Non so come sia riuscita ad alzarmi questa mattina.
Ora sono a scuola, e mi sto annoiando a morte.
Odio latino. Non lo sopporto. Anche se vado abbastanza bene in questa materia (ho 8 come media), solo l'idea di studiarlo per i prossimi due anni mi fa venire voglia di morire.
Come se non ce l'avessi già di mio.
Suona la campanella, così decido di andarmi a comprare un caffè.
Tornata in classe, noto che la mia cartella è sparita: chiedo ad alcune compagni se sappiano dove sia, ma mi rispondono tutti negativamente e, appena mi allontano da loro, iniziano a ridacchiare sotto i baffi.
Odio i miei compagni di classe; o almeno, alcuni di loro.
C'è qualcuno che mi vuole un po' di bene, ma la maggior parte di loro non mi considera. Sono sempre io che devo cercare loro, mai il contrario.
So di aver detto di trovarmi bene in classe, ma solo ora mi sono resa conto di tutto ciò.
Il pensiero mi è caduto addosso come l'acqua di una doccia gelida. Quando me ne sono resa conto stavo proprio facendo una doccia, pensate.
Di solito sono una persona abbastanza misantropa (per chi non sapesse cosa vuol dire, il dizionario dice: "chi conduce una vita ritirata e in solitudine, non essendo incline ai rapporti con gli altri"), ma all'inizio dell'anno ho pensato che forse avrei potuto sforzarmi e provare a fare amicizia con i nuovi compagni.
Passati quattro mesi, nei quali ho cercato di legare un po' con gli altri, mi sono accorta che si erano formati vari gruppi nell classe.
Ho realizzato che io non facevo parte di nessuno di questi gruppi.
Non mi sono neanche sentita triste: ormai sono abituata ad essere messa da parte, a non essere considerata.
Mi chiedo semplicemente cosa ci sia di brutto in me. Mi sono sempre mostrata gentile con gli altri (okay, non sempre, ma ognuno ha le sue giornate no ogni tanto), e loro mi hanno ricambiato con freddezza, menefreghismo e indifferenza.
Ma lasciamo stare, torniamo al mio racconto.
Ho cercato la cartella in classe, ma non c'era, quindi sono tornata in corridoio, e ho risolto il mistero.
Due ragazzi, un maschio e una femmina, stavano svuotando il mio zaino nel bel mezzo del corridoio, spargendo i miei quaderni/appunti ovunque.
La ragazza poi ha preso un accendino e ha dato fuoco ai miei preziosi appunti di storia, fondamentali per la verifica che avrei avuto domani.
Che stronza.
In storia ho l'insufficienza, ora come faccio?
Suona la campanella, e i due ragazzi tornano in classe correndo. Io mi fermo qualche minuto per recuperare ciò che non è andato perso dei miei libri, poi vado anche io in classe.
Giustifico il mio ritardo dicendo di essermi trattenuta in bagno.
Inaspettatamente sento Sara, la poco di buono della scuola, odiosa, stronza, nonché mia compagna di banco, ridere insieme ad Anna, la sua "spalla", anche se a mio parere è solo il suo A.S.S.O. ( per chi non avesse visto l'omonimo film sta per Amica Sfigata Strategicamente Oscena, ovvero uno zerbino).
Non posso neanche raccontare alla prof. di storia, che ora ha iniziato a spiegare, quello che è successo all'intervallo, perché Sara è amica della ragazza che mi ha bruciato gli appunti ed è la preferita della prof. , farebbe la solita scenetta da cucciola bastonata e l'insegnante crederebbe a lei.8
Mi metterei soltanto nei guai raccontandolo, peggiorerei solo la situazione, perciò decido di lasciar perdere e seguire la lezione, una volta tanto, dato che sono sempre distratta.
Mi sono sempre dimenticata delle cose, dalle più banali alle più importanti, mai però delle persone.
Mi dimentico solo di fare delle cose, non dei momenti passati con le persone, sia belli che brutti.
Sono fatta così.
Sensibile, ma distratta.
Di nuovo un controsenso.
Un paradosso.
Noto sempre i dettagli più nascosti di ogni cosa, se quella cosa mi interessa davvero.
Se mi piace qualcuno, noto ogni suo comportamento, ogni particolare nelle azioni che compie; so che potrei passare per una stalker, ma non m'importa. Adoro osservare le persone. È come un passatempo per me.
Osservando si conosce.
Dal mio punto di vista questa è solo un'alternativa al solito modo di conoscere persone: invece di andare da loro e parlare, le osservo e scopro ogni dettaglio delle loro personalità.
Uno dei miei infiniti difetti è una sconfinata timidezza, che mi blocca in ogni situazione di difficoltà, anche in quelle che agli altri considerano banali, così ho dovuto trovare un altro modo per conoscere nuove persone.
Eccolo qui.
Dicevo che sono perennemente distratta: ecco, non ho seguito neanche un minuto della spiegazione di storia, e la campanella suonerà fra circa tre minuti.
Come al solito, addio buoni propositi.
Decido che non ha senso continuare a seguire la lezione, anche perchè sto per addormentarmi sul banco.
Non vedo l'ora che finiscano le lezioni. Oggi è mercoledì, perciò abbiamo sette ore: devo ancora resistere altre tre ore, poi sarò libera.
Credo che oggi andrò ad atletica, anche se non sono solita andarci in questo giorno.
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Rage
Novela JuvenilAlyssa non è una ragazza come tutte le altre. Lei è diversa. È diversa in un modo che neanche lei sa spiegare. È diversa dagli altri per mille motivi. È arrabbiata, è triste, è felice, è piena di emozioni che non riesce a esprimere, e nonostante...