, anche se di solito ho un'andatura molto veloce (sembro sempre di fretta), perchè voglio godermi la lieve brezza mattutina.

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