my story parte due

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Oggi è un nuovo inizio, da oggi in poi niente al mondo deve fermarmi, nessuna stupida abbuffata, nessun stupido pianto.
La voglia di aprire lo scaffale e finire quei biscotti che adoro mi assale ma no, sono più forte di tutto questo, sono più forte..continuo a ripeterlo nella mia testa. Tra un mese compirò 18 anni e non ho nessuna intenzione di vivere male anche quel momento, voglio sentirmi bella..voglio guardarmi allo specchio e sentirmi bene con me stessa...senza rimpianti.
Inoltre probabilmente faremo il viaggio con la scuola e la mia più grande paura è di dovermi spogliare davanti alle mie amiche ..mentre loro hanno un fisico perfetto ed io no..

Comunque oggi è andata bene, stamattina non sono andata a scuola ma ho studiato un po' la mattina e sono andata in palestra per un ora. A pranzo ho mangiato farro e lenticchie e adesso riprenderò a studiare..
Stasera spero di vedermi con un'amica e poi vedere harry potter con il mio fidanzato ( io amo harry potter, ho letto tutti i libri e avrò visto i film una centinaia di volte)..insomma oggi si prospetta una bella giornata.

Ora approfitto di questo tempo per parlarvi della mia storia.
Vi avevo lasciato a settembre del 2016..
Inizio un percorso con lo psicologo..lui cercava cause profonde di questo mio problema..mentre io ero lì a piangere..ripetevo che mi vedevo grassa ( avevo raggiungo il peso intorno ai 48) mentre avevo preso solo 3 chili..dicevo che non mi piacevo, avevo bisogno di qualcuno che mi dicesse che ero magra per sentirmi bene..
Alla fine poi però le cose brutte escono a galla, le ferite che ti porti dentro non puoi nasconderle sempre, non è mai il disturbo alimentare il VERO problema..quello è solo il sintomo di tante sofferenze.

Avevo solo 8 anni quando mio nonno mi ha molestato, non ricordo con precisione ogni dettaglio ma non successe solo una volta, furono 4-5 o chissà quante altre , quante forse avrò rimosso perché non potevo accettare tutto quel male..
Mi ricordo come mi toccava e adesso a pensarci ancora mi viene da vomitare..quelle sue mani viscide, il suo viso che godeva, che ansimava..ed io piccola ed indifesa li..senza fare niente..senza muovermi..a soffrire per la perversione di un pezzo di merda.
Ad un certo punto presi tutta la forza che poteva avere una bambina così minuscola e dissi tutto a mia madre....
Ma lei non volle capire, non volle ascoltare, non poteva..era suo padre..come poteva accettarlo?
Così non parlai più..
Non successe più niente con lui, ma solo per merito mio, ho saputo evitarlo e difendermi quando era necessario. Ma sono dovuta rimanere zitta..se mia mamma non mi ascoltava chi l'avrebbe potuto fare?
Ero così piccola, non sapevo neanche che quello che lui mi faceva era un abuso, non sapevo se era sbagliato o meno...vivevo in questo stato di confusione in cui mi chiedevo se si potesse definire violenza sessuale o no?  A mia mamma non era parso così visto che non fece niente no?

Insomma io dovetti subire la presenza di quel porco schifoso per anni, fingendo che non fosse successo niente mai, fingendo che eravamo una famiglia perfetta..

Poi alla fine le ferite così grandi non si  rimarginano mai ed ecco il mio dolore che si trasforma in disturbo alimentare..ta tan!

Raccontai tutto allo psicologo che mi spronò a dirlo a mia madre.
Fu la fine..mia madre era distrutta perché finalmente si era resa conto di quello che avevo subito..parlò con lui e gli disse di stare lontano da noi.
A mio padre non poteva dire niente, mio padre è un pazzo, mio padre l'avrebbe ucciso con le sue stesse mani...
E quindi mia mamma iniziò anche lei ad andare in psicoterapia..e io vedevo stare male lei e io stavo peggio...

Continuo domani il resto della storia...
-cat

diario di una sfigataDove le storie prendono vita. Scoprilo ora