Capitolo 2

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Capitolo 2.

La giornata era iniziata bruttalmente con quel suono irritante provocato dalla sveglia.

Sospirando si alzò dal letto e si preparò per la giornata, ma prima di lasciare la stanza prese la mappa del malandrino: «Giuro solennemente di non avere buone intenzioni» appena le linee ricrearono la pianta del castello guardò se al settimo piano ci fosse qualcuno e notando che nessuno era nei dintorni uscì dalla Stanza delle Necessità.

Evitando i corridoi dove sarebbero passati i grifoni raggiunse la Sala Grande e guardò l'orario, per quel giorno aveva: Trasfigurazione, Cura delle Creature Magiche e Difesa Contro le Arti Oscure.

Per ignorare i compagni di casa e i suoi ex-amici prese un libro e iniziò a leggere.

Hermione ne rimase sorpresa e gli domandò: «Non ti ho mai visto leggere a colazione. Cosa leggi?» Harry alzò gli occhi per un attimo guardandola svogliatamente rispondendola: «Leggo per il semplice fatto che non m'interessa parlare con chi vuole solo Potter e non Harry»

Terminato di mangiare la sua colazione uscì dalla Sala Grande dirigendosi all'aula di Incantesimi.

La lezione iniziò poco dopo e trascorse lenta come mai gli era sembrato da quando seguiva le lezioni con i suoi compagni di casa e non.

Il suono che segnava il termine delle lezioni arrivò a risvegliarlo dalla sua noia e sospirò, mise le sue cose in borsa e lasciò l'aula poco dopo seguito da tutti gli altri studenti dirigendosi in cortile per raggiungere la capanna di Hagrid.

Il suo sguardo una volta giunto a destinazione fu attirato da delle scatole che di muovevano minacciose, ma nonostante la preoccupazione attese che il mezzo gigante rivelasse cosa aspettasse loro in quella lezione.

L'omone notando che ormai erano tutti arrivati disse: «Oggi avrete a che fare con i Quintaped. Dovrete allevarli voi perchè io non so come si fa dato che non gli ho mai tenuti» Harry a quelle parole guardò gli esseri nelle casse perplesso e borbottò: «Tanto valeva farci allevare un basilisco»

Draco che era a pochi passi di distanza ridacchiò alla sua battuta. Non immaginava che il grifone fosse un Serpeverde mancato e in quel caso l'aveva dato a vedere benissimo.

«Prendetene uno ciascuno e portatelo a fare una passeggiata» disse Hagrid.

Un po' riluttanti tutti i presenti ne presero uno e li portarono a fare un giro per i prati, ogni tanto quelli tentavano di attaccarli, ma andavano a vuoto perchè distratti da bocconcini di carne che loro gli lanciavano per precauzione.

Harry un po' infastidito da quella lezione non fece in tempo a lanciare il bocconcino all'essere che teneva al guinzaglio che quello lo attaccò staccandogli quasi di netto la mano: «Cazzo!» esclamò lui.

Draco a pochi passi da lui puntò la bacchetta contro il polso del ragazzo ed esclamò: «Ferula!» le bende si avvolsero attorno alla sua mano e il suo polso.

Il ragazzo dai capelli corvini lo guardò e lui, prendendo in consegna l'essere, disse: «Potter, vai a farti medicare»

Quel gesto lo sorprese, ma annuì e lasciò la lezione andando a farsi medicare da Madama Chips.

Per tre lunghe ore rimase in infermeria sotto le cure della donna ed una volta lasciato quel luogo, guardando l'orario delle lezioni, si accorse che aveva dieci minuti di ritardo per la lezione di pozioni e nonostante la vedesse dura decise di provarci, ma sapeva bene che non poteva usare la mano destra e non poteva nemmeno fare magie per aiutarsi.

Sospirando, raggiunse l'aula e bussò: «Avanti...» la voce del professore gli arrivò cupa, ma non si aspettava niente di meglio.

Varcò la soglia e disse tranquillamente: «Scusi il ritardo professore»

Potere AngelicoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora